VOCI NOMADI

CONCERTO INAUGURALE

Voci Nomadi

Cuncordu e Tenore de Orosei
e i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui

Cuncordu e Tenore de Orosei
Massimo Roych: voche, trunfa, flauto pipiolu
Mario Siotto: bassu
Gian Nicola Appeddu: contra
Piero Pala: mesuvoche
Tonino Carta: voche

Tsogtgerel Tserendavaa: canto khoomij, flauto tsuur, viella morin-khuur

Ganzorig Nergui: canto khoomij, liuto tovshuur, viella morin-khuur

L’incontro del canto a tenore della Sardegna con il canto difonico della Mongolia: il progetto sonoro che vede protagonisti il coro Cuncordu e Tenore de Orosei e i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui intreccia le suggestioni dell’arcaica vocalità dell’isola dei nuraghi alle peculiarità del canto armonico della tradizione mongola.

Voci Nomadi

Nel cuore di una natura ancora sacra e pastorale, l’aspra bellezza delle montagne sarde incontra la distesa delle steppe della Mongolia, attraverso le polifonie dei Tenores e il canto difonico Khoomij.

Tra liturgie e feste paesane, al confine fra sacro e profano, delle voci risuonano ancora tra le montagne della Sardegna, lì dove si rifugia la bellezza di una cultura pastorale sempre viva.

Mentre al di là dei mari, dove s’incontrano le montagne dell’Altai e l’immenso deserto dei Gobi, è nato il canto difonico, il Khoomij. Un canto che è la metafora musicale dei rilievi delle montagne, del tumulto della natura, dei suoi brontolii e dei suoi tumulti, del galoppo dei cavalli, e del sussurrio dell’erba selvatica.

Questo affascinante incontro, realizzatosi nell’ambito del Festival delle Musiche Sacre di Fes, in Marocco, e replicato al festival Les Orientales in Francia, mette in risalto i valori e le similitudini di questi due popoli, che appartengono alla medesima storia universale, ultimi testimoni di un passato in cui l’uomo sapeva vivere in simbiosi con la natura.

  • Pula/ Ex Municipio – via Nora 195: mercoledì 1 luglio 2015 – ore 22
    concerto inaugurale – fuori abbonamento: biglietto unico: 10 euro

Cuncordu e Tenore de Orosei

Cuncordu e Tenore de Orosei

Il Cuncordu e Tenore de Orosei è tra i migliori interpreti nel vasto panorama delle musiche vocali sarde. Oltre che per la loro eccezionale bravura, anche per la peculiarità del repertorio, che abbraccia entrambe le forme della tradizione vocale di Orosei: quella del canto sacro, tipica delle confraternite religiose, e quella profana del canto a tenore.
Questa combinazione fa del Cuncordu e Tenore de Orosei i custodi fedeli all’eredità musicale ricevuta dai cantori anziani.
Il gruppo esegue nelle due particolari modalità a Tenore e a Cuncordu, i Gotzos (canti della Passione di Cristo), i balli tradizionali, le serenate d’amore e tutto il repertorio canoro sacro e profano del loro paese (Orosei e l’unico paese in Sardegna dove le due modalità di canto non hanno conosciuto interruzioni nel tempo).
Con la stessa passione sono disposti all’indagine e all’incontro con altre espressioni musicali: al Konzerthaus di Berlino, con le voci Bulgare “Angelitè” e il RIAS Kammerchor , con gli amici della piccola Repubblica di Tuva, gli Hu Hun Hurtu, o altre sperimentazioni con diversi musicisti quali Enzo Favata, Luigi Lai, Totore Chessa , i Tenores de Bitti, Nguyen Le, Mola Sylla, Luciano Biondin, Paolo Fresu, Ernst Reijseger (con cui hanno partecipato alla registrazione della colonna sonora di due film di Werner Herzog: “The Wild Blue Yonder” e “White Diamond”) e, in ultimo il progetto “Voci Nomadi” con i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui, concerto carico di suggestioni musicali, con le voci che, pur lontane geograficamente, si avvicinano e si fondono in maniera straordinaria.

