“Terra” di Valeria Moretti con Pamela Villoresi e danilo Rea in prima nazionale a Nora

CeDAC
Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna

XXXVI Festival “La Notte dei Poeti”
Nora – Pula 13>29 LUGLIO 2018

Un “inno alla vita” – con “Terra” di Valeria Moretti, originale “concerto per voce recitante e pianoforte” con Pamela Villoresi e Danilo Rea – in cartellone DOMANI (sabato 14 luglio) alle 20 – in prima nazionale – al Teatro Romano di Nora sotto le insegne del XXXVI Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC.

Dopo l’ouverture – STASERA (venerdì 13 luglio) alle 20 con “Le Relazioni Pericolose – tra matematica e letteratura” di e con Piergiorgio Odifreddi e Irene Ivaldi, la storica kermesse rende omaggio alla «TerraMadre di cui siamo tutti temporanei ospiti», come scrive l’autrice – tra filosofia e mito, teatro e poesia.

Viaggio ad “Atlantide” invece domenica 15 luglio alle 20 – con il nuovo spettacolo del coreografo italo-africano Mvula Sungani (che sbarca a Nora dopo il debutto DOMANI, sabato 14 luglio alle 21.30 all’Anfiteatro di Tharros, sempre sotto le insegne del CeDAC – in collaborazione con Dromos): sotto i riflettori l’étoile Emanuela Bianchini e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance sulla colonna sonora di Mauro Palmas.

Info: www.lanottedeipoeti.it

COMUNICATO del 13.07.2018

Nel segno della TerraMadre tra memorie ancestrali e sensibilità contemporanea con una protagonista d’eccezione, Pamela Villoresi, interprete raffinata e versatile, splendida attrice di teatro e icona del piccolo e del grande schermo, sulle note del pianoforte di Danilo ReaDOMANI (sabato 14 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora per il debutto in prima nazionale di “Terra” di Valeria Moretti, un “inno alla vita” incastonato nel cartellone del XXXVI Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Un affascinante itinerario fra parole e note, con la pièce originale, nata per il teatro di pietra della città fenicio punica e poi romana sulla costa sud-occidentale della Sardegna, quasi una “partitura” per un “concerto per voce recitante e pianoforte” sul filo delle emozioni, dove «leggenda, antropologia, esoterismo e letteratura si intrecciano in una confessione» che affonda le sue radici e trova la sua ragion d’essere nel Mito. Visioni ed echi d’un epoca remota, di un immaginario ispirato alle forze primigenie dell’universo, in cui, come racconta Esiodo nella “Theogonìa”, la divinità femminile per eccellenza, potenza creatrice (e distruttrice) era Gea, o Gaia, sorta dopo Chaos, madre di Urano (il Cielo), e progenitrice dei Titani e degli dei dell’Olimpo.

Un’opera inedita per riscoprire il senso della meraviglia davanti alla “cornucopia” di doni con cui la Madre Terra rallegra il breve passaggio degli esseri umani – una vita si brucia in un istante, non è che un minuscolo frammento a fronte dell’eternità – eppure figli ribelli e ingrati, di tanta ricchezza non sappiamo che farcene, disperdiamo regali preziosi, sprechiamo senza criterio risorse, inconsapevole di correre, ciechi e folli verso una catastrofe.

Se il mito indaga il mistero delle origini e riconosce l’importanza della Natura, onorando la Terra nella sua forma più arcaica e ponendola al centro del cosmo, nella contrapposizione simbolica con il cielo nell’ambito di una iniziale distinzione della materia, l’evoluzione della specie e le successive invenzioni e scoperte – fino alla fissione nucleare – sembrano fare dell’uomo lo spregiudicato signore del mondo – del tutto ignaro dei pericoli e degli effetti collaterali delle sue azioni. In una sorta di paradosso, il progresso delle scienze e l’entusiasmo per la propria capacità di influire sugli elementi non sono stati accompagnati dall’ovvia consapevolezza che al potere corrisponde una responsabilità, e se un tempo si temeva di scherzare con il fuoco, temendo di bruciarsi, ora stranamente si gioca con il pianeta, dimenticando la complessità e fragilità degli equilibri che rendono possibile la vita – almeno così come la conosciamo.

