Agamennone
Agamennone
di Ghiannis Ritsos e Eschilo
con Massimo Venturiello
e con Carlotta Procino, Carolina Sisto, Carmine Cacciola, Davide Montalbano,
Francesco Nuzzi, Giacomo Rasetti
produzione Officina Teatrale
Dopo i dieci anni della guerra di Troia, Agamennone torna a Micene dove trova sua moglie Clitennestra che intanto ha intessuto una relazione con Egisto e nutre un odio profondo nei suoi confronti per aver sacrificato sua figlia Ifigenia, tanto da predisporne l’assassinio.
Partendo da questi fatti mitologici narrati da Eschilo, Ritsos, straordinario drammaturgo e poeta ellenico del secolo scorso, torturato e perseguitato per le sue idee progressiste e rivoluzionarie, compie un lavoro di modernizzazione e umanizzazione mettendo in evidenza nuove prospettive nelle azioni dei protagonisti, portando alla luce elementi sconosciti dei loro caratteri e disvelando la loro natura universale che non può prescindere da un discorso di protesta politica. Agamennone, nostro contemporaneo, la cui ben nota arroganza ha ora ceduto il passo a una dolente umanità, riflette sulle conseguenze della guerra, sull’ineluttabilità del destino, sul senso della Storia.
Ghiannis Ritsos, straordinario drammaturgo e poeta ellenico novecentesco, riprende le vicende mitologiche di Agamennone narrate da Eschilo: il suo ritorno a Micene, dopo la guerra di Troia, e la vendetta pianificata da sua moglie Clitennestra con l’amante Egisto.
L’Agamennone di Ritsos rinnova i protagonisti del mito, compiendo un processo di modernizzazione volto a esaltare la loro natura universale: Agamennone, in quanto essere umano, si dedica a riflessioni sull’esistenza.