anteprima XXXIII Festival La Notte dei Poeti – “Voci Nomadi” alla Cittadella dei Musei di Cagliari – comunicato del 26.06.2015

CeDAC
XXXIII Festival La Notte dei Poeti
1 luglio – 7 agosto 2015

Voci Nomadi

photo_Susy_Ninni_2.JPG NdP 2015

Cuncordu e Tenore de Orosei
e i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui

ANTEPRIMAXXXIII Festival La Notte dei Poeti
CAGLIARI / Cittadella dei Musei: domenica 28 giugno – ore 18.30 *ingresso gratuito

OROSEI / Bar S’Isula (via del Mare): martedì 30 giugno – ore 21.30 *ingresso gratuito

CONCERTO INAUGURALE / XXXIII Festival La Notte dei Poeti

PULA/ Ex Municipio: mercoledì 1 luglio 2015 – ore 22 * fuori abbonamento

COMUNICATO del 26.06.2015

Voci Nomadi” nella Cittadella dei Musei di Cagliari per un’intrigante anteprima del XXXIII Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC: domenica 28 giugno alle 18.30 tra gli antichi reperti della civiltà nuragica e dell’età fenicio-punica e romana risuoneranno le arcane melodie e le insolite armonie del concerto del coro Cuncordu e Tenore de Orosei con i maestri Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui. Le tradizionali polifonie dell’Isola si intrecceranno al canto difonico caratteristico della Mongolia, in una performance di grande fascino, preludio sonoro al ricco cartellone della kermesse in programma dal 1 luglio al 7 agosto fra il Teatro Romano di Nora e l’Ex Municipio (ma anche le vie e le piazze) di Pula; e ancora all’Anfiteatro di Monte Sirai a Carbonia e nel complesso medioevale de Lo Quarter ad Alghero.

La suggestiva ipotesi di una possibile condivisione di alcuni elementi di linguaggio tra la sovrapposizione di suoni del tenore sardo e gli intervalli impiegati nel canto difonico in Mongolia, nonché le affinità suggerite dal timbro vocale gutturale hanno forse incoraggiato, nella cornice multietnica del Festival delle Musiche Sacre di Fèz, un incontro tra culture musicali così lontane, radicate rispettivamente nelle montagne sarde e nelle steppe mongole. L’esperienza con i cantori mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui non è la prima collaborazione che il Cuncordu e Tenore de Orosei ha costruito con artisti provenienti da diverse realtà musicali: sono infatti progetti ambiziosi e perfettamente riusciti le colonne sonore dei film “The Wild Blue Yonder” e “The White Diamond” di Werner Herzog con la collaborazione di Ernst Reijseger al violoncello e del cantore senegalese Mola Sylla.

Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui rappresentano due differenti espressioni della tradizione del canto difonico Khoomij in Mongolia: se Tsogtgerel Tserendavaa è riuscito ad associare la tradizione delle steppe dell’Altai con il modello accademico di Ulaan Baatar, attraverso un canto difonico molto potente dall’ampio registro armonico, Ganzorig Nergui, autodidatta, ha saputo combinare gli stili mongolo e touva in una meravigliosa sintesi. I due artisti danno vita così a una felice interpretazione dei canti di lode magtaal, in cui si fondono la tipica vocalità gutturale e il canto difonico, accompagnandosi con i loro liuti tovshuur e le loro viole morin-khuur dal tipico manico culminante in una testa di cavallo.

Il concerto delle “Voci Nomadi” alla Cittadella dei Musei è organizzato dal CeDAC in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Sardegna e il Polo Museale della Sardegna, con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e degli Assessorati alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione Spettacolo e Sport e del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna e di Sardinia Ferries.

Cuncordu e Tenore de Orosei

Il Cuncordu e Tenore de Orosei (formato da Massimo Roych – voche, trunfa, flauto pipiolu; Mario Siotto – bassu; Gian Nicola Appeddu – contra; Piero Pala – mesuvoche e Tonino Carta – voche) – e i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui (che accompagnano le loro performances con alcuni strumenti tradizionali come la viella morin-khuur e, rispettivamente, il flauto tsuur e il liuto tovshuur) saranno protagonisti ancora martedì 30 giugno alle 21.30 al Bar S’Isula sulla via del Mare a Orosei, nella regione delle Baronie. Il paese nella valle del Cedrino, circondato dal mare, tra spiagge bianchissime e scogli di granito rosa e basalto, ospiterà il secondo appuntamento della breve e intensa tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC; e proprio durante il tour in Sardegna verranno registrati alcuni dei brani del prossimo Cd, che racchiuderà la malìa di nuove e antiche polifonie, nell’intrecciarsi di canti sardi e mongoli.

