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Bach e dintorni lontani

Bach e dintorni lontani

Violoncello Solo

Sandro Laffranchini
primo violoncello Teatro alla Scala di Milano

PROGRAMMA

J. S. Bach (1685-1750)
Suite n. 2 in re minore
Preludio, Allemanda, Corrente, Sarabanda, Minuetti 1 e 2, Giga

Sandro Laffranchini (1974)
“Vertigini” (vai avanti tu…)

Samuel Barber (1910-1981)
Adagio per archi (1936) dal Quartetto op. 1
arrangiamento e trascrizione per violoncello solo di Sandro Laffranchini

J. S. Bach (1685-1750)
Suite n. 6 in re maggiore
Preludio, Allemanda, Corrente, Sarabanda, Bourrée 1 e 2, Giga

 

IL PROTAGONISTA

Sandro Laffranchini 2

Sandro Laffranchini – violoncello

Discendente da una famiglia di musicisti di scuola bresciana di antiche tradizioni, inizia lo studio del violoncello a sei anni sotto la guida del padre (primo violoncello della Scala dal 1969 al 2005). Prosegue gli studi al Conservatorio di Milano con Maria Leali, dove si diploma nel 1993 con lode e menzione d’onore. Si perfeziona alla Fondazione Romanini con M. Brunello, alla Stauffer di Cremona con R. Filippini, per proseguire il proprio iter alla Hochschule di Basilea, con T. Demenga, nel 1999. Premiato nei principali concorsi internazionali italiani (concorso Stradivari, Rotary, Pinerolo, Stresa) intraprende poi il proprio percorso come primo violoncello, dapprima come vincitore di concorso all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a Roma, nel 1998, poi a Milano, dopo aver vinto nel 1999, primo classificato, il concorso di Primo violoncello del Teatro e della Filarmonica della Scala, ruolo che ricopre tuttora.

Dal 2003 in poi collabora come violoncello di spalla per la World Orchestra for Peace, direttore V. Gergiev, con la quale ha effettuato tournée nelle sale più prestigiose a livello mondiale, suonando fra l’altro il celebre assolo del Guglielmo Tell di Rossini per i BBC proms alla Royal Albert Hall di Londra. Nel 2007 ha collaborato con lo stesso ruolo con la London Symphony Orchestra e negli anni successivi con l’Orchestra dell’Opera di Zurigo.

Come solista ha suonato con le orchestre: Filarmonica Italiana, Aosta, Umbria e Siciliana, Osaka Symphony, Siberian Symphony di Krasnoyarsk e con le orchestre da camera della Scala (Archi, Virtuosi e Cameristi).

Ha all’attivo diverse incisioni discografiche con l’Altus Trio, composto dal violinista Klaidi Sahatci e dal pianista Andrea Rebaudengo, tra le quali si segnalano i Trii di Schumann, Donizetti e Bernstein. Per la casa discografica Limenmusic sono pubblicate nel 2015 le Suites di Bach per violoncello solo in cd e dvd.

Dal 2011 ha assunto l’incarico di coordinatore artistico dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia, formazione, dal duo al sestetto, in residenza nell’omonimo teatro.

Suona un violoncello Carlo Antonio Testore del 1730, suo compagno preferito per le doti strumentali di voce dolce e profonda. Appassionato di automobili, di sé dice che i colleghi gli chiedono più spesso consigli per l’acquisto di un’auto che arcate…

La divina Sarah

Teatro e Società

La divina Sarah

da “Memoir” di John Murrell
versione francese di Éric-Emmanuel Schmitt
traduzione italiana di Giacomo Bottino

con Anna Bonaiuto

e con Gianluigi Fogacci

regia Marco Carniti

«Ci sono cinque tipologie di attrici: le cattive, le passabili, le brave, le grandi e poi c’è… Sarah Bernhardt» – Mark Twain

La divina Sarah” è un atto d’amore per una diva immortale.

Una donna che con la sua arte e le sue stravaganze ha costruito il primo esempio di divismo della storia dello spettacolo al femminile.

Una rivoluzionaria anticonformista che per prima si impose sulla scena mondiale in abiti maschili. Un mito vivente che riscrive il suo tumultuoso percorso di vita sulla pelle dello segretario-schiavo, con il quale si instaura un divertente e surreale rapporto sadomasochistico. Una partita a due dove è protagonista il gioco degli attori, grazie al tono ironico rapido e cinico delle battute e al continuo entrare e uscire dalla finzione teatrale.

Un testo sarcastico dove il comico e il drammatico di alternano per la costruzione di una grande personalità d’artista. E ne svela l’umano che si nasconde dietro la maschera, la ferita che stà dietro a ogni arte e di cui ogni arte si nutre.

Una Sarah Bernhardt messa a nudo. Iconica, grottesca, esasperata e disperata di fronte a quello che per lei non dovrebbe mai arrivare: la parola fine.

L’autore

John Murrell, drammaturgo, regista, attore (nato a Lubbock, in Texas, nel 1945) ha vissuto per molti anni a Calgary, dove ha completato la sua formazione. La sua pièce “Memoir” è stata tradotta in più di 15 lingue.

Murrell è stato drammaturgo-in-residence con Alberta Theatre Projects 1975-1976, direttore associato con The Stratford Festival 1977-1978, e capo del Banff Centre School of Fine Arts Playwrights Colony nel 1986. Nel 1988 è stato nominato a capo della Canada Council’s Theatre Section; è un membro a vita della Playwrights Guild of Canada.

Anna Bonaiuto

Anna Bonaiuto – attrice

su MyMovies

Una delle più convincenti ed intense attrici teatrali e cinematografiche napoletane, che ha saputo rappresentare con vigore e sublime tecnica innumerevoli ritratti umani, alternando la forza del personaggio alla leggerezza dell’interpretazione. Nata da una famiglia di origine napoletana, Anna Bonaiuto già da bambina sente la passione della recitazione che le pulsa dentro le vene, soprattutto quando il padre, durante uno dei loro tanti viaggi a Napoli, la porta ad assistere ad uno spettacolo al Teatro San Carlo. Determinata nei suoi propositi, a 22 anni si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica, esordendo a teatro sotto la guida dei più grandi registi italiani: Luca Ronconi, Mario Missiroli e Carlo Cecchi.

L’esordio al cinema – Nel 1972 debutta al cinema con il film Teresa la ladra di Carlo Di Palma, accanto a Monica Vitti, Stefano Satta Flores, Isa Danieli, Carlo Delle Piane e un giovanissimo Michele Placido (che sarà suo partner in tantissimi altri lavori). Mentre l’anno seguente, è nel cast di Film d’amore e d’anarchia, ovvero ‘stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…’ , diretta dalla brava regista italiana Lina Wertmuller. A cavallo degli anni Settanta-Ottanta, Anna collaborerà cinematograficamente in b-movie e film impegnati con Bruno Corbucci, Joe D’Amato, Eriprando Visconti, Luciano Odorisio, Giuliana Gamba, Pupi Avati e Luciano Emmer.

Ma è solo nel 1992 che si farà veramente notare per la sua maestria nell’arte della recitazione (affinata con gli anni) in Morte di un matematico napoletano, primo film di Mario Martone, accanto a Carlo Cecchi (che la dirige sovente anche in teatro). È proprio con Martone – che ha alle sue spalle una fortunata carriera teatrale – che la Bonaiuto comincerà un fortunato sodalizio artistico che si tramuterà poi in un fortissimo amore fra i due (sono infatti compagni anche nella vita).

Gli anni Novanta – Nel 1993, Anna Bonaiuto vince la Coppa Volpi a Venezia come Miglior attrice non protagonista nel film di Liliana Cavani Dove siete? Io sono qui. Il ruolo della madre oppressiva di un ragazzo sordomuto, che si intromette nella storia d’amore del figlio, la mette sotto gli occhi dell’Europa intera. Ed infatti l’anno seguente, Michael Radford, la dirige ne Il postino, ultimo film del compianto Massimo Troisi, accanto a Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta.

Ritorna come protagonista di un film nel 1995, accanto a Gianni Caiafa, nel film di Martone L’amore molesto: storia di una disegnatrice di fumetti che indaga sul suicidio della madre. Con questo vibrante ritratto di una donna in crisi, si aggiudica il Nastro d’Argento ed il David di Donatello come miglior attrice protagonista, nonché il riconoscimento del grande pubblico italiano e straniero. Ma le collaborazioni con il suo compagno non finiscono: seguiranno I Vesuviani (1997) e Teatro di guerra (1998).

Alla fine degli anni Novanta, sarà la prostituta Maddalena che si ribella alla propria situazione sociale in Appassionate (1999) di Tonino de Bernardi, mentre con l’entrata del nuovo millennio veste i panni di una psicologa in Prima la musica, poi le parole (2000) di Fulvio Wetzl.

Dalla tv, non si lascia corteggiare spesso e le sue apparizioni in qualche fiction sono molto rare. Il suo ruolo più importante, per il popolo del piccolo schermo, rimane quello affianco a Michele Placido ne “Il sequestro Soffiantini” di Riccardo Milani, accanto a Claudio Santamaria e Tony Sperandeo.

Anni Duemila – Il cinema, ma ancora di più il teatro, sono le sue vere case ed è in quelle che trova la sua dimensione: nei ritratti della madre di Giosuè in La passione di Giosuè l’ebreo (2005) di Pasquale Scimeca, in quelli del pubblico ministero nel controverso Il caimano (2006) di Nanni Moretti, in quelli della moglie di Giulio Andreotti ne Il Divo di Paolo Sorrentino. Il 2010 si apre con la partecipazione alla commedia di Carlo Verdone Io, loro e Lara, mentre il 2011 la vede in Tutti al mare. Nel 2012 è invece nel cast della commedia Il peggior Natale della mia vita di Alessandro Genovesi e l’anno successivo recita in Viva la libertà di Roberto Andò.

