Dalle aurore boreali ai deserti

Dalle aurore boreali ai deserti
Viaggio di immagini e versi di Franca Nurchis

Recital letterario per voce recitante e violino
con Angelica Frandi – voce recitante
Massimiliano Viani – violino

direzione artistica Giovanni Coda

Le poesie di Franca Nurchis

Ispirate durante la creazione della collezione pittorica, lasciano al lettore la libera interpretazione ma sottolineano gli stati d’animo e la passione dell’artista nel saper elegantemente e sapientemente forgiare simbiosi tra materia ed emozioni. L’artista infatti si muove su un duplice percorso tra poesia e pittura, dove parole e immagini si coniugano per dar vita a una personalissima visione dell’esistenza e dell’arte.

1. Quando la notte non era…

Così
l’oscurità più alta del cielo
sarà come l’aurora…

Dalla nota critica di Alessandra Menesini

Non ad Eos dalle rosee dita cantata da Omero. Non alle tenui albe mediterranee, ma alle fiammanti aurore boreali sono ispirati i dipinti di Franca Nurchis. Artista che affianca, come fossero un’unica cosa, l’espressione pittorica a quella poetica.[…]

Quando la notte non era e per il giorno non vi era posto”: le parole accompagnano le immagini, ne spiegano la genesi, mettono in risalto i particolari compositivi e le variazioni tonali. Anni fa, nei capitoli della sua passata produzione, Franca Nurchis indagava i deserti. Distese di sabbia mai immobili, sempre percorse da onde, modificate dal vento e custodi di una vita invisibile.

La sabbia c’è ancora, sottesa ai colori. Serve a dare concretezza alle visioni di aurore polari fatte di raggi e di tenebre, a esorcizzare lo sgomento degli umani di fronte al buio, a festeggiare la luce che torna, ad “arrotolare i cieli su oceani nascosti”. […]

Autrice di grande sensibilità, Franca Nurchis rappresenta una cosmogonia della speranza, ma non dell’illusione. Premono, le forze plumbee e nonostante si ammantino di riflessi lunari mantengono una minacciosa compattezza che si scioglie solo al primo calore del mattino. Poi tutto ricomincia e le ombre si allungano fino a che il carro di Fetonte ricomincia il suo giro e annuncia agli dei l’approssimarsi di Elio. O comunque di qualcosa che mai si ferma, in una spola perpetua.

Quando la notte non era…
aipsa edizioni 2012 – pp. 144 – € 18,00
Collana AltreStorie versi
Realizzazioni fotografiche di Dario Sequi

2. Il cantore della luna rossa

Incerto
tra storie e leggende
all’alba dei tempi
viaggio deserti
e abito miraggi…

I versi (dalla prefazione di Lorenzo Braina)

In un presente in cui il tempo esistenziale ci è sempre più negato e lo spazio è un pieno di assordanti rumori quest’opera ci porta con audace lentezza nell’immensità di uno spazio fuori dal tempo, immersi in un silenzio pieno di colore.

Lo fa conducendoci nel deserto, apparentemente il luogo meno sicuro in cui recarsi.

Poi, verso dopo verso, immagine dopo immagine, pennellata dopo pennellata (perché in queste pagine leggere è come guardare) ed emozione dopo emozione, impariamo se non a fidarci almeno ad assecondarlo quel viaggio e quel deserto. Perché in fondo, il deserto di cui ci parla, non è diverso dal mondo che viviamo e il viaggio in cui ci conduce altro non è che il nostro stesso viaggio della vita. […]

Le immagini (dalla prefazione di Giovanni Coda)

È lo spazio, infinito o delimitato, affollato o silenzioso che il segno imprime sulla carta. L’immagine che prende forma dalla parola è sintesi, come a voler racchiudere le solitudini e le disperazioni tutte in una semplice linea. Ma nulla è semplice e nulla è scontato nel presente, per tanto l’incedere sicuro del segno definisce quelle sfumature che la poesia, in alcuni casi, lascia solo intuire. Temere o desiderare.

I colori si accendono e si rincorrono come se lo spazio delimitato, la vita, non potesse contenerli tutti. Le emozioni timidamente si uniscono e anch’esse come le parole sfumano i significati nel tentativo di rinviare l’ineluttabile. Il fuoco, la danza e l’ascesa verso la verità che si riassume nel buio improvviso che pare voglia farsi toccare. Quale segreto è mai questo? Qualcosa si cela dietro la danza energica dei rossi colori che lentamente si stemperano fin quasi alla trasparenza. […]

Il cantore della luna rossa (aipsa edizioni 2015 – pp. 168)

Collana AltreStorie versi – Realizzazioni fotografiche di Dario Sequi

Angelica Frandi. È nata e vive a Cagliari.

Con la passione per l’arte recitativa e il canto, matura numerosi anni di esperienza nelle piazze e teatri del circuito regionale sardo e sul palcoscenico del vecchio teatro Alfieri come attrice coprotagonista e cantante, nel genere musical-operettistico-comico, maturando esperienze anche nel genere drammatico. Attrice versatile e di temperamento segue numerosi laboratori in tecniche recitative e lezioni di canto sotto la guida di diversi professionisti locali esibendosi anche al di fuori dell’ambito regionale sardo e in Argentina. Negli ultimi anni ha studiato e recitato sotto la direzione artistica dell’attore e regista Tullio Pecora – recentemente scomparso – al quale deve la preziosa stima e fiducia dimostratale attraverso l’attribuzione di ruoli da protagonista in diversi spettacoli genere commedia, anche affianco a nomi di spicco del panorama teatrale sardo, numerosi perfo-reading in rassegne culturali e letterarie, esibizioni canore, nonché attraverso la promozione di contatti con noti professionisti dello spettacolo in ambito nazionale.
Recentemente, l’inguaribile passione per l’arte recitativa e la voglia di maturare sempre nuove esperienze, la porta ad esplorare il mondo della tecnica espressiva dell’attore cinematografico prendendo parte a laboratori ed esperimenti recitativi in riprese e cortometraggi.

