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Mettiamoci all’opera!

Progetto di Marco Nateri e Luigia Frattaroli

Per bambini dai 5 agli 11 anni

Rossini compose la sua prima opera all’età di 14 anni! Quel Giovacchino Antonio Rossini nato nel 1792 compose ben 39 opere fra cui, la più celebre, La cenerentola che venne considerato un capolavoro e divenne la più rappresentata in tutto il mondo .

Angelina, Tisbe, Clorinda, Don Magnifico, Don Ramiro, Dandini e Alidoro i personaggi della celebre opera che in questa occasione saranno affiancati dal Direttore di scena, la Sarta, la Parrucchiera, la Truccatrice, il Coreografo, il Regista, il Tecnico luci, il Direttore d’Orchestra e l’immancabile Impresario! In questo nostro progetto iniziamo dagli APPLAUSI, proprio cosi! E fra tanti applausi e qualche contestazione il regista e il coreografo decidono di ripetere le prove, ed ecco che tutti impegnati in una sarabanda di coreografie raccontano finalmente la storia, ma quella del DIETRO LE QUINTE, intrecciando la liason d’amore fra Cenerentola e Don Ramiro, lo scontro fra Tisbe e Clorinda, l’amore non ricambiato del Direttore d’Orchestra, fra la bellezza e i colori della musica.

Giocare sapientemente e divenire piccoli scenografi, piccoli costumisti, piccoli registi e coreografi .

Ed ora si alzi il sipario per raccontare quel mondo magico del teatro!

Project by Marco Nateri and Luigia Frattaroli

For children from 5 to 11

Rossini composed his first opera at the age of 14! Giovacchino Antonio Rossini, born in 1792, composed 39 operas including his most famous, La Cenerentola (Cinderella), which was considered a masterpiece and became the most performed opera in the world.

Angelina, Tisbe, Clorinda, Don Magnifico, Don Ramiro, Dandini and Alidoro are the characters of the famous opera that on this occasion will be joined by the Stage Manager, the Dressmaker, the Hairdresser, the Makeup Artist, the Choreographer, the Director, the Lighting Technician, the Conductor and the inevitable Impresario! In this project we start with APPLAUSE, just like that! And amidst loud applause and some controversy, the director and the choreographer decide to repeat the rehearsal, and everyone, engaged in chaotic choreographies, finally tells the story, the one BEHIND THE SCENES, intertwining the love liaison between Cinderella and Don Ramiro, the clash between Tisbe and Clorinda, the unrequited love of the Conductor, amid the beauty and colors of music.

Play wisely and become little set designers, costume designers, directors and choreographers.

And now let the curtain rise to tell that magical world of theater!

Il corpo delle parole

Laboratorio teatrale per attori, attori in formazione e aspiranti attori

condotto da Mariano Dammacco e Serena Balivo

Il laboratorio teatrale condotto da Mariano Dammacco e Serena Balivo sarà occasione di incontro con tecniche e strumenti del lavoro d’attore in relazione all’uso del corpo e della parola sulla scena, attraverso composizioni sceniche e improvvisazioni individuali e corali, con e senza musiche.

Biografia

Il binomio artistico composto da Mariano Dammacco, autore, regista e pedagogo teatrale, e Serena Balivo, attrice, porta avanti il proprio lavoro perseguendo un’idea di teatro d’arte e d’autore e, al tempo stesso popolare, ovvero accessibile a tutti per contenuti e linguaggi. La loro ricerca contenutistica e formale è incentrata sul lavoro dell’attore e sulla composizione di drammaturgie originali. Hanno finora creato sei spettacoli: L’ultima notte di Antonio (2012), L’inferno e la fanciulla (2014), Esilio (2016), La buona educazione (2018), Spezzato è il cuore della bellezza (2020), tutti realizzati con il nome Piccola Compagnia Dammacco, e insieme a Roberto Latini, Danzando con il mostro (2022).