In Italia, ci sono attrici che non si apprezzano mai abbastanza per il loro talento e meriterebbero molti più onori, Anna Bonaiuto è una di queste. Icona della “scuola napoletana”, innalzata a tale quasi per un percorso casuale della sua vita, rimane quella timida signora del cinema e del teatro italiano che con discrezione ed eleganza si muove fra palcoscenici e location cinematografiche, speriamo ancora per molto tempo.

Premi & Nomination

David di Donatello 2013: Nomination miglior attrice non protagonista per Viva la libertà di Roberto Andò

Nastri d’Argento 2009: Nomination miglior attrice non protagonista per Il divo di Paolo Sorrentino

David di Donatello 2008: Nomination miglior attrice per La ragazza del lago di Andrea Molaioli

Nastri d’Argento 2008: Nomination miglior attrice non prot. per La ragazza del lago di Andrea Molaioli

Nastri d’Argento 2008: Nomination miglior attrice non protag. per Bianco e nero di Cristina Comencini

Nastri d’Argento 1996: Premio miglior attrice per L’amore molesto di Mario Martone

David di Donatello 1995: Premio miglior attrice per L’amore molesto di Mario Martone

Mostra di Venezia 1993: Coppa Volpi miglior attrice non prot per Dove siete? Io sono qui di L. Cavani

Gianluigi Fogacci

Gianluigi Fogacci – attore

Si diploma alla fine degli anni ‘80 alla Bottega di Gassman. Dopo alcune esperienze con Franco Però, Giancarlo Sepe, Aldo Trionfo, Chérif, Imogen Kusch è selezionato da Peter Stein per il Tito Andronico di Shakespeare allo Stabile di Genova, dove rimane alcune stagioni ricoprendo ruoli di primaria importanza in spettacoli di Benno Besson e Marco Sciaccaluga.

Nel 1997 Gassman lo richiama per Bugie sincere, al Teatro Stabile del Friuli. Collabora inoltre con Federico Tiezzi, Marco Carniti e Patrick Rossi Gastaldi. Nel 2001 è Onegin al Teatro Stabile di Torino con la regia di Daniele Salvo, Roberto Zucco per la regia di Chérif, al Teatro Stabile delle Marche, Giasone con Peter Stein nella Medea di Euripide, andata in scena a Siracusa nel 2004. Col Piccolo di Milano interpreta il ruolo del reverendo nel Professor Bernhardi di Schnitzler, del Corifeo nelle Rane, di Coronato nel Ventaglio di Goldoni, partecipa alla messa in scena del Sogno di una notte di mezza estate e del Mercante di Venezia di Shakespeare e di Santa Giovanna dei macelli di B. Brecht tutti per la regia di Luca Ronconi. Sempre al Piccolo lavora con Carmelo Rifici ne “I pretendenti” di Lagarce e in “Detteagli” di Lars Noren e con Serena Sinigaglia ne “La cimice” di Majakovskij.

È coprotagonista di Sostiene Pereira di Tabucchi,con Paolo Ferrari, regia di Teresa Pedroni. Interpreta Edgar nel Re Lear, Bruto nel Giulio Cesare, Iago nell’Otello e Claiban ne la Tempesta a fianco di Giorgio Albertazzi, messi in scena al Globe Theatre di Roma, per la regia di Daniele Salvo da cui è diretto anche in “Siamo tutti in pericolo, ultima intervista di Pier Paolo Pasolini “ e “Gramsci a Turi” di Antonio Tarantino presentato al festival di Napoli nel 2010. Del 2011è “Un angelo sopra Bagdad” di Judith Tompson” per la regia di Marco Carniti presentato al Piccolo teatro di Milano e al teatro India a Roma. Sempre con Carniti è Jaques in “Come vi piace “ al Globe. Nella stagione 2012/2013 interpreta Helmut Rode in “La torre d’avorio” di Ronald Harwood” per la regia di Luca Zingaretti e frate Lorenzo in “Romeo e Giulietta” diretto da Gigi Proietti. Nel 21014 è impegnato con Galatea Ranzi ne “La fata matematica” scritto e diretto da Valeria Patera. Nell’attuale stagione è impegnato in “Der Park” di Botho Strauss per la regia di Peter Stein. Partecipa inoltre, in campo cinematografico e televisivo, a produzioni di Marco Bellocchio, Marcello Aliprandi, Alberto Sironi, Enrico Maria Salerno, Gianpaolo Tescari, Massimo Costa, Marcotullio Giordana , Susanna Nicchiarelli , Carmine Elia.

Marco Carniti

Marco Carniti – regista

Marco Carniti nato a Milano , ha un percorso di studio che, partendo dalla danza, passa attraverso la recitazione, per approdare infine alla regia teatrale, lirica e cinematografica. Nel corso della sua carriera studia in Italia e negli Stati Uniti alla UCLA poi con Grotowski e Bob Wilson. Recita per Fellini e si forma teatralmente lavorando per lungo tempo al Piccolo Teatro come aiuto regista, al fianco di Giorgio Strehler, per importanti produzioni come “Opera da tre soldi, “ Elvira o la passione teatrale”, ”Come tu mi vuoi”, ”Arlecchino servitore di due padroni”, ”Faust I” e ”Faust II”, ”Falstaff” e ”Don Giovanni”. Successivamente collabora nel migliori teatri europei e extra europei con alcuni tra i più prestigiosi registi come Bob Wilson, Lluis Pasqual, Giancarlo del Monaco, Maurizio Scaparro, Elijah Mosinsky, Pet Halmen e Gilbert Deflo. Ha formato e diretto una compagnia di giovani attori come Responsabile artistico del “Progetto giovani” al Teatro Eliseo di Roma. Dirige la sua prima opera cinematografica “Sleeping Around” e vince 6 premi il Festival Internazionale di Cinema di Ibiza 2008 tra cui miglior film e miglior regista.

Da anni vive e collabora artisticamente con la Spagna e si alterna tra teatro, opera lirica e cinema. Oltre ai testi classici come ”Riccardo III” “Bisbetica domata” e “ Pene d’amor perdute” di Shakespeare, “Sappho” di Grillparzer, “Don Chisciotte” di Cervantes, propone autori contemporanei di forte urgenza e impatto sociale come la guerra in Irak e torture in Abu Graib con “Palacio del fin” di J.Thompson al Piccolo Teatro di Milano, la lapidazione delle donne in Africa e bambini soldati con “Lapidando Maria” di D.Turker Green a Madrid, l’autismo in “Spoonface” di Lee Hall, l’Afganistan di “Homebody/Kabul” di Tony Kushner , il malessere contemporaneo con “Psychosis 4.48” di Sarah Kane e “Sleeping Around” di Mark Ravenhill , la guerra in Cecenia di “Chaos debout” di V.Olmi, il razzismo “Dutchman” di Lee Roy Jones.

Rileggere le opere liriche con uno sguardo al contemporaneo: come “Barbiere di Siviglia” di Paisiello in una beauty farm contemporanea oltre al “Barbiere di Siviglia” di Rossini in versione gay , il “Rigoletto” di Verdi sul tema del “bullismo” a Spoleto e un importante riconoscimento di critica e pubblico al Teatro Real di Madrid e al Festival Mozart a La Coruna con la “Clemenza di Tito” di Mozart con Kasarova/Pendatchanska, “Werther” di Massenet al Teatro Regio di Parma a “Schauspieldirecktor” di Mozart e “Cantarina” di Haydn all’Opera di Losanna el Festival internazionale di Tenerifee e al Teatro Ariaga Di Bilbao , “Il telefono” di G. Menotti e “Il giudizio di Paride” di M.Panni a Nizza e “Romeo e Giulietta” di Gounod

Oltre a preparare il suo secondo lungometraggio sulle torture agli omosessuali nei paesi di regime totalitario in co-produzione con la Spagna.

Il pranzo di Babette

Il pranzo di Babette

di Karen Blixen

con Laura Morante

regia Daniele Costantini

Laura Morante legge “Il pranzo di Babette”, il celebre racconto di Karen Blixen da cui è stato tratto l’omonimo film di Gabriel Axel, vincitore dell’Oscar come miglior film straniero (1988) oltre a varie nominations, e riconoscimenti tra cui il Nastro d’Argento come miglior attrice straniera a Stéphane Audran.

“Il pranzo di Babette” ruota intorno al tema del contrasto tra mondo immaginario e mondo reale, tra le umane fantasie e le convenzioni dell’agire umano: il fulcro della storia è protagonista, una cuoca comunarda che, crollati gli ideali rivoluzionari, vive esule in un mondo grigio e frugale. Ma il potere visionario di Babette trionfa, paradossalmente e orgogliosamente, sulle miserie della quotidianità.

«Si tratta – dice Laura Morante – di una lettura, più che di una vera e propria messa in scena. A me piace molto leggere. Mi piace soprattutto farlo a voce alta. E la proposta di Silvia Nono mi ha convinta anche perché la lunghezza del testo era giusta per ricavarne un audiolibro. In Francia, dove pure ho lavorato, è un genere amato. Di Blixen mi colpì una risposta che diede a un giornalista il quale le chiedeva come mai avesse esordito con uno pseudonimo maschile: “Se fossi stata un uomo non mi sarei mai innamorata di una scrittrice donna”. Questo dà la dimensione di come sia difficile esprimersi come artista. Un uomo fa fatica a comprendere il lato oscuro delle donne, è ancorato allo stereotipo dell’accoglienza. Quando, invece, diventiamo artiste, come è accaduto a Virginia Woolf, è difficile farci riconoscere perché anche noi abbiamo ombre”».

