La divina Sarah

Teatro e Società

La divina Sarah

da “Memoir” di John Murrell
versione francese di Éric-Emmanuel Schmitt
traduzione italiana di Giacomo Bottino

con Anna Bonaiuto

e con Gianluigi Fogacci

regia Marco Carniti

«Ci sono cinque tipologie di attrici: le cattive, le passabili, le brave, le grandi e poi c’è… Sarah Bernhardt» – Mark Twain

La divina Sarah” è un atto d’amore per una diva immortale.

Una donna che con la sua arte e le sue stravaganze ha costruito il primo esempio di divismo della storia dello spettacolo al femminile.

Una rivoluzionaria anticonformista che per prima si impose sulla scena mondiale in abiti maschili. Un mito vivente che riscrive il suo tumultuoso percorso di vita sulla pelle dello segretario-schiavo, con il quale si instaura un divertente e surreale rapporto sadomasochistico. Una partita a due dove è protagonista il gioco degli attori, grazie al tono ironico rapido e cinico delle battute e al continuo entrare e uscire dalla finzione teatrale.

Un testo sarcastico dove il comico e il drammatico di alternano per la costruzione di una grande personalità d’artista. E ne svela l’umano che si nasconde dietro la maschera, la ferita che stà dietro a ogni arte e di cui ogni arte si nutre.

Una Sarah Bernhardt messa a nudo. Iconica, grottesca, esasperata e disperata di fronte a quello che per lei non dovrebbe mai arrivare: la parola fine.

L’autore

John Murrell, drammaturgo, regista, attore (nato a Lubbock, in Texas, nel 1945) ha vissuto per molti anni a Calgary, dove ha completato la sua formazione. La sua pièce “Memoir” è stata tradotta in più di 15 lingue.

Murrell è stato drammaturgo-in-residence con Alberta Theatre Projects 1975-1976, direttore associato con The Stratford Festival 1977-1978, e capo del Banff Centre School of Fine Arts Playwrights Colony nel 1986. Nel 1988 è stato nominato a capo della Canada Council’s Theatre Section; è un membro a vita della Playwrights Guild of Canada.

Anna Bonaiuto

Anna Bonaiuto – attrice

su MyMovies

Una delle più convincenti ed intense attrici teatrali e cinematografiche napoletane, che ha saputo rappresentare con vigore e sublime tecnica innumerevoli ritratti umani, alternando la forza del personaggio alla leggerezza dell’interpretazione. Nata da una famiglia di origine napoletana, Anna Bonaiuto già da bambina sente la passione della recitazione che le pulsa dentro le vene, soprattutto quando il padre, durante uno dei loro tanti viaggi a Napoli, la porta ad assistere ad uno spettacolo al Teatro San Carlo. Determinata nei suoi propositi, a 22 anni si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica, esordendo a teatro sotto la guida dei più grandi registi italiani: Luca Ronconi, Mario Missiroli e Carlo Cecchi.

L’esordio al cinema – Nel 1972 debutta al cinema con il film Teresa la ladra di Carlo Di Palma, accanto a Monica Vitti, Stefano Satta Flores, Isa Danieli, Carlo Delle Piane e un giovanissimo Michele Placido (che sarà suo partner in tantissimi altri lavori). Mentre l’anno seguente, è nel cast di Film d’amore e d’anarchia, ovvero ‘stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…’ , diretta dalla brava regista italiana Lina Wertmuller. A cavallo degli anni Settanta-Ottanta, Anna collaborerà cinematograficamente in b-movie e film impegnati con Bruno Corbucci, Joe D’Amato, Eriprando Visconti, Luciano Odorisio, Giuliana Gamba, Pupi Avati e Luciano Emmer.

Ma è solo nel 1992 che si farà veramente notare per la sua maestria nell’arte della recitazione (affinata con gli anni) in Morte di un matematico napoletano, primo film di Mario Martone, accanto a Carlo Cecchi (che la dirige sovente anche in teatro). È proprio con Martone – che ha alle sue spalle una fortunata carriera teatrale – che la Bonaiuto comincerà un fortunato sodalizio artistico che si tramuterà poi in un fortissimo amore fra i due (sono infatti compagni anche nella vita).

Gli anni Novanta – Nel 1993, Anna Bonaiuto vince la Coppa Volpi a Venezia come Miglior attrice non protagonista nel film di Liliana Cavani Dove siete? Io sono qui. Il ruolo della madre oppressiva di un ragazzo sordomuto, che si intromette nella storia d’amore del figlio, la mette sotto gli occhi dell’Europa intera. Ed infatti l’anno seguente, Michael Radford, la dirige ne Il postino, ultimo film del compianto Massimo Troisi, accanto a Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta.

