Proprietà e atto

BAM Teatro

Proprietà e atto
di Will Eno

traduzione di Chiara Maria Baire
supervisione di Elena Battista

con Francesco Mandelli

regia Leonardo Lidi

testo inedito-prima rappresentazione in Italia
produzione BAM Teatro e La Corte Ospitale

United States premiere originally produced by Signature Theatre, New York City
James Houghton, Founding Artistic Director
Erika Mallin, Executive Director
in association with Gare St Lazare Players May 20, 2012

TITLE AND DEED is produced by special arrangement with United Talent Agency

Proprietà e atto è un monologo interpretato da un uomo che viene da qualche parte imprecisata e che è arrivato qui. Nei suoi esilaranti e strazianti tentativi di comprendere se stesso e il mondo che gli è rimasto, o di comprendere noi e il mondo in cui è arrivato, getta una luce decisamente necessaria sulla nostra esperienza collettiva.

Il tempo di esecuzione, se l’attore non muore o pensa ad altro, è di circa un’ora.

Will Eno

Proprietà e atto” (Title and Deed) di Will Eno è idealmente un terzo tempo, dopo “Thom Pain” e “Lady Grey”, di riflessione sull’esistenza e il valore del tempo nelle nostre vite.

Will Eno, celebre drammaturgo del teatro minimale americano, già finalista Pulitzer per la sezione Teatro con “Thom Pain” nel 2005, in “Proprietà e atto” con ironia e sarcasmo – senza dimenticare le digressioni poetiche a cui la sua scrittura ci ha abituato – concentra la sua riflessione sulla vita come stato di esilio permanente.

Il testo, attraverso un sinuoso scorrere di aneddoti e visioni particolari, parla del nostro essere “senza dimora” in questo mondo. Divaga sul significato e l’impronta che lasciano le parole nel vivere quotidiano, sul senso della memoria e sulla solitudine.

“Non importa se vi troviate in giardino o dall’altra parte del più freddo degli oceani” – dice il narratore/personaggio – “siete e sarete sempre lontani da casa vostra, non dei clochard, necessariamente, ma degli a-dimorati”.

Lo spettacolo ha debuttato in prima esecuzione ad Edimburgo nel 2014, Festival che rivelò al mondo il talento prodigioso di Will Eno.

“Audace, spettacolare, divertente. Poesia da palcoscenico di alto livello” -The New Yorker

“Una riflessione sulla vita come stato di esilio permanente” The NY Times

“Uno straniero nella terra di Beckett” Theater reviews

“Spirito malinconico, humor distorto, momenti lirici, testo per nulla facile, scritto riga per riga in maniera splendida e ingegnosa. L’impronta dell’idolo Samuel Beckett è pesante e riconoscibile nella scrittura dell’iconico Will Eno”

“Will Eno è il Samuel Beckett della generazione di Jon Steward”