L’autrice – Karen Blixen

Karen Christentze Dinesen, baronessa von Blixen-Finecke (Rungsted, 17 aprile 1885 – 7 settembre 1962), è stata una scrittrice danese, nota con vari pseudonimi, il più famoso dei quali è Karen Blixen; pubblicò opere anche con il nome di Isak Dinesen (suo cognome di nascita), Tania Blixen, Pierre Andrèzel e Osceola.. Educata in Svizzera e in Inghilterra, scrisse le sue opere in inglese. Sposatasi nel 1914 con il cugino barone Bror von Blixen-Finecke, si trasferì con lui in Africa, presso Nairobi, e lì avviarono una pionieristica piantagione di caffè. Innamoratasi del cacciatore inglese Denys Finch-Hatton (perito in un incidente aereo nel 1931) la scrittrice divorziò dal marito. Tornata in Europa, nella sua Danimarca, si dedicò all’attività letteraria e cominciò a pubblicare nel 1934 sotto lo pseudonimo di Isak Dinesen. Morì a Rungstedl.

Oltre al suo capolavoro, “La mia Africa”, da cui è stato tratto il fortunato film di Sidney Pollack (con Meryl Streep e Robert Redford), ha scritto le “Sette storie gotiche”, i “Racconti” d’inverno”, e la raccolta “Capricci del destino” che comprende anche “Il pranzo di Babette” (Babette’s Feast ), e “Storia immortale”, trasportato sul grande schermo da Orson Welles.

Laura Morante legge “Il pranzo di Babette”

 

Platero y Yo

Platero y Yo

di Juan Ramón Jiménez

con Ugo Dighero – voce recitante
e Christian Lavernier – chitarra classica

musiche Mario Castelnuovo-Tedesco
luci e scena Christian Lavernier

regia Ugo Dighero & Christian Lavernier

PRIMA NAZIONALE

Noi ci capiamo bene. Io lo lascio andare dove vuole e lui mi porta sempre dove voglio”, –  “E’ così uguale a me che son arrivato a credere che sogni i miei stessi sogni”.

 

La calda Andalusia con paesaggi agresti tra ruscelli e farfalle, cieli e tramonti, fa da sfondo ad uno dei racconti di amicizia più celebri della letteratura mondiale.

Il «poemetto» che prese 9 anni al Premio Nobel Juan Ramón Jiménez, narra di un piccolo asinello soffice e soave, che accompagna l’autore stesso per le strade di Moguer, tra realtà e fantasia. Un legame di amicizia così forte che l’autore legge le vicende della sua vita e del mondo che lo circonda attraverso gli occhi ed i sentimenti del suo amico, trasformando il monologo in un dibattito ad una voce ma a più pensieri.

Attraverso Platero, i suoi giochi, i suoi occhi limpidi si riscopre la leggerezza dell’infanzia, con quella sua libertà ingenua e genuina che si dimentica crescendo. Juan Ramón Jiménez percorre quest’amicizia e le riflessioni dell’animo, secondo il corso della natura, che come il ciclo della vita porta al distacco ed alla serena accettazione di nuovo passaggio.

Favola soave come il suo protagonista, scritta per gli adulti a cui parla come bambini cresciuti troppo in fretta, “Platero Y Yo” colpì profondamente, tra gli altri, il compositore Mario Castelnuovo-Tedesco che ne musicò 28 capitoli, tra i più belli e significativi, creando un’opera per voce narrante e chitarra, allo stesso tempo di estrema complessità e splendida leggerezza.

Da questo connubio di letteratura poetica e musica letteraria, nasce uno dei capolavori teatrali del XX secolo. Ugo Dighero insieme all’amico Christian Lavernier riportano in tournée questo testo intramontabile in una veste dove voce e chitarra si muovono all’unisono. Voce diviene strumento, strumento diventa voce in un gioco armonico che apre a nuove letture immaginifiche del testo.

Una fiaba filosofica che parla «anche» ai bambini, dove le grandi doti espressive di Ugo Dighero vedono il massimo campo d’azione, tra parole e musica.

 

anteprima Platero y Yo

Dalle aurore boreali ai deserti

Dalle aurore boreali ai deserti
Viaggio di immagini e versi di Franca Nurchis

Recital letterario per voce recitante e violino
con Angelica Frandi – voce recitante
Massimiliano Viani – violino

direzione artistica Giovanni Coda

Le poesie di Franca Nurchis

Ispirate durante la creazione della collezione pittorica, lasciano al lettore la libera interpretazione ma sottolineano gli stati d’animo e la passione dell’artista nel saper elegantemente e sapientemente forgiare simbiosi tra materia ed emozioni. L’artista infatti si muove su un duplice percorso tra poesia e pittura, dove parole e immagini si coniugano per dar vita a una personalissima visione dell’esistenza e dell’arte.

1. Quando la notte non era…

Così
l’oscurità più alta del cielo
sarà come l’aurora…

Dalla nota critica di Alessandra Menesini

Non ad Eos dalle rosee dita cantata da Omero. Non alle tenui albe mediterranee, ma alle fiammanti aurore boreali sono ispirati i dipinti di Franca Nurchis. Artista che affianca, come fossero un’unica cosa, l’espressione pittorica a quella poetica.[…]

Quando la notte non era e per il giorno non vi era posto”: le parole accompagnano le immagini, ne spiegano la genesi, mettono in risalto i particolari compositivi e le variazioni tonali. Anni fa, nei capitoli della sua passata produzione, Franca Nurchis indagava i deserti. Distese di sabbia mai immobili, sempre percorse da onde, modificate dal vento e custodi di una vita invisibile.

La sabbia c’è ancora, sottesa ai colori. Serve a dare concretezza alle visioni di aurore polari fatte di raggi e di tenebre, a esorcizzare lo sgomento degli umani di fronte al buio, a festeggiare la luce che torna, ad “arrotolare i cieli su oceani nascosti”. […]

Autrice di grande sensibilità, Franca Nurchis rappresenta una cosmogonia della speranza, ma non dell’illusione. Premono, le forze plumbee e nonostante si ammantino di riflessi lunari mantengono una minacciosa compattezza che si scioglie solo al primo calore del mattino. Poi tutto ricomincia e le ombre si allungano fino a che il carro di Fetonte ricomincia il suo giro e annuncia agli dei l’approssimarsi di Elio. O comunque di qualcosa che mai si ferma, in una spola perpetua.

Quando la notte non era…
aipsa edizioni 2012 – pp. 144 – € 18,00
Collana AltreStorie versi
Realizzazioni fotografiche di Dario Sequi

2. Il cantore della luna rossa

Incerto
tra storie e leggende
all’alba dei tempi
viaggio deserti
e abito miraggi…

I versi (dalla prefazione di Lorenzo Braina)

In un presente in cui il tempo esistenziale ci è sempre più negato e lo spazio è un pieno di assordanti rumori quest’opera ci porta con audace lentezza nell’immensità di uno spazio fuori dal tempo, immersi in un silenzio pieno di colore.

Lo fa conducendoci nel deserto, apparentemente il luogo meno sicuro in cui recarsi.

Poi, verso dopo verso, immagine dopo immagine, pennellata dopo pennellata (perché in queste pagine leggere è come guardare) ed emozione dopo emozione, impariamo se non a fidarci almeno ad assecondarlo quel viaggio e quel deserto. Perché in fondo, il deserto di cui ci parla, non è diverso dal mondo che viviamo e il viaggio in cui ci conduce altro non è che il nostro stesso viaggio della vita. […]

Le immagini (dalla prefazione di Giovanni Coda)

È lo spazio, infinito o delimitato, affollato o silenzioso che il segno imprime sulla carta. L’immagine che prende forma dalla parola è sintesi, come a voler racchiudere le solitudini e le disperazioni tutte in una semplice linea. Ma nulla è semplice e nulla è scontato nel presente, per tanto l’incedere sicuro del segno definisce quelle sfumature che la poesia, in alcuni casi, lascia solo intuire. Temere o desiderare.

I colori si accendono e si rincorrono come se lo spazio delimitato, la vita, non potesse contenerli tutti. Le emozioni timidamente si uniscono e anch’esse come le parole sfumano i significati nel tentativo di rinviare l’ineluttabile. Il fuoco, la danza e l’ascesa verso la verità che si riassume nel buio improvviso che pare voglia farsi toccare. Quale segreto è mai questo? Qualcosa si cela dietro la danza energica dei rossi colori che lentamente si stemperano fin quasi alla trasparenza. […]

Il cantore della luna rossa (aipsa edizioni 2015 – pp. 168)

Collana AltreStorie versi – Realizzazioni fotografiche di Dario Sequi

Angelica Frandi. È nata e vive a Cagliari.

Con la passione per l’arte recitativa e il canto, matura numerosi anni di esperienza nelle piazze e teatri del circuito regionale sardo e sul palcoscenico del vecchio teatro Alfieri come attrice coprotagonista e cantante, nel genere musical-operettistico-comico, maturando esperienze anche nel genere drammatico. Attrice versatile e di temperamento segue numerosi laboratori in tecniche recitative e lezioni di canto sotto la guida di diversi professionisti locali esibendosi anche al di fuori dell’ambito regionale sardo e in Argentina. Negli ultimi anni ha studiato e recitato sotto la direzione artistica dell’attore e regista Tullio Pecora – recentemente scomparso – al quale deve la preziosa stima e fiducia dimostratale attraverso l’attribuzione di ruoli da protagonista in diversi spettacoli genere commedia, anche affianco a nomi di spicco del panorama teatrale sardo, numerosi perfo-reading in rassegne culturali e letterarie, esibizioni canore, nonché attraverso la promozione di contatti con noti professionisti dello spettacolo in ambito nazionale.
Recentemente, l’inguaribile passione per l’arte recitativa e la voglia di maturare sempre nuove esperienze, la porta ad esplorare il mondo della tecnica espressiva dell’attore cinematografico prendendo parte a laboratori ed esperimenti recitativi in riprese e cortometraggi.