Ritorna come protagonista di un film nel 1995, accanto a Gianni Caiafa, nel film di Martone L’amore molesto: storia di una disegnatrice di fumetti che indaga sul suicidio della madre. Con questo vibrante ritratto di una donna in crisi, si aggiudica il Nastro d’Argento ed il David di Donatello come miglior attrice protagonista, nonché il riconoscimento del grande pubblico italiano e straniero. Ma le collaborazioni con il suo compagno non finiscono: seguiranno I Vesuviani (1997) e Teatro di guerra (1998).

Alla fine degli anni Novanta, sarà la prostituta Maddalena che si ribella alla propria situazione sociale in Appassionate (1999) di Tonino de Bernardi, mentre con l’entrata del nuovo millennio veste i panni di una psicologa in Prima la musica, poi le parole (2000) di Fulvio Wetzl.

Dalla tv, non si lascia corteggiare spesso e le sue apparizioni in qualche fiction sono molto rare. Il suo ruolo più importante, per il popolo del piccolo schermo, rimane quello affianco a Michele Placido ne “Il sequestro Soffiantini” di Riccardo Milani, accanto a Claudio Santamaria e Tony Sperandeo.

Anni Duemila – Il cinema, ma ancora di più il teatro, sono le sue vere case ed è in quelle che trova la sua dimensione: nei ritratti della madre di Giosuè in La passione di Giosuè l’ebreo (2005) di Pasquale Scimeca, in quelli del pubblico ministero nel controverso Il caimano (2006) di Nanni Moretti, in quelli della moglie di Giulio Andreotti ne Il Divo di Paolo Sorrentino. Il 2010 si apre con la partecipazione alla commedia di Carlo Verdone Io, loro e Lara, mentre il 2011 la vede in Tutti al mare. Nel 2012 è invece nel cast della commedia Il peggior Natale della mia vita di Alessandro Genovesi e l’anno successivo recita in Viva la libertà di Roberto Andò.

In Italia, ci sono attrici che non si apprezzano mai abbastanza per il loro talento e meriterebbero molti più onori, Anna Bonaiuto è una di queste. Icona della “scuola napoletana”, innalzata a tale quasi per un percorso casuale della sua vita, rimane quella timida signora del cinema e del teatro italiano che con discrezione ed eleganza si muove fra palcoscenici e location cinematografiche, speriamo ancora per molto tempo.

Premi & Nomination

David di Donatello 2013: Nomination miglior attrice non protagonista per Viva la libertà di Roberto Andò

Nastri d’Argento 2009: Nomination miglior attrice non protagonista per Il divo di Paolo Sorrentino

David di Donatello 2008: Nomination miglior attrice per La ragazza del lago di Andrea Molaioli

Nastri d’Argento 2008: Nomination miglior attrice non prot. per La ragazza del lago di Andrea Molaioli

Nastri d’Argento 2008: Nomination miglior attrice non protag. per Bianco e nero di Cristina Comencini

Nastri d’Argento 1996: Premio miglior attrice per L’amore molesto di Mario Martone

David di Donatello 1995: Premio miglior attrice per L’amore molesto di Mario Martone

Mostra di Venezia 1993: Coppa Volpi miglior attrice non prot per Dove siete? Io sono qui di L. Cavani

Gianluigi Fogacci

Gianluigi Fogacci – attore

Si diploma alla fine degli anni ‘80 alla Bottega di Gassman. Dopo alcune esperienze con Franco Però, Giancarlo Sepe, Aldo Trionfo, Chérif, Imogen Kusch è selezionato da Peter Stein per il Tito Andronico di Shakespeare allo Stabile di Genova, dove rimane alcune stagioni ricoprendo ruoli di primaria importanza in spettacoli di Benno Besson e Marco Sciaccaluga.

Nel 1997 Gassman lo richiama per Bugie sincere, al Teatro Stabile del Friuli. Collabora inoltre con Federico Tiezzi, Marco Carniti e Patrick Rossi Gastaldi. Nel 2001 è Onegin al Teatro Stabile di Torino con la regia di Daniele Salvo, Roberto Zucco per la regia di Chérif, al Teatro Stabile delle Marche, Giasone con Peter Stein nella Medea di Euripide, andata in scena a Siracusa nel 2004. Col Piccolo di Milano interpreta il ruolo del reverendo nel Professor Bernhardi di Schnitzler, del Corifeo nelle Rane, di Coronato nel Ventaglio di Goldoni, partecipa alla messa in scena del Sogno di una notte di mezza estate e del Mercante di Venezia di Shakespeare e di Santa Giovanna dei macelli di B. Brecht tutti per la regia di Luca Ronconi. Sempre al Piccolo lavora con Carmelo Rifici ne “I pretendenti” di Lagarce e in “Detteagli” di Lars Noren e con Serena Sinigaglia ne “La cimice” di Majakovskij.