Le interessanti e originali alchimie delle “Voci Nomadi” daranno infine il la al Festival La Notte dei Poeti con il concerto inaugurale in programma mercoledì 1 luglio alle 22 nel cortile dell’Ex Municipio di Pula – un evento speciale (fuori abbonamento) che disegnerà un ponte ideale fra l’Isola dei nuraghi e le steppe dell’Asia, svelando insospettabili analogie tra l’uso degli armonici nel canto a tenore, espressione artistica emblematica della cultura agro-pastorale della Sardegna (come nel canto a cuncordu d’ispirazione religiosa) e le magiche diplofonie e triplofonie delle genti nomadi che vivono fra le alture della Mongolia e il deserto del Gobi.

Info: biglietteria@cedacsardegna.it – cell. 345 4894565
www.lanottedeipoeti.it 

CONTATTI: per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com

Voci Nomadi

Voci Nomadi

Cuncordu e Tenore de Orosei
e i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui

Cuncordu e Tenore de Orosei

Massimo Roych: voche, trunfa, flauto pipiolu
Mario Siotto: bassu
Gian Nicola Appeddu: contra
Piero Pala: mesuvoche
Tonino Carta: voche

Tsogtgerel Tserendavaa: canto khoomij, flauto tsuur, viella morin-khuur
Ganzorig Nergui: canto khoomij, liuto tovshuur, viella morin-khuur

L’incontro del canto a tenore della Sardegna con il canto difonico della Mongolia: il progetto sonoro che vede protagonisti il coro Cuncordu e Tenore de Orosei e i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui intreccia le suggestioni dell’arcaica vocalità dell’isola dei nuraghi alle peculiarità del canto armonico della tradizione mongola.

Nel cuore di una natura ancora sacra e pastorale, l’aspra bellezza delle montagne sarde incontra la distesa delle steppe della Mongolia, attraverso le polifonie dei Tenores e il canto difonico Khoomij.

Tra liturgie e feste paesane, al confine fra sacro e profano, delle voci risuonano ancora tra le montagne della Sardegna, lì dove si rifugia la bellezza di una cultura pastorale sempre viva.

Mentre al di là dei mari, dove s’incontrano le montagne dell’Altai e l’immenso deserto dei Gobi, è nato il canto difonico, il Khoomij. Un canto che è la metafora musicale dei rilievi delle montagne, del tumulto della natura, dei suoi brontolii e dei suoi tumulti, del galoppo dei cavalli, e del sussurrio dell’erba selvatica.

Questo affascinante incontro, realizzatosi nell’ambito del Festival delle Musiche Sacre di Fès, in Marocco, e replicato al festival Les Orientales in Francia, mette in risalto i valori e le similitudini di questi due popoli, che appartengono alla medesima storia universale, ultimi testimoni di un passato in cui l’uomo sapeva vivere in simbiosi con la natura.

Cuncordu e Tenore de Orosei

Il Cuncordu e Tenore de Orosei è tra i migliori interpreti nel vasto panorama delle musiche vocali sarde. Oltre che per la loro eccezionale bravura, anche per la peculiarità del repertorio, che abbraccia entrambe le forme della tradizione vocale di Orosei: quella del canto sacro, tipica delle confraternite religiose, e quella profana del canto a tenore.

Questa combinazione fa del Cuncordu e Tenore de Orosei i custodi fedeli all’eredità musicale ricevuta dai cantori anziani.

Il gruppo esegue nelle due particolari modalità a Tenore e a Cuncordu, i Gotzos (canti della Passione di Cristo), i balli tradizionali, le serenate d’amore e tutto il repertorio canoro sacro e profano del loro paese (Orosei e l’unico paese in Sardegna dove le due modalità di canto non hanno conosciuto interruzioni nel tempo).

Con la stessa passione sono disposti all’indagine e all’incontro con altre espressioni musicali: al Konzerthaus di Berlino, con le voci Bulgare “Angelitè” e il RIAS Kammerchor , con gli amici della piccola Repubblica di Tuva, gli Hu Hun Hurtu, o altre sperimentazioni con diversi musicisti quali Enzo Favata, Luigi Lai, Totore Chessa , i Tenores de Bitti, Nguyen Le, Mola Sylla, Luciano Biondin, Paolo Fresu, Ernst Reijseger (con cui hanno partecipato alla registrazione della colonna sonora di due film di Werner Herzog: “The Wild Blue Yonder” e “White Diamond”) e, in ultimo il progetto “Voci Nomadi” con i cantanti mongoli Tsogtgerel Tserendavaa e Ganzorig Nergui, concerto carico di suggestioni musicali, con le voci che, pur lontane geograficamente, si avvicinano e si fondono in maniera straordinaria.