Massimiliano Viani.

Figlio d’arte, completa a Cagliari il corso di studi classico e frequenta corsi di perfezionamento di livello nazionale e internazionale. Si dedica poi alle contaminazioni e allo studio della musica nel folklore popolare, e in particolare  allo studio dell’improvvisazione concettuale su testi prosaici, partecipando a numerosi reading su testi in prosa, e poi allargando la propria espressione ai testi poetici.
In veste di accompagnatore musicale, partecipa a numerose occasioni teatrali con compagnie di interesse regionale.

L’autrice – Franca Nurchis

Franca Nurchis, poetessa e artista cagliaritana con profonda cultura umanistica, ha insegnato Educazione all’immagine nella scuola primaria per bambini portatori di handicap. Le sue poesie sono state presentate per la prima volta nel 2002, insieme alle sue installazioni (legno, sabbia, ossidi) “Lentamente si fece silenzio” al Centro Culturale Man Ray.

Biografia artistica

2015Il cantore della luna rossa, Palazzo Viceregio, Cagliari – recital e presentazione libro autrice

2013Quando la notte non era, Parola nel mondo, 7° Festival Internazionale di Poesia, Case a Corte, Guspini – recital libro autrice e collezione acrilici (parte integrante dell’Opera)

2012Quando la notte non era, Vigne Surrau, Arzachena – presentazione libro autrice

– I cerchi delle streghe, Vigne Surrau Arzachena – installazione (live/multimedia)/ collezione acrilici pittrice

– Quando la notte non era, Promenade du Port, Porto Cervo – recital e presentazione libro autrice

– I cerchi delle streghe, ex Liceo Artistico, Cagliari – installazione (live/multimedia)/ collezione acrilici e recital poesie

2009Poesie, Passeggiata coperta Bastione Saint Remy, Comune di Cagliari, Cagliari – serata dedicata all’autrice, recital e presentazione libro

2008Poesie, Teatro Civico De Candia, Cagliari – recital libro autrice(e collezione acrilici (parte integrante dell’Opera)

– Imperfetto Futuro – Art in Progress, Centro Comunale Lazzaretto, Cagliari – recital poesie autrice

2005Trittico di acrilici, Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea, Fortezza da Basso, Firenze – installazione acrilici pittrice e presentazione libro autrice

2003Abiti d’Artista, Man Ray, Cagliari Firenze – esposizione acrilici e installazioni pittrice

– Catarsi, Man Ray, Cagliari – recital poesie autrice

– In eco di memoria, Man Ray, Cagliari – esposizione acrilici pittrice e recital poesie autrice

2002Imperfetto Futuro 2002, Man Ray, Cagliari – recital poesie autrice

– Lentamente si fece silenzio, Man Ray, Cagliari – recital poesie autrice e installazioni pittrice

1998Immaginarium, Palazzo Viceregio, Cagliari – esposizione acquarelli pittrice in musical show live

La casa editrice: Aipsa edizioni (Cagliari)

Il 1996 è l’anno di nascita dell’attività editoriale che ha mosso i primi passi con Cagliari. Guida ai quartieri storici (6 libretti che hanno avuto fortuna, critica favorevole e qualche premio) e Città sottovoce (collana Riquadri). Oggi l’Aipsa è una srl., con sede a Cagliari in via dei Colombi 31, uno staff composto da tre soci e alcuni insostituibili collaboratori, un ricco catalogo frutto non soltanto di una moltiplicazione numerica, ma di una crescita qualitativa e professionale, di un rafforzamento della presenza sul territorio, di un ancora più forte rapporto con gli autori e i lettori. In Aipsa, infatti, ogni libro nasce in casa, dal progetto editoriale all’avvio in tipografia il libro è una creatura di casa, e continua a esserlo anche quando arriva in libreria, quando ha successo o quando stenta a decollare.

In genere, una casa editrice (qualunque siano le sue dimensioni) si trova di fronte a due percorsi, spesso alternativi: l’Autore in cerca di Editore/l’Editore cerca l’Autore. L’Aipsa ha deciso di percorrerli in parallelo. Questa scelta e l’esigenza di collocare al meglio il binomio libro-autore spiegano il numero delle Collane, la produzione accanto ai libri di periodici (ieri Nur e Nuraghia, oggi Portales, Presente&Futuro, Ammentu), l’attenzione riservata alla lingua sarda, l’interesse per il panorama musicale (da Sona perda sona, dedicato a Pinuccio Sciola, a Billy! dedicato alla vita e alla musica di Roberto Billy Sechi batterista jazz), l’affettuoso sguardo alla città di Cagliari (con autori come Antonio Romagnino, Aquilino Cannas, Giuseppe Podda, Gian Paolo Caredda, per citarne solo alcuni), l’attrazione per i viaggi nella conoscenza e per nuovi percorsi di scoperta, lo spazio dato agli esordienti spesso trascurati perché non “redditizi” o il mantenimento di settori –per esempio la poesia – non sempre premiati dal mercato, per i quali l’Aipsa ha un suo mantra “Non bisogna disperare perché il libro ha vita lunga, talvolta più di una vita”.

Serata d’onore

Serata d’onore

un viaggio tra musica e poesia

con versi di Dante Alighieri, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Pablo Neruda,
Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo e Sergio Bruni

con Michele Placido

e con Gianluigi Esposito – voce e chitarra

e Antonio Saturno – chitarra e mandolino

Un recital che vuole essere un racconto, un dialogo tra artista e spettatori. Michele Placido interpreterà poesie e monologhi di grandi personaggi come Dante, Neruda, Montale, D’Annunzio e non mancheranno i versi dei più importanti poeti e scrittori napoletani come Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo.

Ad accompagnare il maestro in questo viaggio poetico musicale saranno Gianluigi Esposito e il suo musicista Antonio Saturno che interpreteranno le più belle canzoni classiche napoletane di sempre dove lo spettatore sarà preso per mano e condotto tra le più belle pagine della poesia e del teatro.

IL PROTAGONISTA

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Michele Placido – attore

Attore italiano tra i più carismatici e apprezzati sul grande schermo, Michele Placido vanta una lunga carriera cinematografica e teatrale, oltre ad una positiva esperienza come autore e regista. Nato ad Ascoli Satriano (FG) il 19 maggio 1946 è amato dal pubblico nazionale ma anche conosciuto in tutto il mondo per aver interpretato dal 1984 al 1989 il personaggio del commissario Cattani nei primi quattro capitoli dello sceneggiato “La Piovra” (di Damiano Damiani), la più popolare fiction poliziesca italiana distribuita internazionalmente in moltissimi paesi.

La passione per la recitazione nasce quando solo quattordicenne, Michele Placido recita i dialoghi di Platone nella piazza del suo paese natale. Si forma poi all’Accademia d’Arte Drammatica e debutta in teatro nel 1970 con la trasposizione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, per la regia di Luca Ronconi. Esordisce sul piccolo schermo con “Il Picciotto” (1973) e al cinema con “Romanzo popolare” (1974, di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi e Ornella Muti). Seguono poi “Mio Dio come sono caduta in basso” (1974, Luigi Comencini) e “Marcia trionfale” (1976, di Marco Bellocchio).

Nel “Mosè” di De Bosio (1974) interpreta Caleb. Nel 1980 è protagonista in “Volontari per destinazione ignota” e nel 1983 è Berardo Viola in “Fontamara”. Il successo e la popolarità vengono rinnovati dalla sua interpretazione dell’eroico insegnante protagonista di “Mery per sempre” (1988, di Marco Risi).

Interpreterà anche l’importante ruolo di Giovanni Falcone, magistrato ucciso dalla mafia nella strage di Capaci, nell’omonimo film di Giuseppe Ferrara. Passerà anche dalla parte dei cattivi interpretando il boss mafioso Bernardo Provenzano (2007).

Tra i suoi film “Pizza Connection” (1985), “Lamerica” (1994, di Gianni Amelio), “Padre e figlio” (1994, di Pasquale Pozzessere), “La lupa” (1996, di Gabriele Lavia), “Racket” (1997), “La missione” (1997), “Un uomo perbene” (1999, di Maurizio Zaccaro), “Liberate i pesci” (1999, di Cristina Comencini), “L’odore del sangue” (2004, di Mario Martone), “Arrivederci amore, ciao” (di Michele Soavi), “Le rose del deserto” (2006, di Mario Monicelli), “Piano, solo” (2007, di Riccardo Milani).

Debutta alla regia nel 1989 con “Pummarò”, sul problema degli extra-comunitari, presentato al Festival di Cannes del 1990; successivamente dirige “Le amiche del cuore” (1992), di cui firma anche la sceneggiatura, “Un eroe borghese” (1995) e “Del perduto amore”, presentato nel 1998 al Festival di Venezia, “Un viaggio chiamato amore” (2002), “Ovunque sei” (2004), “Romanzo criminale” (2005), storia della banda della Magliana tratta dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo.

Dai lavori di Placido emerge uno spiccato interesse per le problematiche sociali, affrontate con grande sensibilità e coraggio. Ma Michele Placido è attore e autore a 360 gradi e ha dato vita anche a personaggi comici e grotteschi.Nell’autunno del 2000 è stato protagonista della miniserie di “Tra Cielo e Terra” (RaiUno).