Il loro lavoro artistico ha ricevuto alcuni riconoscimenti: Esilio è vincitore di Last Seen 2016 (spettacolo dell’anno su Krapp’s Last Post), è vincitore del Premio Museo Cervi, è finalista al Premio Rete Critica 2016, è finalista al Premio Cassino OFF 2017, è Selezione Premio In Box blu 2017; L’inferno e la fanciulla è finalista al Premio In box blu 2016.

Serena Balivo è vincitrice del Premio Ubu 2017 come miglior attrice under 35, è vincitrice del Premio internazionale Ivo Chiesa 2021, è vincitrice del Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2011.

Mariano Dammacco è vincitore del Premio Ubu 2020-2021 nella categoria Nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica per Spezzato è il cuore della bellezza, è vincitore di Italian And American Playwrights Project 2020/22 per La buona educazione, è vincitore del Premio nazionale di drammaturgia Il centro del discorso 2010 per L’ultima notte di Antonio e, precedentemente al percorso con la compagnia, è vincitore del Premio ETI/Scenario 1993 con lo spettacolo Sonia la Rossa e del Premio ETI/Vetrine 1996 con lo spettacolo Amleto e la Statale 16.

Theater workshop for actors, actors-in-training and aspiring actors

led by Mariano Dammacco and Serena Balivo

The theater workshop led by Mariano Dammacco and Serena Balivo will be an opportunity to approach acting techniques and tools in relation to the use of the body and word on stage, through stage compositions and individual and choral improvisations, with and without music.

Biography

The artistic duo composed of Mariano Dammacco, author, director and theatrical pedagogue, and Serena Balivo, actress, carries on its work by pursuing an idea of art and authorial theater, while also being popular, or accessible to all in terms of content and languages. Their content and formal research is focused on the actor’s work and the composition of original dramaturgy. They have so far created six shows: L’ultima notte di Antonio (2012), L’inferno e la fanciulla (2014), Esilio (2016), La buona educazione (2018), Spezzato è il cuore della bellezza (2020), all produced under the name Piccola Compagnia Dammacco, and together with Roberto Latini, Danzando con il mostro (2022).

Their artistic work has received a number of awards: Esilio is the winner of Last Seen 2016 Award (show of the year on Krapp’s Last Post), it was a winner of the Premio Museo Cervi, a finalist for the Premio Rete Critica 2016, a finalist for the Premio Cassino OFF 2017, it was Selezione Premio In Box blu 2017; L’inferno e la fanciulla was a finalist in the Premio In box blu 2016.

Serena Balivo was the winner of the Premio Ubu 2017 as Best Actress under 35, the winner of the Premio Internazionale Ivo Chiesa 2021, the winner of the Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2011.

Mariano Dammacco was the winner of the Premio Ubu 2020-2021 in the category New Italian text/dramaturgical writing for Spezzato è il cuore della bellezza, the winner of the Italian And American Playwrights Project 2020/22 for La buona educazione, the winner of the Premio nazionale di drammaturgia Il centro del discorso 2010 for L’ultima notte di Antonio and, prior to his work with the company, he won the Premio ETI/Scenario 1993 /Scenario Award 1993 with the show Sonia la Rossa and the Premio ETI/Vetrine 1996 with the show Amleto e la Statale 16.

La Morte ovvero il pranzo della domenica

di Mariano Dammacco

con Serena Balivo

musiche originali Marcello Gori

consulenza spazio e luci Vincent Longuemare

oggetti di scena Andrea Bulgarelli / Falegnameria Scheggia

ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco

produzione Compagnia Diaghilev – Dammacco/Balivo

con il sostegno di Spazio Franco – Palermo e Casa della Cultura Italo Calvino – Calderara di Reno

Uno spettacolo lieve e toccante intorno al più grande tabù della nostra cultura: una donna non più giovane ogni settimana pranza con i suoi genitori ultranovantenni, ben consapevoli che presto dovranno affrontare la morte, il nulla forse o magari un’altra vita.