È coprotagonista di Sostiene Pereira di Tabucchi,con Paolo Ferrari, regia di Teresa Pedroni. Interpreta Edgar nel Re Lear, Bruto nel Giulio Cesare, Iago nell’Otello e Claiban ne la Tempesta a fianco di Giorgio Albertazzi, messi in scena al Globe Theatre di Roma, per la regia di Daniele Salvo da cui è diretto anche in “Siamo tutti in pericolo, ultima intervista di Pier Paolo Pasolini “ e “Gramsci a Turi” di Antonio Tarantino presentato al festival di Napoli nel 2010. Del 2011è “Un angelo sopra Bagdad” di Judith Tompson” per la regia di Marco Carniti presentato al Piccolo teatro di Milano e al teatro India a Roma. Sempre con Carniti è Jaques in “Come vi piace “ al Globe. Nella stagione 2012/2013 interpreta Helmut Rode in “La torre d’avorio” di Ronald Harwood” per la regia di Luca Zingaretti e frate Lorenzo in “Romeo e Giulietta” diretto da Gigi Proietti. Nel 21014 è impegnato con Galatea Ranzi ne “La fata matematica” scritto e diretto da Valeria Patera. Nell’attuale stagione è impegnato in “Der Park” di Botho Strauss per la regia di Peter Stein. Partecipa inoltre, in campo cinematografico e televisivo, a produzioni di Marco Bellocchio, Marcello Aliprandi, Alberto Sironi, Enrico Maria Salerno, Gianpaolo Tescari, Massimo Costa, Marcotullio Giordana , Susanna Nicchiarelli , Carmine Elia.

Marco Carniti

Marco Carniti – regista

Marco Carniti nato a Milano , ha un percorso di studio che, partendo dalla danza, passa attraverso la recitazione, per approdare infine alla regia teatrale, lirica e cinematografica. Nel corso della sua carriera studia in Italia e negli Stati Uniti alla UCLA poi con Grotowski e Bob Wilson. Recita per Fellini e si forma teatralmente lavorando per lungo tempo al Piccolo Teatro come aiuto regista, al fianco di Giorgio Strehler, per importanti produzioni come “Opera da tre soldi, “ Elvira o la passione teatrale”, ”Come tu mi vuoi”, ”Arlecchino servitore di due padroni”, ”Faust I” e ”Faust II”, ”Falstaff” e ”Don Giovanni”. Successivamente collabora nel migliori teatri europei e extra europei con alcuni tra i più prestigiosi registi come Bob Wilson, Lluis Pasqual, Giancarlo del Monaco, Maurizio Scaparro, Elijah Mosinsky, Pet Halmen e Gilbert Deflo. Ha formato e diretto una compagnia di giovani attori come Responsabile artistico del “Progetto giovani” al Teatro Eliseo di Roma. Dirige la sua prima opera cinematografica “Sleeping Around” e vince 6 premi il Festival Internazionale di Cinema di Ibiza 2008 tra cui miglior film e miglior regista.

Da anni vive e collabora artisticamente con la Spagna e si alterna tra teatro, opera lirica e cinema. Oltre ai testi classici come ”Riccardo III” “Bisbetica domata” e “ Pene d’amor perdute” di Shakespeare, “Sappho” di Grillparzer, “Don Chisciotte” di Cervantes, propone autori contemporanei di forte urgenza e impatto sociale come la guerra in Irak e torture in Abu Graib con “Palacio del fin” di J.Thompson al Piccolo Teatro di Milano, la lapidazione delle donne in Africa e bambini soldati con “Lapidando Maria” di D.Turker Green a Madrid, l’autismo in “Spoonface” di Lee Hall, l’Afganistan di “Homebody/Kabul” di Tony Kushner , il malessere contemporaneo con “Psychosis 4.48” di Sarah Kane e “Sleeping Around” di Mark Ravenhill , la guerra in Cecenia di “Chaos debout” di V.Olmi, il razzismo “Dutchman” di Lee Roy Jones.

Rileggere le opere liriche con uno sguardo al contemporaneo: come “Barbiere di Siviglia” di Paisiello in una beauty farm contemporanea oltre al “Barbiere di Siviglia” di Rossini in versione gay , il “Rigoletto” di Verdi sul tema del “bullismo” a Spoleto e un importante riconoscimento di critica e pubblico al Teatro Real di Madrid e al Festival Mozart a La Coruna con la “Clemenza di Tito” di Mozart con Kasarova/Pendatchanska, “Werther” di Massenet al Teatro Regio di Parma a “Schauspieldirecktor” di Mozart e “Cantarina” di Haydn all’Opera di Losanna el Festival internazionale di Tenerifee e al Teatro Ariaga Di Bilbao , “Il telefono” di G. Menotti e “Il giudizio di Paride” di M.Panni a Nizza e “Romeo e Giulietta” di Gounod

Oltre a preparare il suo secondo lungometraggio sulle torture agli omosessuali nei paesi di regime totalitario in co-produzione con la Spagna.