Iliade

Iliade

di Alessandro Baricco

con Blas Roca ReyMonica Rogledi

e con Giuseppe Cangialosi – pianoforte e fagotto
Fabio Battistelli – clarinetto
Marzuk Mejri – voce e percussioni

adattamento teatrale a cura di Blas Roca Rey

Iliade di Alessandro Baricco è un testo perfetto per salire in palcoscenico: una serie di monologhi dei principali personaggi della storia che a turno, e rispettando perfettamente la cronologia della vicenda, raccontano la loro avventura. Achille, Ettore, Andromaca, Elena, Ulisse, prendono vita uno dopo l’altro in una narrazione emozionante e a tratti brutale.

Lotte, duelli, amori e odii resi in maniera quasi tribale in una cornice dalla quale Baricco ha escluso gli Dei. Restano uomini e donne, guerrieri e regine, vittime e carnefici, vittoriosi e sconfitti, che si fronteggiano senza esclusione di colpi. Un fiume violento e disperato, poetico e toccante, raccontato dal palcoscenico della madre di tutte le guerre: Troia.

Ad accompagnare il tutto, tre musicisti e un cantante tunisino che avvolge lo spettacolo in un’atmosfera calda e affascinante, dal sapore mediorientale.

L’autore – Alessandro Baricco

Nasce a Torino il 25 gennaio 1958. Si laurea in Filosofia con una tesi in Estetica e studia contemporaneamente al Conservatorio dove si diploma in pianoforte. L’amore per la musica e per la letteratura ispireranno sin dagli inizi la sua attività di saggista e narratore.

Come saggista esordisce con Il genio in fuga. Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini (Il Melangolo, 1988; Einaudi, 1997). Castelli di rabbia (Rizzoli, 1991; Universale Economica Feltrinelli, 2007), suo primo romanzo, Premio Selezione Campiello e Prix Médicis Etranger, è un’autentica rivelazione nel panorama della letteratura italiana e ottiene il consenso della critica e del pubblico. Seguono Oceano Mare (Rizzoli, 1993; Universale Economica Feltrinelli, 2007), Premio Viareggio e Premio Palazzo al Bosco; il monologo teatrale Novecento (Feltrinelli, 1994) da cui Giuseppe Tornatore trae il film La Leggenda del pianista sull’oceano; Seta (Rizzoli, 1996; Fandango Libri, 2007), portato sullo schermo da François Girard con una produzione e un cast internazionali; City (Rizzoli, 1999; Universale Economica Feltrinelli, 2007) e Senza sangue (Rizzoli, 2002), tutti tradotti all’estero e recensiti dalle maggiori testate internazionali, dal “Guardian” al “New York Times”, da “Libération” a “Le Monde”.

Tra i saggi, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin (Garzanti, 1993); Barnum. Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1995) che raccoglie gli articoli comparsi nell’omonima rubrica curata ogni mercoledì sulle pagine culturali del quotidiano torinese “La Stampa” e Barnum 2. Altre Cronache del Grande Show (Feltrinelli, 1998), in cui sono raccolti gli articoli frutto della collaborazione con “la Repubblica”; è del 2002 Next. Piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà. Compare in televisione nelle trasmissioni culturali “L’amore è un dardo”, sull’opera lirica, e “Pickwick”, dedicata ai libri.

Tra le attività teatrali che lo vedono autore, regista e interprete, dopo i successi di Totem (di cui Fandango Libri ha pubblicato il libro nel 1999, Rizzoli due videocassette nel 2000 e Einaudi una videocassetta nel 2003) e di City Reading Project per il Romaeuropa Festival 2002 che ha dato origine a un volume fotografico (Rizzoli 2003), Baricco ha realizzato Omero, Iliade, in tre serate, pubblicando poi il libro (Feltrinelli, 2004). Nel 2003 pubblica per Dino Audino Editore la sceneggiatura di Partita Spagnola, di cui è autore con Lucia Moisio. A Questa storia (Fandango Libri, 2005; Universale Economica Feltrinelli, 2007), è seguito I Barbari. Saggio sulla mutazione (Fandango Libri, 2006; Universale Economica Feltrinelli, 2008), precedentemente pubblicato a puntate su “la Repubblica”. Infine, datato novembre 2007: una lettura interpretata (e ridotta) di Moby Dick. Emmaus è del 2009. Mr Gwyn è del 2011. Tre volte all’alba è del 2012.

Nel 1994 ha ideato e fondato la Scuola Holden a Torino, di cui è preside, e dal 2005 è socio di Fandango Libri.

I PROTAGONISTI

Blas Roca Rey – attore

Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma nel 1982. Lavora stabilmente in teatro, cinema e televisione. In teatro ha lavorato in spettacoli scritti o diretti da: Aldo Trionfo, Maurizio Scaparro, Gianfranco De Bosio, Pino Quartullo, Gianni Clementi, Duccio Camerini, Angelo Longoni….Ha girato fiction con Luca Manfredi, Lino Banfi, Gigi Proietti, partecipando a Serie tv come la Squadra, Distretto di Polizia e per due anni la sitcom un Posto al Sole. In cinema è stato diretto da Francesco Maselli, Ettore Scola, Gabriele Muccino e Pupi Avati.

Monica Rogledi – attrice

Nel 2007 si diploma al Teatro della Tosse di Genova. Ancora allieva debutta a teatro con la regia di Giorgio Diritti. Lavora con Nicola De Buono (casa Vianello), con la compagnia catalana “La Fura Dels Baus” in lingua spagnola e con la compagnia “Teatro Garage” di Genova. Lavora presso il Teatro Stabile di Genova e il Teatro dell’Archivolto come assistente alla regia di Giorgio Gallione, Andrea Liberovici, Matteo Alfonso. Nel 2011 si trasferisce a Roma. Debutta nella capitale sul palco del Teatro Valle Occupato. Lavora con l’autore e regista Edoardo Erba, Marco Mattolini, Lorenzo Costa. Nel 2014 esordisce al cinema nel film “Come ti vorrei” per la regia di Giorgio Molteni che la vuole nel ruolo della protagonista “Milly”. Lavora con Pupi Avati nel film per la tv “Il bambino cattivo” e “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone. Numerose le apparizioni nell’entertainment RAI.

* * * * *

Pino Cangialosi – compositore, direttore e multistrumentista.

E’ autore delle colonne sonore di oltre 140 spettacoli di teatro, cinema e televisione.
Come strumentista, compositore e direttore ha al suo attivo una serie di collaborazioni con importanti enti nazionali ed internazionali in Italia, Francia, Olanda, Germania, Svizzera, Inghilterra, Cuba. Da qualche anno si dedica alla ricerca delle possibili integrazioni e interazioni tra culture musicali diverse. Insegna al Conservatorio di Musica O. Respighi di Latina.

Fabio Battistelli: clarinettista

Oltre alla brillante attività concertistica internazionale, sia come solista che come membro di gruppi cameristici, ha partecipato alla messa in scena di moltissimi lavori di teatro. E’ membro di commissioni di concorso Nazionali ed Internazionali. Ha pubblicato, nel 2005, il suo primo metodo didattico “Guida allo studio del I° Lefevre” per la casa editrice Progetti Sonori. Insegna al Conservatorio di Musica L. Cherubini di Firenze.

Marzouk Mejri: percussionista, cantante e multistrumentista

Esperto nella costruzione di strumenti musicali come la darbuka e il nay.
Nato a Tebourba, nei pressi di Tunisi, suo padre era valente percussionista e la madre ottima cantante. E’ in Italia dal 1994. E’ presente in moltissime produzioni discografiche e teatrali collaborando con i nomi più famosi del panorama internazionale musicale.

Odissea

Teatro Pubblico Ligure

Odissea
un racconto mediterraneo
progetto e regia Sergio Maifredi

Il Ciclope – Canto IX

con Mario Incudine

musiche scritte ed eseguite da Antonio Vasta

Odissea – Un racconto mediterraneo restituisce alla narrazione orale, al cantore vivo e in carne ed ossa di fronte a noi, le pagine dell’Odissea che dagli anni della scuola abbiamo letto in silenzio.

L’Odissea è la prima fiction a episodi. Questa è una delle sue forze. I racconti vivono assoluti. Il “montaggio” avviene nella testa dello spettatore che può conoscere o ignorare gli episodi precedenti.

Odissea – Un racconto mediterraneo è una rotta, la rotta di Odisseo, ed è la rotta che unisce le sponde del mediterraneo da Est a Ovest da Nord a Sud.

L’Odissea è un arco che scavalca le epoche. È la classicità e al tempo stesso la modernità, inventa il flashback tremila anni prima del cinema americano, cala Odisseo all’Inferno duemila anni prima di Dante. Calipso oggi scolpisce in un sms il suo ultimo pensiero per Odisseo e Odisseo twitta la strage dei Proci anziché affidarla a Femio il cantore, padre di tutti gli uffici stampa del mondo. Ma la forza dell’Odissea resta immutata.

Odissea – Un racconto mediterraneo è un progetto permanente, un percorso da costruire canto dopo canto scegliendo come compagni di viaggio i grandi cantori del teatro contemporaneo e quegli artisti che sappiano comunicare in modo estremamente diretto, non con la protezione del “buio in sala” ma guardando negli occhi il proprio pubblico, non proteggendosi dietro gli schermi delle belle luci o di una bella musica di sottofondo ma affrontando a mani nude la parola.

Il Ciclope – canto IX

E’ il primo cunto di Odisseo. E’ il racconto con cui inizia la “versione di Odisseo”. Alla reggia di Alcinoo, Odisseo ascolta Demodoco il cantore, narrare della guerra di Troia e dei ritorni degli eroi sopravvissuti. Odisseo piange e si rivela ad Alcinoo. Omero dal racconto in “oggettiva” passa al racconto in “soggettiva”. Odisseo dipana per Alcinoo il filo delle sue avventure ed inizia con gli “effetti speciali”, con il ciclope Polifemo, certo di catturare l’attenzione del re e di ottenere da lui navi per tornare ad Itaca.

