Il Festival “La Notte dei Poeti” accende i riflettori sul prezioso patrimonio archeologico dell’Isola e rappresenta un punto di riferimento e un appuntamento imperdibile nel fitto carnet degli eventi culturali dell’estate in Sardegna. Tra i protagonisti della XLII edizione de “La Notte dei Poeti”, Fabrizio Bentivoglio con “Lettura Clandestina” da “La solitudine del satiro” di Ennio Flaiano, per un ironico affresco del Belpaese e Anna Foglietta, che interpreta una donna in fuga dagli orrori di un conflitto in “Una Guerra” di Michele Santeramo, la cantante algherese Franca Masu con “Fado, Meu Amor”, un omaggio a Amàlia Rodrigues sulle note di Mario Pacheco (chitarra portoghese) e Carlos Manuel Proença (viola) e Paolo Jannacci & Band con “In concerto con Enzo”, un tributo all’eclettico musicista milanese tra jazz e canzoni d’autore.
Sulle tracce del mito con “Metamorfosi” dal celebre poema di Ovidio con Nina Pons (voce recitante) e le percussioni dei Munedaiko (Mugen Yahiro, Naomitsu Yahiro, Tokinari Yahiro) per la regia di Andrea Baracco, mentre Mattia Sebastian Giorgetti firma la mise en scène di “Medea / fragments”, dove le parole di Euripide, Seneca, Franz Grillparzer e Heiner Müller si intrecciano a momenti di sogno e libere associazioni, con Benedetta Laurà nel ruolo dell’eroina tragica accanto a Elisa Bruschi e Anna Germani, per una storia d’amore e di guerra.
S’intitola “Mettiamoci all’Opera” il laboratorio a misura di giovanissimi a cura del costumista e scenografo Marco Nateri e della danzatrice e coreografa Luigia Frattaroli, per un ideale viaggio dietro le quinte alla scoperta del meraviglioso mondo del teatro con una fantasiosa versione de “La Cenerentola” di Gioachino Rossini.
Una riflessione sul tema importante e delicato della fine della vita, tra l’idea del congedo e il mistero dell’aldilà ne “La morte ovvero il pranzo della domenica”, il nuovo spettacolo ideato, scritto e diretto da Mariano Dammacco (Premio Ubu 2020-2021 per “Spezzato è il cuore della bellezza”) e interpretato da Serena Balivo (Premio Ubu 2017 – miglior attrice Under 35) nel ruolo di una donna non più giovane con due genitori anziani, impegnati in un poetico e struggente rituale d’addio. (I due artisti conducono anche il laboratorio “Il corpo delle parole” per attrici e attori su strumenti e tecniche di recitazione, improvvisazione e scrittura scenica.)
Atmosfere fiabesche e frammenti di memoria nell’incantevole “Sig.ra Rossetta” de Is Mascareddas, storica compagnia sarda di Teatro di Figura: sotto i riflettori Donatella Pau, animatrice e autrice con Anna Fascendini (che firma la regia) di un “monologo silenzioso” dove incarna una misteriosa creatura la cui storia si mescola stranamente con la trama di Cappuccetto Rosso. Indaga sul significato simbolico e sui confini reali e metaforici del corpo, in chiave (anche) autobiografica, “In-Corpo-Reo.4”, originale pièce di e con l’attrice, drammaturga e regista pulese Rossella Dassu, in una sorta di diario delle mutazioni interiori e esteriori, nel conflitto tra l’essere e l’apparire.
Una ragazza sui pattini, sullo sfondo delle rovine di Nora, per “Swan”, una creazione del coreografo Gaetano Palermo ispirata a “La morte del cigno” di Michel Fokine, con Rita Di Leo, sound design di Luca Gallio e assistenza artistica di Michele Petrosino (vincitrice de La Biennale College Teatro / Performance Site Specific e di Danza Urbana XL 2024), un assolo in cui lo sport diviene metafora della vita «in tutta la tragica banalità di una coazione a ripetere». Un’elegia funebre per il Mediterraneo con “The Last Lamentation”, il progetto di Valentina Medda ispirato ai canti delle prefiche e ai riti funebri della Sardegna, terra d’origine dell’artista, e di altri popoli e civiltà sulle opposte rive del “mare nostrum”: una performance corale di grande suggestione, con un ensemble al femminile, per ricordare la tragedia dei profughi e dei migranti, tra sogni spezzati e speranze in una nuova umanità.
Il XLII Festival “La Notte dei Poeti” intreccia attualità e mito attraversando i differenti codici e linguaggi della scena, con interazioni e “contaminazioni” fra teatro, danza, musica e poesia, per sposare la bellezza dei paesaggi al fascino della cultura. Una programmazione interessante e mirata, per riscoprire i tesori del passato e affrontare le questioni cruciali del presente facendo risuonare tra le colonne e i mosaici della “città sommersa”, e riportata alla luce durante le varie campagne di scavo, le parole e le note di grandi drammaturghi e poeti, scrittori e cantautori, tra il fulgore del tramonto e il chiarore argenteo della luna.