In “Terra” la scrittrice e drammaturga Valeria Moretti propone una riflessione sull'(in)interrotto dialogo tra Uomo e Natura, sul significato stesso dell’esistenza e sul nostro essere e (non) sentirci figli della Terra. Tra sacro e profano l’autrice – che in un’intervista sostiene che «scrivere è sempre varcare lo specchio di Alice» – si affida al potere svelante delle parole, all’arte persuasiva del discorso per ricondurre l’umanità nell’alveo della propria storia – riscoprendo la riconoscenza e il reverenziale timore degli antichi verso la Dea.

I molteplici volti della TerraMadre – fonte di nutrimento e delizia, ma talvolta matrigna, prodiga dispensatrice ma pure arida e crudele – affiorano in una moderna narrazione che mette a nudo fragilità e debolezze umane ma anche i capricciosi mutamenti e le numerose incarnazioni e declinazioni di Colei che fu Gea, poi Era e Giunone ma anche Afrodite e Demetra o Maia e pure Kālī. Fin dall’antichità poeti e scrittori ne hanno descritto la potenza e il temperamento mutevole, ripercorrendo attraverso fantasiose genealogie un’ipotetica nascita del cosmo, dal Chaos originario fino al manifestarsi dei singoli eventi – o fenomeni naturali e al senso di una perenne metamorfosi.

Valeria Moretti affida alla voce di Pamela Villoresi l’invito a ricominciare a meravigliarsi, per «generare il Divino dentro di noi e riconoscere dignità e sentimento a tutto ciò che ci circonda» ricorrendo al prezioso supporto dei poeti e degli artisti «che hanno dimora nell’infanzia e sono i suoi più fedeli e appassionati testimoni».

Attrice poliedrica, Pamela Villoresi ha esordito giovanissima nel “Re Nudo” di Schwarz con regia di Paolo Magelli, poi dopo il successo dello sceneggiato “Marco Visconti” è approdata al Piccolo Teatro di Milano, dove è stata diretta da Giorgio Strehler. Nel corso di un’intensa carriera, ha lavorato con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Mario Missiroli, Giancarlo Cobelli e Maurizio Panici, al fianco dei più grandi attori italiani. Al cinema è stata diretta da grandi maestri come Miklós Jancsó, Marco Bellocchio, Paolo e Vittorio Taviani, Giuseppe Ferrara, Michele Placido e Paolo Sorrentino (“La Grande Bellezza”) – tra i films più recenti “Orecchie” e “Youtopia” – mentre è da poco tornata sul piccolo schermo (dopo i numerosi sceneggiati per la televisione e miniserie come “Era mio fratello”) in “Romanzo Famigliare” di Francesca Archibugi.

Tra i nomi di punta della scena jazzistica italiana, Danilo Rea ritorna nell’Isola per disegnare la colonna sonora di “Terra” – artista eclettico, di formazione classica con derive pop e rock, il pianista che ha diviso il palco con Mina, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Pino Daniele e Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano e ha collaborato con jazzisti del calibro di Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Mehldau e Luis Bacalov, creerà le suggestioni di un ammaliante e inedito tributo sonoro alla TerraMadre.


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Il XXXVI Festival “La Notte dei Poeti” organizzato dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna – con il patrocinio e il sostegno del Comune di Pula, della Regione Autonoma della Sardegna e del MiBAC e il contributo della Fondazione di Sardegna proseguirà fino al 29 luglio al Teatro Romano di Nora e all’Ex Municipio di Pula fra spettacoli, concerti e incursioni nel centro storico oltre ai laboratori per i giovanissimi (e alla chill out zone di un Garden Circus in riva al mare).

Dopo “Le Relazioni Pericolose – tra matematica e letteratura” di e con Piergiorgio Odifreddi e Irene IvaldiSTASERA (venerdì 13 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora e il debutto di “Terra” di Valeria Moretti, DOMANI (sabato 14 luglio) alle 20 con Pamela Villoresi sulle note del pianoforte Danilo Rea tra echi di antichi miti sulla Dea Madre e riflessioni filosofiche, sul palcoscenico di Nora rivive il mistero di “Atlantide” nella immaginifica versione del coreografo italo-africano Mvula Sungani (in scena anche DOMANI, sabato 14 luglio alle 21.30 all’Anfiteatro di Tharros sempre sotto le insegne del CeDAC in collaborazione con Dromos), con l’étoile Emanuela Bianchini e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance (Damiano Grifoni, Giulia Francescotti, Sofia Macinanti e Jessica Naddeo) e con le musiche originali (suonate dal vivo) di Mauro Palmas.

