Piccoli Funerali

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Piccoli Funerali

di Maurizio Rippa

con Maurizio Rippa voce

Amedeo Monda chitarra

Spettacolo selezionato per la VI edizione de I Teatri del Sacro – Ascoli Piceno 2019

Piccoli Funerali è una partitura drammaturgica e musicale che alterna un piccolo rito funebre ad un brano dedicato a chi se ne è andato. Una dedica che è un atto d’amore, un regalo e un saluto, un momento intimo e personale, che trova forza nella musica. Ogni brano è un gesto che riporta ad una memoria. Ogni funerale è raccontato da di chi se ne va e attraversa una vita appena vissuta. Piccoli Funerali è uno spettacolo commovente e dolcissimo capace di accogliere il dolore e trasformarlo in rinascita.

Note dell’autore

Questo è un lavoro su due sentimenti, uno d’amore, l’altro di odio.

Quello che amo:

Ho iniziato a frequentare un corso di teatro a 18 anni. Più che per vera passione per vincere la timidezza. La passione e l’amore per il teatro sono arrivati subito, ma la timidezza non è andata via. Provare mi piaceva da impazzire, ma esibirmi in pubblico mi provocava ansia e non poco spavento. Nonostante questo non ho mai smesso di “fare” teatro, ma ho escogitato un metodo per eliminare la paura: dedicare quello che faccio sul palco a qualcuno. L’esibizione fine a sé stessa mi mette in uno stato di ansia da prestazione, dedicare il mio lavoro a qualcuno mi alleggerisce, diventa un atto d’amore, e come tale anche sbagliare, cadere, stonare passano in secondo piano. Dedicare il mio lavoro è diventato il mio segreto, c’è chi fa yoga prima di andare in scena, io dedico il mio lavoro. Amo dedicare!

Quello che odio: Odio i funerali.

Con gli anni molti affetti sono andati via, parenti, amici cari. Mi sono trovato spesso a funerali di persone che amavo, ed amo ancora, e oltre al dolore per la perdita ho spesso sentito un fastidio: mi sembravano dei modi di salutarli così inadatti a loro, per la vita che avevano condotto, per il loro carattere. Spesso mi sono chiesto come avrebbero desiderato essere salutati, sempre mi sono chiesto quale musica o canzone avrebbe addolcito quel saluto. Ho pensato di affrontare quello che odio con quello che amo.

Così è nato Piccoli Funerali

Mi sono venute in mente persone realmente vissute ed altre inventate.

Racconto della loro vita, o meglio, la faccio raccontare a loro e dedico ad ognuno di loro una canzone.

Maurizio Rippa

Durata un’ora (circa)

ESTRATTI DI RASSEGNA STAMPA

Maurizio Rippa è un artista di rara emotività. Di umanissima empatia e di profonda cultura poetica. È un attore sensibile e un cantante contraltista magnifico. … Rippa ha costruito una via crucis laica di incomparabile delicatezza. … sa raccontare la fine di ognuno di noi
(Rodolfo di Giammarco LA REPUBBLICA)

La proposta, che in realtà fatichiamo a definire banalmente “spettacolare” perché si tratta di una riflessione poetica, canora e in qualche modo performativa, crea una grandissima commozione in modo veramente semplice ed esemplare. Qualcosa che rimane struggente e a suo modo indimenticabile, su quanto proprio l’assenza dei riti crei una solitudine dentro le persone proprio di fronte alle prove più dure, alle cesure dell’esistente, a cui ora non siamo più preparati: una chiara testimonianza di cosa significhi la perdita di un vero e proprio rito di accompagnamento nel nostro tempo, per una creazione semplice e pregevole, a cui dare possibilità di essere vissuta da quanta più gente possibile. Per quel semplice conforto della vera emozione collettiva, quella catarsi di cui tanto si parla ma che quasi mai arriva.
(Renzo Francabandera PAC Pane Acqua Culture)

La più lieve eppure commovente, è costituita dai Piccoli funerali, che a Maurizio Rippa (e alle sue molteplici doti di attore e vocalist) hanno ispirato Edgard Lee Master e Franco Arminio. Quei piccoli, commossi ritratti e dediche che il cantante (ottimo contraltista) rivolge a creature a lui care, si librano ogni volta su canzoni e arie dal vivo, una immersione nelle onde del cuore e della memoria.
(Gianfranco Capitta IL MANIFESTO)