 

Cuncordu e Tenore de Orosei bn

Il canto a “tenore” ha origini sconosciute e, a detta degli studiosi, millenarie. Eʼ un canto unico nel suo genere (si possono trovare forme simili soltanto in Mongolia o in Africa). Per questa sua particolarità è stato dichiarato patrimonio intangibile dellʼumanità dallʼUNESCO. Nel canto a “tenore” cʼè una voce “Sa voche” che intona il canto utilizzando poesie improvvisate o di poeti colti, i testi sono in sardo, di seguito intervengono, con sillabe non sense, le due voci gutturali (contra e bassu) ed una voce naturale a completare lʼaccordo (mesuvoche). Lʼorigine ancestrale di questo canto fa pensare addirittura ad un sistema primordiale di polifonia basato sulla semplice imitazione del verso degli animali domestici, sa “contra” imita il verso della pecora, su “bassu” il verso del bue, sa “mesuvoche” il fischio sottile del vento . Naturalmente, non conoscendo lʼorigine del canto si tratta di teorie di etnomusicologi , quindi non dimostrabili. Questa forma di canto, profana, è utilizzata, nei vari momenti della giornata, principalmente nei momenti di festa, con lʼaccompagnamento dei balli, ma anche nelle serenate dʼamore e nella quotidianità del lavoro in campagna. I testi vengono scelti al momento della esibizione. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.
Il canto a “Cuncordu” (cum cordis), in sardo “cuncordos” significa dʼaccordo, accordati, uniti, intonati. Nasce durante la colonizzazione spagnola in Sardegna, e trova forma nelle confraternite di Santa Croce, del Rosario e delle Anime, nate ad Orosei tra il 1600 ed il 1700.
Eʼ un canto a quattro voci maschili, in lingua sarda o latina, che accompagna i vari momenti dellʼanno liturgico, ma che trova il massimo della sua espressione durante i riti della Settimana Santa. I testi eseguiti sono di poeti colti, in genere sacerdoti, che parlano delle virtù dei santi, degli struggenti momenti della passione di Cristo e delle sofferenze della madre Maria. Testi particolarmente adatti ad una teatralizzazione, soprattutto in occasione dei riti della settimana santa, costruiti per una attiva partecipazione del popolo alle processioni ed ai riti. Tali testi, chiamati “Gozos”, dal catalano “goigs” e dal castigliano “gosos”, sono in lingua sarda. Le tre confraternite sono tuttora attive e la loro attività ad Orosei, al contrario di molti altri paesi in Sardegna, non si è mai interrotta nel tempo. Il canto a “Cuncordu” rappresentato oggi ad Orosei rappresenta una delle maggiori espressioni vocali dellʼisola. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.

Il gruppo nasce ufficialmente nel 1995 e l’attuale formazione è:

Massimo Roych (Voche del Cuncordu, trunfa, pipiolos, benas)
Mario Siotto (Bassu, trunfa)
Gian Nicola Appeddu (contra)
Piero Pala (Voche, Mesuvoche)
Tonino Carta (Voche del Tenore)

Gli artisti mongoli

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Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui rappresentano due differenti espressioni della tradizione del canto difonico Khoomij in Mongolia: se Tsogtgerel Tserendavaa è riuscito ad associare la tradizione delle steppe dell’Altai con il modello accademico di Ulaan Baatar, attraverso un canto difonico molto potente dall’ampio registro armonico, Ganzorig Nergui, autodidatta, ha saputo combinare gli stili mongolo e touva in una meravigliosa sintesi. I due artisti danno vita così a una felice interpretazione dei canti di lode magtaal, in cui si fondono la tipica vocalità gutturale e il canto difonico, accompagnandosi con i loro liuti tovshuur e le loro viole morin-khuur dal tipico manico culminante in una testa di cavallo.