“La morte ovvero il pranzo della domenica” rappresenta un rito nella sua forma ultima, con una coppia di anziani e la loro figlia in attesa di salutarsi per sempre: un congedo appassionato, per una riflessione sul senso della vita e sulla forza degli affetti.

by Mariano Dammacco

with Serena Balivo

original music Marcello Gori

space and lighting consulting Vincent Longuemare

props Andrea Bulgarelli / Falegnameria Scheggia

concept, dramaturgy and direction Mariano Dammacco

producrion Compagnia Diaghilev – Dammacco/Balivo

with the support of Spazio Franco – Palermo e Casa della Cultura Italo Calvino – Calderara di Reno

A light and touching show centered around the biggest taboo of our culture: a woman, no longer young, has lunch every week with her parents who are over ninety, well aware that soon they will face death, nothingness perhaps or perhaps another life.

“La morte ovvero il pranzo della domenica” is a ritual in its final form, with an elderly couple and their daughter waiting to say goodbye forever: a passionate farewell, for a reflection on the meaning of life and the power of affection.

Sig.ra Rossetta

uno spettacolo di Anna Fascendini e Donatella Pau

in scena Donatella Pau

musiche originali Tommasella Calvisi

disegno luci Loïc François Hamelin

costruzione scene e marionette Antonio Murru e Donatella Pau

regia Anna Fascendini

produzione Is Mascareddas

Una donna sola aspetta. Nel tempo sospeso dell’attesa Sig.ra Rossetta, giocando con quello che indossa e con i pochi oggetti che la circondano prova a raccontare la sua storia fatta di casine, di dolci profumati, di sentieri nel bosco e di un lupo, che arriva sempre a scompigliare l’ordine delle cose. Servirebbe un nastro rosso per riannodare la memoria.

Chi è Sig.ra Rossetta? La nonna di Cappuccetto Rosso o la bambina chiamata Cappuccetto Rosso? È la mamma o il lupo? Sig.ra Rossetta non ricorda. I buchi di memoria che la perseguitano fanno nascere nuove storie che tenendola legata al presente nel gioco, raccontano della sua vita.

A show by Anna Fascendini and Donatella Pau

on stage Donatella Pau

original music Tommasella Calvisi

lighting design Loïc François Hamelin

scene construction and puppets Antonio Murru and Donatella Pau

direction Anna Fascendini

producion Is Mascareddas

A woman waits, alone. In the suspended time of waiting, Mrs. Rossetta, playing with what she is wearing and with the few objects that surround her, tries to tell her story made of small houses, fragrant sweets, paths in the woods and a wolf, which always comes to disrupt the order of things. It would take a red ribbon to reanimate memory.

Who is Mrs. Rossetta? Little Red Riding Hood’s grandmother or the little girl called Little Red Riding Hood? Is she the mother or the wolf? Mrs. Rossetta does not remember. The memory holes that haunt her give birth to new stories that keep her linked to the present in the game and tell of her life.

Fado, Meu Amor

Omaggio ad Amália Rodrigues

con

Franca Masu – voce

Mário Pacheco – chitarra portoghese 

Carlos Manuel Proença – viola

Nel ricordo della grande Amália Rodrigues, a 25 anni dalla sua scomparsa, Franca Masu porta in scena un nuovo spettacolo tutto dedicato al Fado portoghese: “Fado, meu amor”.

L’artista di Alghero, definita dalla critica la Dulce Pontes sarda, abbraccia il Fado fin dal 2004 quando viene scelta per impersonare Maria di Noronha, la prima fadista della canzone lusitana, nel musical “Maria di Lisbona: Passione e Fado”.

“Fado, meu amor” è un recital di musica intensa, con parole e gesti che raccontano come in un viaggio sentitamente vissuto le diverse anime del Fado e il suo languore profondo, un sentimento quasi intraducibile. Una saudade che si rivela, sulle note di uno straordinario ensemble, attraverso il cuore della cantante algherese dalla voce ammaliante e ricca di pathos, da autentica lusitana.