Alessandro Preziosi debutta a Nora mercoledì 18 luglio alle 20 con “Otello: dalla parte di Cassio”, inedita versione della tragedia del Moro di Venezia attraverso lo sguardo di uno dei personaggi chiave, testimone e involontario strumento del male in un dramma della gelosia di triste attualità. La Notte dei Poeti ospita venerdì 20 luglio alle 20 – la prima data del tour di “Làntias”, il nuovo progetto musicale della cantante Elena Ledda, straordinaria voce dell’Isola, tra storie d’amore e di guerra sulle rive del Mediterraneo.

In anteprima nazionale – sabato 21 luglio alle 20“Shakespeare’s Breakdowns” dello scrittore Vitaliano Trevisan, in scena con il contrabbassista Daniele Roccato, sui “crolli” di personaggi come Riccardo III e Macbeth. Una (auto)biografia che diventa diario del Novecento per “Memoria di ragazza” di Annie Ernaux con Daria Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu – domenica 22 luglio alle 20 – tra le inquietudini e i dolori segreti di una giovane donna e la folgorazione della scrittura. E un excursus tra storia e archeologia – il 24 e 25 luglio alle 20 – alla scoperta delle “Tracce nella città sommersa” di e con Rossella Dassu.

Tra gli appuntamenti da non perdere del XXXVI Festival “La Notte dei Poeti” – la prima nazionale venerdì 27 luglio alle 20 di “Proprietà e Atto” (Title and Deed) di Will Eno con il poliedrico Francesco Mandelli – in prima nazionale a Nora – per un’acuta indagine sulla vita come stato di esilio permanente. Infine tra mito e contemporaneità “La storia di Antigone” nella versione di Ali Smith sabato 28 luglio alle 20 – incantevole favola in musica con Anita Caprioli e Didie Caria, mentre “La morte della Pizia” di Friedrich Dürrenmatt con Daniele Pecci indaga – il 29 luglio alle 20 – in forma di moderna parodia il senso dell’enigma.

Omaggio ai maestri con “Egon – Site Specific”, opera multimediale del danzatore e coreografo Leonardo Diana (per VersiliaDanza) ispirata a Egon Schiele e Gustav Klimt in scena martedì 17 luglio alle 21.30 all’Ex Municipio di Pula che farà anche da cornice giovedì 19 luglio alle 21.30 a “Urlando Furiosa – un poema etico” con l’attrice e comica Rita Pelusio e infine – giovedì 26 luglio alle 21.30 alle “Lettres Sonores” scritte e interpretate al pianoforte da Irma Toudjian e impreziosite dalle immagini della fotografa Daniela Zedda (dall’omonimo libro di Valery Afanassiev). Nel centro storico di Pula giovedì 26 luglio alle 20.30 spazio alla danza urbana di Anticorpi XL con “Glitch Project” di e con Francesco Capuano e Nicola Picardi.

Tra nouveau cirque e acroyoga nel Garden Circus a cura di Virginia Viviano (che ospita anche fino a mezzanotte musica e performances del dopofestival) e ancora un atelier per piccoli artisti con il “Circo Picasso” sotto la guida del costumista e scenografo Marco Nateri. Tra le novità di quest’edizione, i Nottambuli, spettatori appassionati e curiosi che proporranno le loro cronache sui social network e su Radio Brada, per raccontare da un punto di vista personale e “privilegiato” le atmosfere nonché gli spettacoli e i concerti del Festival.

Il XXXVI Festival La Notte dei Poeti è organizzato dal CeDAC con il patrocinio e il sostegno del MiBAC / Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e del Comune di Pula – con il contributo della Fondazione di Sardegna e il prezioso apporto di Sardinia Ferries, che ospita gli artisti in viaggio per l’Isola (e ritorno) sulle sue navi.

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