Mario Incudine, artista di straordinario talento, attore, cantante, scrittore, reduce dal successo de Le Supplici a Siracusa di cui ha firmato la regia con Moni Ovadia e di cui è stato interprete e traduttore in lingua siciliana, affronta a suo modo questo “cunto”. Lo trasforma in un vero e proprio canto con musiche scritte appositamente da Antonio Vasta, suo fidato collaboratore.

Il Ciclope di Omero si contamina con la riscrittura di Pirandello e di Sbarbaro, entrambi “traduttori” del Ciclope di Euripide.

Ed è interessante notare che Pirandello lo traduca a ridosso della prima guerra mondiale e Sbarbaro delle seconda. Il Ciclope anche questo è: la forza bruta contro l’intelligenza, la violenza contro l’accoglienza.

Pietra e Carne

Virginia Viviano Ensemble
Pietra e Carne
Danze Aeree e di Fuoco
in memoria di Pinuccio Sciola


Virginia Viviano Ensemble:

TERRA E ACQUA
Michela Laconi, Valentina Puddu, Francesca Assiero, Angela Cara

ARIA
Virginia Viviano, Silvia Sotgiu, Valentina Lovico

FUOCO
Gionata Feuer Frei, Gianluca Tronci, Alessandra Leo

Un evento performativo unico, dedicato al grande artista Pinuccio Sciola – il maestro delle “pietre sonore” – recentemente scomparso. “Pietra e Carne” offrirà un’alchimia di elementi legati alla terra, all’aria, all’acqua e al fuoco, sapientemente mescolati ai gesti e ai corpi dei performers.

Il pubblico inserito nella scena/ strada sarà immerso in una suggestione di immagini e suoni, e diverrà parte del processo creativo-evocativo, suscitatore di emozioni, in un percorso affascinante tra danze sospese e giochi pirotecnici, dove la carne si farà pietra e la pietra carne.

Inedite metamorfosi, in una dimensione collettiva ed esperienziale di grande bellezza, tra passato e presente, memoria e mito: i corpi dei performers, come luogo di risonanza in cui si reincarnano le parole, gli atti e i suoni inscritti nella roccia, faranno riaffiorare l’eco del il canto misterioso delle pietre “liberato” dalle mani sapienti dello scultore.

Un evento unico da non perdere.

La performance della durata di 40 minuti, ripetibile in loop, si articolerà lungo via Nora e avrà il suo culmine presso l’ex Municipio.

Virginia Viviano – regista, attrice e trapezista palermitana, fondatrice della Compagnia di Teatro/Circo “Maccus” – privilegia una cifra espressiva che fonde recitazione, danza, acrobatica, musica, acrobatica aerea, capoeira. Tra i suoi spettacoli: “Ulisse al Circo”(2002), di ispirazione omerica; “Fellini e gli altri clown” (2004), una retrospettiva teatrale dedicata al regista romagnolo. Fino a “Nata dalla Luna” (2005), dalle “Cosmicomiche” di Italo Calvino, un monologo “aereo su tessuti e trapezio” con musiche originali dal vivo; e “La stanza delle cose perdute” (2007), uno spettacolo per bambini con attori bambini sulla scena.

Tra la produzioni recenti, spiccano “Abissi” e “Circus Maccus”, e il nuovissimo “TerrAfuoco” – accanto alle performances itineranti nel segno della commedia dell’arte e i progetti site specific come “Pietra e Carne” (con gli artisti del Virginia Viviano Ensemble) ispirato alla figura e all’opera del maestro Pinuccio Sciola.

Geografie Fisiche

micro fratture | Teatro

Geografie Fisiche
[tracce di memorie vocali]

di e con Monica Serra
sound design Simon Balestrazzi
live electronics Marco Ferrazza

 

Se non mi credete, che importa?
Il futuro certamente verrà.
Solo un attimo,
e lo vedrete voi stessi

Cassandra, in: Eschilo, Orestea

È esistita, esiste un’alternativa a questa barbarie? Ecco la domanda che mi disturba. Cassandra, ecco il nome che da anni insistentemente risuona nella mia mente, come un ricordo nella mia memoria. Noi a che cosa crediamo? I bisogni del popolo non si modificano quasi per niente, nel corso dei secoli. C’è ancora bisogno di essere Cassandra? Cosa percepiamo di quello che verrà? Forse solo un malessere che fa paura, che molti registrano come vuoto, come perdita di senso.

Vinti e vincitori, umiliati e trionfatori, costellazione fondamentale nella storia dell’umanità; la conquista di Troia è uno dei primi casi a noi noti. Per impedire le guerre bisogna anche che la gente di volta in volta eserciti, nel proprio paese, la critica nei confronti di ciò che nel proprio paese non va. Dire la propria: che significato ha ora, solo un pio desiderio? Il desiderio di riflettere e dire la propria è fuori luogo? Ora, quale posizione assume il nostro corpo, se proiettato nello scenario internazionale degli eventi?

La performance Geografie fisiche [tracce di memorie vocali] è un puzzle che si compone attraverso la partecipazione degli astanti al processo creativo, una condivisione del pensiero nel tentativo di costruzione del dialogo collettivo. Al centro della performance il corpo, come strumento per disegnare nuove geografie dell’immaginario e dar voce al pensiero critico, sottolineando il ruolo del singolo e il valore della responsabilità individuale di fronte al cosmo – e in seno alla società.

Sull’ordito delle elaborazioni sonore, la voce dell’antica profetessa riaffiora per lanciare un monito contro la barbarie e restituire pregnanza all’etica, dando forma alla partitura vocale e gestuale. Nel MENTRE che aspettiamo il futuro, la storia ci coinvolge, ci travolge nel suo vorticoso fluire.

Fermare il tempo, mettere in evidenza i dettagli. In questo MENTRE possiamo ricordare.

produzione:

micro fratture | Teatro – associazione culturale, col sostegno del Centro di Diffusione Attività Culturali Ce.D.A.C. – Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna – Stagione di Teatro Ragazzi 2015/2016

La performance ha debuttato -come primo studio- il 27 agosto 2015 al Museo Archeologico di Cagliari per le “Notti Colorate” a cura del CeDAC in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna

L’autrice e performer

Monica Serra 10

Monica Serra | attrice – vocalist

Nasce a Lunamatrona, Sardegna, nel 1973. Inizia il suo percorso di studio teatrale nel 1995.

Dal 2000 al 2002 studia presso la “Scuola Triennale per Attori” della compagnia RIVERRUN TEATRO diretta dall’attore Fausto Siddi, dove l’incontro con l’attore e regista Rino Sudano saranno determinanti per il suo percorso. Fondamentali inoltre, per il perfezionamento della sua formazione, lo studio alla Biennale College – Teatro 2015 col regista Fabrice Murgia (Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2014), a SETTA – Scuola di tecnica drammatica di Claudia Castellucci, all’Accademia d’Arte Drammatica L’arte dell’imitazione della Sociètas Raffaello Sanzio, diretta e condotta da Chiara Guidi e presenze di maestri d’arte: Virgilio Sieni, Carla Bozulich, Fabrizio Ottaviucci e Romeo Castellucci; le esperienze con la cantante Sainkho Namtchylak, Francesca Foscarini, Emma Dante, Enrique Pardo, Francesca Proia, Carlo Quartucci, Serena Sinigaglia, Elio Turno Arthemalle, Marco Cavicchioli, Veronica Cruciani, Gaetano Marino, Maria Paiato, Antonio Piovanelli, Arianna Scommegna, Carla Tatò.

Prende parte, in qualità di attrice e voce recitante, a numerose produzioni, progetti teatrali e performances di teatro e suono con diverse compagnie/gruppi teatrali ed Enti quali: Riverrun Teatro, Il Crogiuolo, Pathosformel, Sineglossa, Carpe Diem, Teatro Actores Alidos, Carovana, Teatro Stabile di Sardegna, TiconZero, L’Effimero Meraviglioso, Vox 2000, ERSU di Cagliari e a produzioni cinematografiche con i registi Enrico Pau e Fabio Sanna. Spot pubblicitari per Radio Press e TiconZero. Ha collaborato con Il Crogiuolo, Isolateatro e Riverrun Teatro nel settore organizzativo e promozionale. Dal 2006 al 2010 è membro stabile della compagnia Riverrun Teatro.

Nel 2010 fonda l’associazione culturale Micro Fratture Teatro.

In scena nel 2006 col monologo “Anna Cappelli” regia di Gaetano Marino, nel 2008 col monologo “Sto diventando un uomo” regia di Marco Nateri, debutto negli spazi della Spoletosfera (Spoleto).

Nel 2010 studia la tecnica delle ombre turche “Karagoz” col maestro Emin Senyer per la produzione teatro ragazzi della compagnia Riverrun “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (di Luis Sepùlveda, regia di Roberta Locci). Vanta partecipazioni estemporanee a Convegni e Conferenze.

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Tra le esperienze registiche e autorali: nel 2008 Paesaggi Infiniti(Libero riadattamento del dramma “Sovrappeso, insignificante: informe” di Werner Schwab) corto teatrale vincitore del secondo premio alla terza edizione del concorso “Sardegna Teatro in.corto/08”; nel 2010 “Stare In Coda – installazione umana performativa” (Libero riadattamento del romanzo “La coda” di Vladimir Sorokin), performance di teatro e suono ottenuto in tempo reale dal campionamento delle voci degli attori in scena. Sonorizzazione realizzata da Monica Serra.