Il canto a “tenore” ha origini sconosciute e, a detta degli studiosi, millenarie. Eʼ un canto unico nel suo genere (si possono trovare forme simili soltanto in Mongolia o in Africa). Per questa sua particolarità è stato dichiarato patrimonio intangibile dellʼumanità dallʼUNESCO. Nel canto a “tenore” cʼè una voce “Sa voche” che intona il canto utilizzando poesie improvvisate o di poeti colti, i testi sono in sardo, di seguito intervengono, con sillabe non sense, le due voci gutturali (contra e bassu) ed una voce naturale a completare lʼaccordo (mesuvoche). Lʼorigine ancestrale di questo canto fa pensare addirittura ad un sistema primordiale di polifonia basato sulla semplice imitazione del verso degli animali domestici, sa “contra” imita il verso della pecora, su “bassu” il verso del bue, sa “mesuvoche” il fischio sottile del vento . Naturalmente, non conoscendo lʼorigine del canto si tratta di teorie di etnomusicologi , quindi non dimostrabili. Questa forma di canto, profana, è utilizzata, nei vari momenti della giornata, principalmente nei momenti di festa, con lʼaccompagnamento dei balli, ma anche nelle serenate dʼamore e nella quotidianità del lavoro in campagna. I testi vengono scelti al momento della esibizione. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.

Il canto a “Cuncordu” (cum cordis), in sardo “cuncordos” significa dʼaccordo, accordati, uniti, intonati. Nasce durante la colonizzazione spagnola in Sardegna, e trova forma nelle confraternite di Santa Croce, del Rosario e delle Anime, nate ad Orosei tra il 1600 ed il 1700.

Eʼ un canto a quattro voci maschili, in lingua sarda o latina, che accompagna i vari momenti dellʼanno liturgico, ma che trova il massimo della sua espressione durante i riti della Settimana Santa. I testi eseguiti sono di poeti colti, in genere sacerdoti, che parlano delle virtù dei santi, degli struggenti momenti della passione di Cristo e delle sofferenze della madre Maria. Testi particolarmente adatti ad una teatralizzazione, soprattutto in occasione dei riti della settimana santa, costruiti per una attiva partecipazione del popolo alle processioni ed ai riti. Tali testi, chiamati “Gozos”, dal catalano “goigs” e dal castigliano “gosos”, sono in lingua sarda. Le tre confraternite sono tuttora attive e la loro attività ad Orosei, al contrario di molti altri paesi in Sardegna, non si è mai interrotta nel tempo. Il canto a “Cuncordu” rappresentato oggi ad Orosei rappresenta una delle maggiori espressioni vocali dellʼisola. Tutti i canti sono tradizionali del paese di Orosei.

Il gruppo nasce ufficialmente nel 1995 e l’attuale formazione è:

Massimo Roych (Voche del Cuncordu, trunfa, pipiolos, benas)
Mario Siotto (Bassu, trunfa)
Gian Nicola Appeddu (contra)
Piero Pala (Voche, Mesuvoche)
Tonino Carta (Voche del Tenore)

INFO & prezzi
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XXXIII Festival La Notte dei Poeti

TEATRO ROMANO DI NORA

Biglietti intero € 20 – ridotto € 18 – residenti Pula € 10
# KOI (fuori abbonamento) biglietto unico € 10

Abbonamento a 10 spettacoli intero € 160 ridotto € 145
Carnet 5 spettacoli a scelta intero € 90 ridotto € 75
Carnet Weekend 50 euro

EX MUNICIPIO DI PULA

Voci Nomadi – concerto inaugurale biglietto unico € 10

Cantar l’AltroveRovine biglietto unico € 7

Laboratori per bambini – GRATUITI

*Dove non specificato gli spettacoli inizieranno alle ore 20

Informazioni:
biglietteria@cedacsardegna.it – tel. 345 4894565
www.lanottedeipoeti.it

 

prevendita

Cagliari:
Infopoint  del Teatro Massimo – viale Trento 9 – ore 10-13 / 16-19
Box Office- viale Regina Margherita 43 – tel. 070 657428

Pula:
Info Point: (dalle 9.30 alle 13.30/ dalle 18 alle 22)
Botteghino /Teatro romano di Nora (solo nei giorni di spettacolo) dalle ore 19

Biglietteria online: www.vivaticket.it

Bus navetta in coincidenza con il programma di tutti gli spettacoli (€ 7 a/r)
Autolinee Follesa – Cagliari/Nora/Cagliari

Partenza ore 18.30 da piazza Giovanni XXIII
Fermate: CAGLIARI: via Alghero (angolo via Dante), Via Sonnino (Palazzo Civico), Piazza Matteotti (Fronte ARST) – PULA piazza Segni, viale Nora (gratuito)