Tribuye to Amália Rodrigues

with

Franca Masu – voice

Mário Pacheco – Portuguese guitar 

Carlos Manuel Proença – viola

In memory of the great Amália Rodrigues, 25 years after her death, Franca Masu brings to the stage a new show dedicated to Portuguese Fado: “Fado, meu amor”.

The artist from Alghero, dubbed by critics the Sardinian Dulce Pontes, has embraced Fado since 2004 when she was chosen to impersonate Maria di Noronha, the first fado singer of Lusitanian music, in the musical “Maria di Lisbona: Passione e Fado”.

“Fado, meu amor” is a recital of intense music, with words and gestures that narrate just like a heartfelt journey the different souls of Fado and its deep languor, an almost untranslatable feeling. A saudade that reveals itself, on the notes of an extraordinary ensemble, through the heart of the singer from Alghero with her charming voice full of pathos, as an authentic Lusitanian.

The Last Lamentation

di Valentina Medda

con Marianna Murgia – voce solista

e con Gaia Assiero Brà, Manuela Bernardi, Sara Broi, Donatella Cabras, Manuela Manca,
Paola Marongiu, Daniela Mormile, Carla Orrù, Raffaelangela Pani, Giovanna Rita Pau

musica Gaspare Sammartano

 costumi Filippo Grandulli

ideazione, drammaturgia e regia Valentina Medda

produzione ZEIT Art Research

coproduzione Sardegna Teatro, Flux Factory, Museo MAN di Nuoro, Viernulvier

Il progetto, realizzato nell’ambito del programma Italian Council (2022) curato da Maria Paola Zedda e sponsorizzato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura,  ha ricevuto il sostegno di Stronger Peripheries – A Southern Coalition

“The Last Lamentation” è una elegia funebre per il Mediterraneo, visto come luogo di attesa, sospensione e trapasso, incarnazione di un’assenza.

Crocevia di diaspore attuali, il mare si fa corpo attraverso un’azione corale ispirata all’antica tradizione delle prefiche, che mette in relazione il lamento della Sardegna e di altri popoli e culture.

Concepito come un rituale più che come una performance, “The Last Lamentation” è un pianto condiviso che racconta la tragedia del mare e si estende come un’eco all’intero bacino del Mediterraneo.

by Valentina Medda

with Marianna Murgia – lead voice

and with Gaia Assiero Brà, Manuela Bernardi, Sara Broi, Donatella Cabras, Manuela Manca, Paola Marongiu, Daniela Mormile, Carla Orrù, Raffaelangela Pani, Giovanna Rita Pau

music Gaspare Sammartano

costumes Filippo Grandulli

concept, dramaturgy and direction Valentina Medda

production ZEIT Art Research

co-production Sardegna Teatro, Flux Factory, Museo MAN in Nuoro, Viernulvier

The project, carried out under the Italian Council program (2022) curated by Maria Paola Zedda and sponsored by the Directorate General for Contemporary Creativity of the Ministry of Culture, received the support of Stronger Peripheries – A Southern Coalition.

“The Last Lamentation” is a funeral elegy for the Mediterranean, seen as a place of waiting, suspension and passing away, the embodiment of an absence.

A crossroads of present-day diasporas, the sea is embodied through a choral action inspired by the ancient tradition of the prefiche, professional mourners, connecting the lamentations of Sardinia and other peoples and cultures. Conceived as a ritual rather than a performance, “The Last Lamentation” is a shared cry that recounts the tragedy of the sea and extends like an echo to the entire Mediterranean basin.

Lettura Clandestina

da “La solitudine del satiro” di Ennio Flaiano

con Fabrizio Bentivoglio – voce recitante

e con Ferruccio Spinetti – contrabbasso

coordinamento artistico e distribuzione a cura di Elena Marazzita

produzione AidaStudio Produzioni in collaborazione con Bubba Music

distribuzione AidaStudio Produzioni

Viaggio alla ricerca dell’Italia d’oggi con le parole di un grande protagonista dell’Italia che fu: perché «ci sono molti modi di arrivare, e il migliore è di non partire».