Nel 2011 debutta al Festival “Il colore rosa” col monologo “ID su una – Indagine su una Donna”, performance di teatro e suono, regia di Marco Nateri, progetto, drammaturgia e sonorizzazione dell’attrice; “Me myself and I” performance presentata alla III Edizione di Funivie Veloci_mostra diffusa di arte contemporanea (Cagliari 2013); Oralità pastorale progetto di ricerca sul paesaggio sonoro: linguaggio dei pastori con gli animali (work in progress): “Oralità pastorale [N°1]” – residenza creativa e debutto performance Festival Percorsi Teatrali 2013, Teatro Sociale e di Comunità – summer school; “Oralità pastorale [N°2]” – debutto performance Festival Sant’Anna Arresi Teatro 2014, repliche al Festival “Da dove sto chiamando” (Cagliari, novembre 2014) e al Festival Incontro (Orosei, agosto 2015);

Asino mio” progetto ERESIA [Nera] appunti per una rivoluzione da dentro, da un’idea di Sineglossa (2013); “Destar qualcosa” performance premiata alla I Edizione del Concorso per le arti performative “X4mart” categoria Professionisti: Premio della Giuria e Menzione Speciale del Pubblico (Teatro Actores Alidos Cagliari Maggio 2014); “Il mio desiderio soltanto. Esecuzione orale” – primo studio sulla “Pentesilea” di Heinrich von Kleist, debutto alla rassegna “Teatro da Camera” (Cagliari, novembre 2014); Geografie fisiche – performance sulla figura di Cassandra nel contemporaneo (Debutto –come primo studio- al Museo archeologico di Cagliari per “Notti Colorate” a cura del CeDAC in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna – 2015).

Conduce laboratori di recitazione per adulti e ragazzi. Dal 2012 ricerca sulla fisicità della voce nell’atto recitativo col progetto “Suonare Voce_Corpo”, inserito nella sezione La Scuola CreAttiva – APPRODI – Festa d’Arte e Comunità (Quartiere Sant’Elia, Cagliari 2014) e nel programma del SIGNAL Festival_X Edizione (Cagliari 2015).

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Nel 2012 esordisce nella regia cinematografica col documentario “Marina – La natura del lupo”, lavoro partecipativo sul quartiere Marina di Cagliari (selezionato al Sardinia film festival e al Visionaria 21 international film festival – 2013); del 2015 il documentario “Se la mia terra mi respinge, esperienze di migrazione e accoglienza nel territorio del Medio Campidano – Sardegna.

Dal 2001 prende parte, in qualità di vocalist, a svariate pubblicazioni musicali con il gruppo t.a.c. Dal 2005 è membro dell’ensemble elettroacustico Moex, diretto dal musicista Alessandro Olla.

Nel 2007 dalla collaborazione col musicista elettronico Simon Balestrazzi prende forma il progetto Dream Weapon Ritual. La performance d’esordio “Like A Tree Growing Out Of A Sidewalk” è stata presentata al Lenz Teatro di Parma in occasione del festival “As A Little Phoenix” nel marzo del 2007. L’omonimo cd album è stato pubblicato nel novembre 2008 per l’etichetta TICONZERO. Nel 2008 realizzano la performance “Singer” attraverso i suoni prodotti da una vecchia macchina da cucire, presentata in prima assoluta in occasione del SIGNAL Festival (musica d’avanguardia e linguaggi collaterali) organizzato dall’Associazione TiConZero.

Nel 2011 pubblicano “another view” (etichetta TiConZero), la seconda traccia dal titolo Big Hungry Birds è stata inserita all’interno della playlist 2011 del programma radiofonico Battiti in onda su radio3, condotto da Nicola Catalano. Nel 2014 sono ospiti al Thalassa (Italian Occult Psychedelia Festival_Roma) e pubblicano “Ebb and Flow” (etichetta BORING MACHINES – edizione limitata solo in vinile). Nel 2015 sono ospiti al Saturnalia (Macao_Milano).

Raptus

Raptus

di e con Rossella Dassu

regia Alessandro Lay

Raptus: sostantivo maschile, dal latino raptus, rapimento, derivato da rapere, rapire.

1. In psichiatria, impulso improvviso e incontrollato che, in conseguenza di grave stato di tensione, spinge a comportamenti parossistici, per lo più violenti.

2. Letter. Momento di ispirazione intensa e improvvisa, di fervore creativo.

Il lavoro è un’indagine sul tema dell’amore inteso come luogo della contraddizione, in cui la parte razionale e quella più istintiva o bestiale si trovano a convivere, rubandosi reciprocamente e alternativamente spazio. Si agisce per impulso sia negli slanci d’affetto che in quelli più violenti e ci si trova, in seguito, a costruire trame e narrazioni ragionevoli che legittimo ciò che di ragionevole ha ben poco.

Gli psichiatri invitano «Basta parlare di “raptus”. Basta utilizzare il termine “malattia mentale” per provare a spiegare abusi, aggressioni e gesti efferati. Mentre i dati dell’ultimo rapporto Eures rilanciano l’allarme sull’emergenza femminicidi in Italia».

Eppure dietro gli efferati e sempre più frequenti momenti di raptus, sembra si intraveda sbiadita l’ombra di una narrazione che ha più a che fare con un disagio dovuto ad una società sempre più incapace di contenere e contrastare un malessere umano, troppo umano.

Attraverso un salto all’indietro, andando a frugare tra gli archetipi della mitologia greca, quello che ci interessa è lo svelamento del gesto irrazionale attraverso la sua ricostruzione logica.

Orfeo si volta a guardare Euridice. Agisce in preda a un raptus?
La mantide, dopo l’accoppiamento, divora il proprio partner. Agisce in preda a un raptus?Clitemnestra uccide suo marito Agamennone. Agisce in preda a un raptus?
Centinaia di uomini aggrediscono e uccidono centinaia di donne.
Agiscono in preda a un raptus?
Raptus: beng beng!

La protagonista

Rossella Dassu small 3

Rossella Dassu inizia il suo percorso artistico a Cagliari con la compagnia Cada Die Teatro per cui lavora come attrice in diverse produzioni. Nel 1997 si diploma come attrice al corso di formazione europea del C.R.S.T. di Pontedera. Dal 1997 vive a Bologna e lavora per la Compagnia deicalciteatro, vincitrice del Premio Iceberg di Bologna e finalista del Premio Scenario. Fonda insieme ad altri operatori dello spettacolo l’Associazione Culturale Ca’Rossa con cui realizza produzioni teatrali e progetti di formazione nel territorio di Bologna e Provincia. E’ attrice per Teatri di vita in diversi spettacoli con la regia di Andrea Adriatico. E’ autrice ed interprete di spettacoli e performances realizzati in collaborazione con realtà artistiche e teatrali del territorio. E’ attrice in diversi film di Tonino De Bernardi che partecipano a Festival nazionali ed internazionali. Collabora saltuariamente a produzioni cine televisive e pubblicitarie.

Piero Marras in concerto

 

Piero Marras
in concerto

Piero Marras – pianoforte, chitarra e voce

Maurizio Vizilio – batteria
Stefano Casti – basso
Gianluca Gadau – chitarra
Manuel Rossi Cabitza – fisarmonica e pianoforte
Roberto Putzu – tastiere

special guest Gavino Murgia – sassofoni

Quarant’anni di canzoni per un’autobiografia in musica: il cantautore nuorese Piero Marras si racconta attraverso le note di tenere e graffianti ballads e pezzi più ritmati e coinvolgenti, in un’antologia che ripercorre i momenti più significativi di una carriera iniziata a metà degli Anni Sessanta, e che ancora continua, con album come “Ali di stracci” nato dall’incontro tra l’artista e lo scrittore Salvatore Niffoi.

Viaggio tra melodie, ricordi ed emozioni con un concerto coinvolgente e indimenticabile, in cui si fondono la cultura e la lingua sarda e le metriche del rock, in una sonora ricerca dell’identità – tra arte e impegno, con la partecipazione straordinaria del jazzista Gavino Murgia.

Piero Marras

Inizia a Nuoro la sua carriera musicale, suonando in band locali come i Jollymen e I Granchi. Nel 1967 trasferitosi a Cagliari entra a far parte dei Nobili, subito dopo fonda gli Yamaha e successivamente nel 1971, sarà tastierista cantante con il Gruppo 2001, che si colloca nella scena del rock progressivo italiano,e con il quale pubblica ben tre 45 giri e un LP fino alla sua uscita dal gruppo, che avviene nel 1974. Da allora opera da solista.

Ad un primo periodo di canzoni in lingua italiana con tre LP pubblicati per la EMI, ha fatto seguito un periodo, che dura tuttora, di canzoni in lingua sarda con i dischi Abbardente, Funtanafrisca e Tumbu. I loro contenuti fanno riferimento a personaggi e atmosfere della cultura sarda. Le musiche, talvolta di ispirazione cantautorale, tra l’altro ispirate ai suoni tipici del folk sardo, sono a volte dolci e sommesse, altre velocemente ritmate.

Come autore, ha scritto per Andrea Bocelli la canzone “A volte il cuore” presente nell’album Sogno Agli esordi ha composto L’ansia dei tuoi anni, incisa nel 1974 dal complesso i Collegium, in seguito alcune delle canzoni contenute nell’omonimo album di debutto dei Tazenda, del 1988.

Nel 1992, con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e organizzato dalla associazione Humus, Marras compie il Tour Andalas, ovvero Concerti intorno ai Suoni e alle Voci della Sardegna, accompagnato dai musicisti Massimiliano Ruiu (tastiere), Roberto Deidda (chitarra), Paolo Cocco (basso), e le Balentes (cori), con la presenza costante dei Tenores di Bitti Remunnu ‘e Locu, Luigi Lai, gli spettacoli si avvalevano della presentazione di Maria Loi.