Massimiliano Viani.

Figlio d’arte, completa a Cagliari il corso di studi classico e frequenta corsi di perfezionamento di livello nazionale e internazionale. Si dedica poi alle contaminazioni e allo studio della musica nel folklore popolare, e in particolare  allo studio dell’improvvisazione concettuale su testi prosaici, partecipando a numerosi reading su testi in prosa, e poi allargando la propria espressione ai testi poetici.
In veste di accompagnatore musicale, partecipa a numerose occasioni teatrali con compagnie di interesse regionale.

L’autrice – Franca Nurchis

Franca Nurchis, poetessa e artista cagliaritana con profonda cultura umanistica, ha insegnato Educazione all’immagine nella scuola primaria per bambini portatori di handicap. Le sue poesie sono state presentate per la prima volta nel 2002, insieme alle sue installazioni (legno, sabbia, ossidi) “Lentamente si fece silenzio” al Centro Culturale Man Ray.

Biografia artistica

2015Il cantore della luna rossa, Palazzo Viceregio, Cagliari – recital e presentazione libro autrice

2013Quando la notte non era, Parola nel mondo, 7° Festival Internazionale di Poesia, Case a Corte, Guspini – recital libro autrice e collezione acrilici (parte integrante dell’Opera)

2012Quando la notte non era, Vigne Surrau, Arzachena – presentazione libro autrice

– I cerchi delle streghe, Vigne Surrau Arzachena – installazione (live/multimedia)/ collezione acrilici pittrice

– Quando la notte non era, Promenade du Port, Porto Cervo – recital e presentazione libro autrice

– I cerchi delle streghe, ex Liceo Artistico, Cagliari – installazione (live/multimedia)/ collezione acrilici e recital poesie

2009Poesie, Passeggiata coperta Bastione Saint Remy, Comune di Cagliari, Cagliari – serata dedicata all’autrice, recital e presentazione libro

2008Poesie, Teatro Civico De Candia, Cagliari – recital libro autrice(e collezione acrilici (parte integrante dell’Opera)

– Imperfetto Futuro – Art in Progress, Centro Comunale Lazzaretto, Cagliari – recital poesie autrice

2005Trittico di acrilici, Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea, Fortezza da Basso, Firenze – installazione acrilici pittrice e presentazione libro autrice

2003Abiti d’Artista, Man Ray, Cagliari Firenze – esposizione acrilici e installazioni pittrice

– Catarsi, Man Ray, Cagliari – recital poesie autrice

– In eco di memoria, Man Ray, Cagliari – esposizione acrilici pittrice e recital poesie autrice

2002Imperfetto Futuro 2002, Man Ray, Cagliari – recital poesie autrice

– Lentamente si fece silenzio, Man Ray, Cagliari – recital poesie autrice e installazioni pittrice

1998Immaginarium, Palazzo Viceregio, Cagliari – esposizione acquarelli pittrice in musical show live

La casa editrice: Aipsa edizioni (Cagliari)

Il 1996 è l’anno di nascita dell’attività editoriale che ha mosso i primi passi con Cagliari. Guida ai quartieri storici (6 libretti che hanno avuto fortuna, critica favorevole e qualche premio) e Città sottovoce (collana Riquadri). Oggi l’Aipsa è una srl., con sede a Cagliari in via dei Colombi 31, uno staff composto da tre soci e alcuni insostituibili collaboratori, un ricco catalogo frutto non soltanto di una moltiplicazione numerica, ma di una crescita qualitativa e professionale, di un rafforzamento della presenza sul territorio, di un ancora più forte rapporto con gli autori e i lettori. In Aipsa, infatti, ogni libro nasce in casa, dal progetto editoriale all’avvio in tipografia il libro è una creatura di casa, e continua a esserlo anche quando arriva in libreria, quando ha successo o quando stenta a decollare.

In genere, una casa editrice (qualunque siano le sue dimensioni) si trova di fronte a due percorsi, spesso alternativi: l’Autore in cerca di Editore/l’Editore cerca l’Autore. L’Aipsa ha deciso di percorrerli in parallelo. Questa scelta e l’esigenza di collocare al meglio il binomio libro-autore spiegano il numero delle Collane, la produzione accanto ai libri di periodici (ieri Nur e Nuraghia, oggi Portales, Presente&Futuro, Ammentu), l’attenzione riservata alla lingua sarda, l’interesse per il panorama musicale (da Sona perda sona, dedicato a Pinuccio Sciola, a Billy! dedicato alla vita e alla musica di Roberto Billy Sechi batterista jazz), l’affettuoso sguardo alla città di Cagliari (con autori come Antonio Romagnino, Aquilino Cannas, Giuseppe Podda, Gian Paolo Caredda, per citarne solo alcuni), l’attrazione per i viaggi nella conoscenza e per nuovi percorsi di scoperta, lo spazio dato agli esordienti spesso trascurati perché non “redditizi” o il mantenimento di settori –per esempio la poesia – non sempre premiati dal mercato, per i quali l’Aipsa ha un suo mantra “Non bisogna disperare perché il libro ha vita lunga, talvolta più di una vita”.