Straordinario inventore di aforismi, Ennio Flaiano è stato protagonista di primissimo piano della vita intellettuale del Belpaese, specialmente nel periodo fecondo dal secondo dopoguerra agli anni sessanta.

I suoi motti, che ancora oggi punteggiano i social network come gli articoli di giornale, hanno decostruito meticolosamente la società italiana, per raffigurarne con intento satirico i (molti) vizi e le (poche) virtù.

from “La solitudine del satiro” di Ennio Flaiano

with Fabrizio Bentivoglio – narrator

and with Ferruccio Spinetti – double bass

artistic coordination and distribution by Elena Marazzita

production AidaStudio Produzioni in collaboration with Bubba Music

distribution AidaStudio Produzioni

A journey in search of what Italy is today with the words of a great protagonist of what Italy was in the past: because «there are many ways to arrive, and the best is to not leave».

An extraordinary inventor of aphorisms, Ennio Flaiano was a leading figure in the intellectual life of Italy, especially in the fruitful period between World War II and the Sixties.

His mottos, which still today dot social networks, as well as his newspaper articles, have meticulously deconstructed Italian society, to depict its (many) vices and (few) virtues with a satirical intent.

Metamorfosi

performers / musicisti Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro

voce recitante Nina Pons

regia e adattamento Andrea Baracco

in collaborazione con Munedaiko

produzione Cardellino srl

“Le Metamorfosi” è un’opera classica di sorprendente contemporaneità, che offre una grandiosa rappresentazione del carattere instabile, precario e illusorio della realtà, dove una definizione univoca della natura e della vita risulta non solo antistorica ma impossibile e l’umano trova la sua essenza più profonda nell’ambiguo, nell’ibrido, in definitiva nella complessità.

Ovidio compone un canto senza interruzione delle favole antiche, dove le storie nascono l’una dall’altra, si intrecciano e riaffiorano: tra le più significative, l’“Origine” del mondo, la passione di Apollo per Dafne, che sfocia nella violenza e l’impresa di Fetonte, un disastro aereo causato dal folle ardire di un giovane.

performers / musicians Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro

narrator Nina Pons

direction and adaptation Andrea Baracco

in collaboration with Munedaiko

production Cardellino srl

“Le Metamorfosi” is a classic work of surprising contemporaneity, which offers a grand representation of the unstable, precarious and illusory character of reality, where an unambiguous definition of nature and life turns out to be not only anti- historical but impossible and the human finds its deepest essence in the ambiguous, the hybrid, ultimately in complexity.

Ovid composes an uninterrupted song of ancient fables, where stories are born from each other, intertwine and resurface: among the most significant, the “Origin” of the world, Apollo’s passion for Daphne, which results in violence and Phaethon’s feat, an air disaster caused by the foolish boldness of a young man.

Swan

di Gaetano Palermo

con Rita Di Leo

sound design Luca Gallio

assistenza artistica Michele Petrosino

ideazione, coreografia e regia Gaetano Palermo

produzione La Biennale di Venezia

con il supporto di Casa della cultura Italo Calvino; H(ABITA)T – Rete di Spazi per la Danza; Associazione QB /  Quanto Basta

creazione vincitrice di Biennale College Teatro – Performance Site Specific

e Danza Urbana XL 2024 / Vetrina della Giovane Danza d’Autore Extra 2024

Una ragazza sui pattini si allena riprendendo live la propria performance. Qualcosa però accade, dei suoni di spari invadono la scena, il corpo cade, si ferisce. La strada diviene così il teatro di una prova di resistenza fisica ed esistenziale, del dramma della vita in tutta la tragica banalità di una coazione a ripetere.

