Trame

Trame

di e con Rossella Dassu

e con Federica Cabras, Manuela Frau, Lara Farci, Francesca Spano,
Marianna Murgia, Elisabetta Nuvoli, Martina Olla, Rachele Zurru

drammaturgia del suono Marianna Murgia

organizzazione Maurizio Sangirardi
produzione Associazione Culturale Ca’ Rossa

E se per la sua offerta per il peccato porterà un agnello, una femmina senza difetto porterà” Leviatico 4,32

Nel promontorio di Nora, eventi emblematici si sono stratificati nei secoli, generando parte di quella trama molto fitta che è la nostra storia. Ed è proprio dalla capacità evocativa del luogo che si parte, in una passeggiata in cui il pubblico è invitato ad un’osservazione attiva, finalizzata alla ricerca di un passato che si materializza negli elementi del paesaggio: il parco archeologico di Nora, le torri spagnole, la chiesetta di Sant’Efisio.

Lo spettacolo vuole essere un’incursione, un percorso itinerante fatto di frammenti, schegge di memoria rubate da voci di passaggio, trattenute nei muri del luogo in cui l’azione scenica si svolge. Una processione, in cui la componente religiosa si limita alla citazione di alcune tra le immagini più note dell’iconografia cristiana, mescolate agli elementi della cultura e delle tradizioni popolari dell’isola. Una sorta di via crucis, in cui a portare la croce non è più un Salvatore ma sono le donne, le escluse dalla Grande Storia che ci è stata tramandata principalmente dagli uomini, come sottolinea spesso Joyce Lussu, nelle sue riflessioni sulla condizione femminile. Non è difficile, volgendo lo sguardo alle torri spagnole che delimitano il golfo di Nora, immaginare la condizione dell’abitante di un villaggio, minacciata dalle incursioni piratesche o costretta a cedere gran parte del raccolto al governatore aragonese o piemontese, o ancora di una giovane vedova di un soldato, mandato al massacro con la Brigata Sassari nella prima guerra.

Senza la pretesa di una ricostruzione filologica dei fatti, partendo dall’età cristiana per arrivare ai giorni nostri, ogni stazione ci racconta un frammento della storia sarda, scandita non solo dagli episodi e dai personaggi principali che l’hanno caratterizzata ma anche dalla testimonianza della gente comune, donne che casualmente si sono ritrovate ad attraversare un’epoca, diventandone protagoniste. Le azioni sceniche si susseguono in un paesaggio sonoro, realizzato in acustico dalle interpreti e ispirato di volta in volta alle tradizioni musicali relative al periodo di riferimento.

E così, tra fonti storiche e suggestioni estrapolate dalla letteratura, tra giudicesse, donne del popolo, madri e rivoltose, siamo andate alla ricerca di una memoria, attraverso la semplicità dei gesti, dei suoni che scandiscono i fatti che abbiamo incorporato e fatto nostri, con la convinta intenzione di non essere fedeli allo storico savoiardo di cui ci parla Sergio Atzeni in “Passavamo sulla terra leggeri” ma partendo dal desiderio di raccontare quello che più ci piace e ci rappresenta.