Prove di Eremitaggio
Prove di Eremitaggio
Hermitage Session
di Fabio Barovero
fotografie e video di Alex Majoli
con
Franco Arminio – testi e voce recitante
Fabio Barovero – piano, elettronica e conduzione
Federico Marchesano – contrabbasso
IL PROGETTO
Le Prove di Eremitaggio sono un tentativo di allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto, un concetto che appartiene ai mistici, ai santi. È la condizione fondamentale dell’eremita.
Una figura apparentemente difficile da inserire nella contemporaneità, perché ci costringe a pensare al passato (gli eremiti nel deserto, nel medioevo, i santoni rifugiati nelle grotte).
Ma “allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto” è una necessità anche di oggi, un’esigenza spirituale che non trova accoglienza nei tradizionali luoghi di culto, e anche una condizione sempre più sotto minaccia in quest’epoca, considerato il fatto che “nel mondo contemporaneo e tecnologizzato presto non ci sarà alcuno che potrà rifugiarsi da qualche parte nella speranza di non essere spiato.” (Z. Bauman).
Questo mio progetto scaturisce dall’indignazione che provo per tali constatazioni, è, insieme, il lucido tentativo di opposizione prima che sopraggiunga la rassegnazione, una risposta, un lavoro in perenne elaborazione, forse un compito infinito che durerà tutta la vita.
Temo addirittura che un giorno possa diventare illegale l’eremitaggio.
Fabio Barovero
LA MUSICA
Le composizioni di Barovero, tra elettronica e partiture classiche, sono guidate da una ricerca interiore che approccia ad uno sguardo più vicino alla dimensione eremitica che a quella del chill out urbano. È un lavoro che nasce dal bisogno di ottenere una musica dispensatrice di pietas e affetto sulla vita consumata, sui luoghi e i beni scomparsi.
Nell’epoca dell’apparente azzeramento delle distanze, ci si ritira dal mondo per vederlo meglio, anche attraverso la solitudine e il linguaggio sensibile delle proprie emozioni e del proprio dolore.
La musica è quindi condotta nella quieta ambizione di una cerimonia di superamento. In ogni brano eseguito abita l’occasione e la volontà di abbracciare questo sguardo eremitico e farne esperienza di guarigione.
DAL VIVO
Insieme a me, oltre al computer, e una tastiera, il contrabbasso di Federico Marchesano e gli archi di Simone Bazzaro. I testi di Franco Arminio ci fanno partecipi di “quell’osservazione delirante” necessaria a svelare lo scandalo, l’abbandono e il senso del sacro. Ci portano a scoprire che proprio nei luoghi marginali (fisici e dell’anima) si rivela la resistenza umana “ai tempi della rete” e della
vita ipertecnologizzata. Il viaggio nella “vita incomprensibile” è la fuga poetica che ci conduce al riscatto.
SULLO SCHERMO
Come fanno a convivere il video di una donna che prega in mezzo ai reporter di mezzo mondo all’indomani della strage del Bataclan a Parigi, un viaggio con il poeta Franco Arminio tra le case nuove già abbandonate di un paese irpino, e i ritratti candidi e effeminati dei feroci talebani degli anni ’90? Quali solitudini uniscono questi personaggi?
Sullo schermo scorre un flusso di immagini dei video e delle fotografie di Alex Majoli, con i contributi dei colleghi di Magnum Photos, Paolo Pellegrin e Thomas Dworzak. Lo stile di Majoli, pluripremiato fotografo di livello internazionale, ci costringe a guardare il mondo come “sospeso tra teatro e realtà”.
Allo stesso tempo, il linguaggio fotografico si unisce alla musica creando una dimensione liturgica dello sguardo eremitico sul mondo.
I PROTAGONISTI
Fabio Barovero
Musicista, compositore, produttore. “Si entra con sospetto poi non si vuole più uscire”. Da una recensione di “Preghiere”, album del 2003 a cui è seguito “Sweet Limbo” del 2010 che raccoglie colonne sonore per film, teatro, danza e i progetti speciali come “Off Broadway” per Magnum Photos.
Tra le principali collaborazioni quelle con Davide Ferrario, Stefano Mordini, Alessandro D’Alatri (Nastro d’ Argento per le musiche del film “La Febbre”) e con Ferdinando Bruni e Valter Malosti in teatro.
Co-autore e musicista e co-produttore di tutti gli album Mau Mau 1991- 2011.
Co-autore e produttore di tutti gli album di Banda Ionica e di tutti gli album di Saba Anglana. Autore di numerose sigle per programmi della Rai e quella ufficiale del Torino Film Festival 2007-2016.
Alex Majoli
Fotoreporter – Ravennate, classe 1971, pluripremiato a livello internazionale, è noto per i suoi reportage realizzati nelle aree di conflitto.
In Jugoslavia per l’agenzia di Grazia Neri (1989), Majoli documenta la guerra civile in corso; nel 1991 va a coprire i principali accadimenti in Kosovo e Albania.
Successivamente realizza reportage in Afghanistan, Iraq, Rwanda e Lettonia, lavorando anche su cortometraggi e documentari. Nel 2004 firma una mostra e un’installazione di grande successo Off Broadway (New York).
Dal 2001 è membro effettivo della agenzia internazionale fotografica Magnum Photos e dal 2011 ne è diventato presidente.
Attualmente vive e lavora a New York.
Franco Arminio
Poeta, scrittore. Roberto Saviano lo ha definito “uno dei poeti più importanti di questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato”.
Arminio è nato e vive a Bisaccia, in provincia di Avellino. Collabora con “Il Manifesto” e “Il Fatto Quotidiano”, è documentarista e animatore di battaglie civili, quali quella contro l’installazione delle discariche in Alta Irpinia e contro la chiusura dell’ospedale di Bisaccia.
Numerosi i riconoscimenti per la sua produzione letteraria: il Premio Napoli nel 2009 con “Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia”; nel 2011 con “Cartoline dai morti” ha vinto il Premio Stephen Dedalus; con “Terracarne” si è aggiudicato il Premio Carlo Levi e il Premio Volponi.
Nel 2013 è uscito il libro di prosa “Geografia commossa dell’Italia interna”.
È il direttore artistico del Festival della paesologia “La Luna e i Calanchi” di Aliano.