“Swan” si ispira a “La morte del cigno”, celebre assolo creato da Michel Fokine per Anna Pavlova e oltrepassa le tradizionali definizioni di danza e di teatro, utilizzando la pratica sportiva in chiave simbolica per rappresentare un’umanità perennemente in fuga da sé stessa.

by Gaetano Palermo

with Rita Di Leo

sound design Luca Gallio

artistic assistance Michele Petrosino

concept, choreography and direction Gaetano Palermo

production La Biennale di Venezia

with the support of Casa della cultura Italo Calvino; H(ABITA)T – Rete di Spazi per la Danza; Associazione QB / Quanto Basta

winner of the Biennale College Teatro – Performance Site Specific

and Danza Urbana XL 2024 / Vetrina della Giovane Danza d’Autore Extra 2024

A girl on skates trains recording her performance live. But something happens, sounds of gunshots invade the scene, the body falls, she is injured. The road thus becomes the theatre of a test of physical and existential endurance, of the drama of life in all the tragic banality of a compulsion to repeat.

“Swan” is inspired by “The Dying Swan”, a famous solo created by Michel Fokine for Anna Pavlova, and it goes beyond the traditional definitions of dance and theater, using sports practice in a symbolic key to represent a humanity perpetually fleeing from itself.

In-Corpo-Reo.4

Quarto studio per corpo colpevole

di e con Rossella Dassu

suono Marianna Murgia

“In corpo reo” è un’indagine sul corpo.

Corpo inteso come confine, luogo sacro dell’esperienza, residenza psichica ed emotiva della soggettività, veicolo di relazioni, termine di paragone dei codici che dettano le leggi di valore. Quel corpo gettato nel mondo dal mistero e attrezzato di un pensiero e di un linguaggio che non sono sufficienti per esprimere il paradosso dell’esistenza umana. Quel corpo sempre imperfetto, eccessivo e inadeguato, “colpevole” di non essere all’altezza delle aspettative create dall’impero dello sguardo.

La performance esplora la corporeità, alla ricerca di una via di fuga, di un infinito capace di contenere il proprio grido d’esistenza, nel tentativo di accettare la propria corruzione e la propria fine.

Perché essere in-carne-nate è un’esperienza che col passare del tempo si fa sempre più difficile.

Fourth study for guilty body

by and with Rossella Dassu

sound Marianna Murgia

“In corpo reo” is an investigation of the body.

Body understood as boundary, sacred place of experience, psychic and emotional residence of subjectivity, vehicle of relationships, term of comparison of the codes that dictate the laws of value. That body thrown into the world by mystery and provided with a thought and language that are insufficient to express the paradox of human existence. That body that is always imperfect, excessive and inadequate, “guilty” of not living up to the expectations created by the empire of the gaze.

The performance explores corporeality, searching for an escape route, an infinite capable of containing its own cry of existence, in an attempt to accept its own corruption and its end.

Because being born-in-flesh is an experience that over time becomes increasingly difficult.

Una guerra

di Michele Santeramo

con Anna Foglietta – voce recitante

e con Francesco Mariozzi – violoncello

testo a cura di Michele Santeramo

musiche originali Francesco Mariozzi

coordinamento artistico Elena Marazzita

produzione Fondazione Teatro della Toscana – FestiValdera

distribuzione a cura di AidaStudio Produzioni

Un magnifico dipinto policromatico, denso di tensioni e brividi provenienti dalle cavità remote del mare e dalle macerie sulla terra: “Una guerra” racconta una storia di malessere, di presa di coscienza di quella propria personale “peste”.

È la vicenda di una donna che per salvare i suoi due figli dalla guerra del suo Paese decide di fare il viaggio che in molti fanno. Arriva al mare, il Mediterraneo, e la aspetta l’ultimo pezzo di quel viaggio, insieme ai suoi due figli. Ma nel mare dovrà prendere una decisione che le segnerà la vita.

Anche per lei, una storia del Decamerone sarà la guarigione.

by Michele Santeramo

with Anna Foglietta – narrator

and with Francesco Mariozzi – cello

text by Michele Santeramo

original music Francesco Mariozzi

artistic coordination Elena Marazzita

production Fondazione Teatro della Toscana – FestiValdera

distribution by AidaStudio Produzioni

A magnificent polychromatic painting, full of tensions and chills coming from the remote cavities of the sea and the rubble on land: “Una guerra” tells a story of malaise, of coming to terms with that personal “plague”.

