La potenza della scrittura di Will Eno

 

Marco D’amico, nella foto con Virginia e Antonella

 

“Se sapete esattamente chi siete, e sapete cos’è la morte, e sapete se c’è un dio oppure no, allora sono sicuro che certamente avete di meglio da fare che venire a vedere i miei lavori”

In queste poche parole è racchiusa tutta l’essenza e la potenza della scrittura di Will Eno, drammaturgo americano tra i più apprezzati, capace come pochi di mettere in scena le angosce e il disorientamento dell’uomo moderno; paragoni importanti si spendono per lui, fino ad arrivare al “teatro dell’assurdo” ed in particolare a Samuel Beckett con il quale le somiglianze e i presupposti sono più di uno: ma se Beckett ha l’urgenza di rappresentare lo sgomento e lo smarrimento di una società appena uscita dall’orrore della seconda guerra mondiale, prediligendo le pause e i silenzi carichi di significato, Eno non ha affatto una urgenza se non quella di trovare una direzione, un senso, di farlo trovare ai suoi personaggi che invece colmano i silenzi con le parole, con frasi, a volte anche a metà, con continue domande senza una vera e propria risposta.

“Io non sono di quì”, così comincia “Proprietà e atto”, ultimo capitolo di una trilogia che ha già visto in scena THOM PAIN e LADY GREY (i cui cognomi la dicono lunga): monologo sulla Lontananza dalla dimora che si traduce in lontananza dalla principale e più incrollabile certezza dell’essere umano; tornando alle parole di Eno: ”Tutto parte da un singolo sentimento che si sviluppa in una serie di domande, a volte scomposte, alla ricerca inesorabile e furiosa di una via da percorrere, alla ricerca di una identità”; sarcasmo, ironia, tragedia ma nessuna soluzione, non c’è compimento, non c’è un punto fermo perché le domande rimangono, aleggiano nell’aria e infine, ce le portiamo a casa.

Will Eno e i suoi personaggi danno l’idea di non sapere affatto dove andranno a parare, anzi, il bello è che sembrano saperne tanto quanto lo spettatore (e in molti casi è vero) perciò, come direbbe Thom Pain: “ Signori, se vi siete persi da qualche parte, sappiate che non siete gli unici, che io non sono più avanti di voi…SCHERZO, SIETE SOLI!” e questa volta anche lontani da casa.