It is the story of a woman who, in order to save her two sons from the war in her country, decides to make the journey that many make. She reaches the Mediterranean sea and the last stretch of that journey awaits her, together with her two sons. At sea, however, she will have to make a decision that will mark her life.

For her, too, a story from the Decameron will start the healing.

In concerto con Enzo

Paolo Jannacci & Band

Una serata tra musica jazz e canzoni d’autore

con

Paolo Jannacci – pianoforte e voce

Stefano Bagnoli – batteria e percussioni

Riccardo Fioravanti – basso

Daniele Moretto – tromba / flicorno e cori

«Tantissimi amici hanno chiesto di potermi ascoltare in concerto, facendo vivere ancora le canzoni del papà, sapendo che io fossi la persona più indicata per farlo» – racconta Paolo Jannacci –.«Ho deciso di offrire al pubblico uno spettacolo di canto e musica, che comprende il mio repertorio di brani jazz originali e le canzoni di Enzo più care al pubblico e alla mia famiglia».

«Sarà uno spettacolo pieno di energia poetica e musicale» – promette l’artista – «ricorderò mio padre a chi lo conosce, cercando di farlo conoscere a chi non ha mai sentito parlare di lui. Non ci saranno tanti fronzoli; solo il reale della musica, che spero arrivi dritta al cuore di chi l’ascolta».

Paolo Jannacci & Band

An evening of jazz music and songwriting

with

Paolo Jannacci – piano and voice

Stefano Bagnoli – drums and percussion

Riccardo Fioravanti – bass

Daniele Moretto – trumpet/flugelhorn and choruses

«Many friends have asked to see me in concert, making my father’s songs come alive again, knowing I was the best person to do so» – says Paolo Jannacci -. «I decided to offer the audience a singing and music show, which includes my repertoire of original jazz songs and Enzo’s songs that are most dear to the public and to my family».

«It will be a show full of poetic and musical energy» – the artist promises – «I will remember my father with those who know him, trying to introduce him to those who have never heard of him. There will not be a lot of frills; only the reality of music, which I hope will reach the heart of the listener».

Medea / Fragments


Giasone, gli Argonauti, la tragedia di Medea, il tradimento, la guerra
a cura di Mattia Sebastian Giorgetti

Medea: Benedetta Laurà
Angelo della Storia: Elisa Bruschi
Coro – Giasone: Anna Germani

regia, scene e costumi Mattia Sebastian Giorgetti
make up e foto di scena Elena Tagliapietra
sound Giuseppe Amato
assistente scenografa: Cristina Corvi

Produzione Centro Teatro Attivo, Milano
SCOT Suzuki Company of Toga

NOTE DI REGIA
Per questa versione di Medea, abbiamo mescolato e condensato fittamente frammenti di testi scritti da Apollonio Rodio passando da Euripide con momenti di sogno, scrittura automatica e libere associazioni tra paesaggi moderni e scene del mito. È centrale in questa rilettura la leggenda di Giasone, la spedizione degli Argonauti e la tragedia di Medea, accanto al tema del tradimento, quello della guerra (militare e commerciale) di conquista e colonizzazione.

MEDEA / fragments
Jason, the Argonauts, the tragedy of Medea, betrayal, war
a creation by Mattia Sebastian Giorgetti

Medea: Benedetta Laura
Angel of History: Elisa Bruschi
Chorus – Jason: Anna Germani

direction, sets and costumes Mattia Sebastian Giorgetti
make up and stage photos Elena Tagliapietra
sound Giuseppe Amato
assistant set designer: Cristina Corvi

Production Centro Teatro Attivo, Milan
SCOT Suzuki Company of Toga

For this version of Medea, we have densely mixed and condensed fragments of texts written by Apollonius Rhodes passing through Euripides with moments of dream, automatic writing and free associations between modern landscapes and scenes from myth. The legend of Jason, the expedition of the Argonauts and the tragedy of Medea are central to this rereading, alongside the theme of betrayal, that of war (military and commercial) of conquest and colonisation.