Nel 2000 venne invitato a partecipare al Concerto di Natale in Vaticano davanti a Giovanni Paolo II. Cantò con Dionne Warwick Sa oghe ‘e Maria e fu la prima occasione in cui la lingua sarda venne ascoltata in mondovisione.

Nel 2003 è stato premiato dalla Fondazione Ignazio Silone “per l’alto valore culturale dei suoi testi”.

Ci sono voluti cinque anni di lavoro, trascorsi tra Nashville, Capoterra e Orani, per dare alla luce “Ali di stracci”. L’album, inserito nella collana la Biblioteca dell’identità de L’Unione Sarda, nasce dall’incontro tra la musica di Piero Marras e le parole di Salvatore Niffoi.

Cinema

Cinema

a cura di Spazio2001

Si rinnova l’appuntamento con la decima musa – in collaborazione con la Cooperativa Spazio 2001: nelle sere d’estate il cortile dell’ex Municipio ospiterà un rassegna cinematografica “a tema” – tra film d’autore e rare visioni accanto a pellicole adatte a grandi e piccini.

Una programmazione mirata – per intrattenere, incuriosire e affascinare con classici e novità un pubblico variegato… attraverso la magia della “fabbrica dei sogni”.

rassegna per i piccoli:

Venerdì 8 Luglio – “Piccoli Brividi”
Venerdì 15 Luglio – “Kung fu Panda 3”
Venerdì 22 Luglio – “Inside Out”
Venerdì 29 luglio – “Il piccolo principe”
Venerdì 5 Agosto – “Zootropolis”
Venerdì 12 Agosto – “Hotel Transilvania 2”
Venerdì 19 Agosto – “Il viaggio di Arlo”
Venerdì 26 Agosto – “Il Libro della Giungla”

 

 

cinema d’autore :

Lunedì 11 Luglio – “L’abbiamo fatta grossa” di C. Verdone
Lunedì 18 Luglio – “Dio Esiste e vive a Bruxelles” di J. Van Dormael
Lunedì 25 Luglio – “Il pranzo di Babette” di G. Axell *Evento Speciale
Lunedì 1 Agosto – “Il caso Spotlight” di T. Mc Carthy
Lunedì 8 Agosto – “Perfetti sconosciuti “ di P. Genovese
Lunedì 15 Agosto – “ Revenant” di A.González Iñárritu
Lunedì 22 Agosto – “ Il ponte delle spie” di S. Spielberg

biglietto: 5 euro

Per informazioni: cell. 345.4894565 – biglietteria@cedacsardegna.it – www.lanottedeipoeti.it

 

Notte Blu al Museo Archeologico di Cagliari con le Geografie Fisiche di e con Monica Serra

Tra passato e futuro con “Geografie fisiche [tracce di memorie vocali]” dell’attrice e performer Monica Serra (nuova produzione di Micro Fratture Teatro), in anteprima giovedì 27 agosto alle 21.45 al Museo Archeologico di Cagliari per le “Notti Colorate” a cura del CeDAC in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna.

Sotto i riflettori – per un’intrigante “Notte Blu” – l’ideatrice del progetto Monica Serra e l’attrice Daniela Collu, che sull’ordito delle suggestive elaborazioni sonore di Valentino Nioi e Raffaele Tronci costruiranno la trama di una riflessione sull’attuale barbarie, sulla ferocia dell’uomo verso i propri simili, sulle cause delle guerre che insanguinano il pianeta e sulle ragioni di vincitori e vinti, come sull’amaro tramonto della civiltà.

Tra i reperti nuragici, fenicio-punici e romani e le misteriose figure dei Giganti di Mont’e Prama riecheggeranno voci e suoni, frammenti di teatro e poesia e musica a comporre una moderna profezia, ispirata al mito di Cassandra, la visionaria figlia di Priamo che annunciò la caduta di Troia: un “puzzle” di pensieri, memorie e emozioni con il diretto coinvolgimento dei presenti nel processo creativo, attraverso un dialogo collettivo, per cercare di «fermare il tempo, mettere in evidenza i dettagli» nel fluire incessante della storia, imparare a «ricordare».

Una pièce originale che indaga i misteri della mente e del cuore umano, le inquietudini del presente e l’eterna aspirazione, mai realizzata, ad una pace universale che metta al riparo dai disastri della guerra, dalla violenza e dalla volontà di sopraffazione, dalla fame e dalla paura: “Geografie fisiche [tracce di memorie vocali]” rielabora in forma di rigorosa partitura vocale e gestuale su tracce e elaborazioni sonore l’enigma e il valore della scelta nell’eterno conflitto tra il bene e il male.

Sull’orlo della catastrofe – mentre devastazioni, inquinamento, incurie e incendi rischiano di distruggere la Terra – l’arte s’interroga sulle ragioni del caos che sembra governare le azioni umane, sulle atroci contraddizioni del nostro tempo, lo stridente contrasto tra ricchezza e povertà, le meraviglie della scienza capace di salvare vite e l’inadeguatezza del welfare, il benessere e perfino il lusso di pochi a fronte della miseria di tanti.

Geografie fisiche [tracce di memorie vocali]” privilegia linguaggi e stili del contemporaneo, in una contaminazione o meglio interazione fra teatro, musica e danza, per raccontare in chiave metaforica la tragedia di un’umanità incapace di riconoscere i propri limiti, accecata, nella bramosia consumistica, davanti ai segni inequivocabili dell’autodistruzione. La voce dell’antica profetessa riaffiora per lanciare un monito contro la barbarie, e restituire pregnanza all’etica, richiamando antichi valori e moderna consapevolezza dei diritti civili, per prevenire altre stragi e orrori, figli del sonno della ragione (che “genera mostri”) e arginare la precipitosa e folle corsa verso una fine annunciata.

Una poetica visionaria, quella di Monica Serra, che mette al centro il corpo dell’artista come strumento per disegnare nuove geografie dell’immaginario e dar voce al pensiero critico, sottolineando il ruolo del singolo e il valore della responsabilità individuale di fronte al cosmo – e in seno alla società.

Biglietto unico: 2,50 euro

Lo “S-CONCERTO di Mezza Estate” firmato Teatro dallarmadio giovedì 6 agosto alle 21.45 chiuderà il trittico delle “Notti Colorate” al Museo Archeologico di Cagliari

Ironia tra parole e note con l’originale “S-CONCERTO di Mezza Estate” firmato Teatro dallarmadio che giovedì 6 agosto alle 21.45 chiuderà il trittico delle “Notti Colorate” al Museo Archeologico di Cagliari organizzate dal CeDAC in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna: sotto i riflettori un istrionico Fabio Marceddu in duo con il regista e musicista Antonello Murgia per un recital dichiaratamente “A tinte Arancioni” che indaga i molti e diversi modi di vivere e immaginare la stagione più calda.

Monologhi e canzoni per una “Notte Arancione” che viaggia tra le pagine di scrittori come Milena Agus e Giorgio Todde, Bruno Tognolini, Raymond Queneau, Achille Campanile e altri autori contemporanei, impreziosite dalle melodie inventate e interpretate da Antonello Murgia e da citazioni, rivisitazioni e variazioni sul tema di celebri brani “da ombrellone” se non di veri e propri “tormentoni”.

Un raffinato divertissement teatral musicale per rinfrescare lo spirito e le idee con una intrigante miscellanea di testi fra prosa e poesia: storie frizzanti e allegre, solari e tenere, buffe e malinconiche, con tutte le sfumature e per tutti i gusti, per raccontare dei riflessi scintillanti del sole e del mare, o dell’afa spezzata da una brezza improvvisa, tra l’animazione delle spiagge e la solitudine di un’estate in città, con qualche pennellata di noir.

Un inedito “S-CONCERTO di Mezza Estate” per concludere in bellezza (dopo il successo della “Notte Azzurra” con Massimo Zordan e l’itinerario alla scoperta della commedia dell’arte del suo “Una Notte con i Commedianti” e il fascino della musica brasiliana per la “Notte Bianca” con la cantante Silvia Piras accompagnata dalla chitarra di Giuseppe Baldino nel recital “Lua Branca” ) il programma delle “Notti Colorate” al Museo fra teatro e musica e il fascino degli antichi reperti.

Biglietto unico: 2,50 euro

Notte Arancione al Museo: “S-CONCERTO di Mezza Estate” di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia giovedì 6 agosto ore 21.45 al Museo Archeologico di Cagliari

CeDAC
in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna
NOTTI COLORATE
al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Cittadella dei Musei

giovedì 6 agosto 2015 / ore 21.45
NOTTE ARANCIONE
in collaborazione con CeDAC

Teatro dallarmadio
S-CONCERTO di Mezza Estate
A tinte Arancioni
di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia

COMUNICATO del 04.08.2015

Ironia tra parole e note con l’originale “S-CONCERTO di Mezza Estate” firmato Teatro dallarmadio che giovedì 6 agosto alle 21.45 chiuderà il trittico delle “Notti Colorate” al Museo Archeologico di Cagliari organizzate dal CeDAC in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna: sotto i riflettori un istrionico Fabio Marceddu in duo con il regista e musicista Antonello Murgia per un recital dichiaratamente “A tinte Arancioni” che indaga i molti e diversi modi di vivere e immaginare la stagione più calda.

Monologhi e canzoni per una “Notte Arancione” che viaggia tra le pagine di scrittori come Milena Agus e Giorgio Todde, Bruno Tognolini, Raymond Queneau, Achille Campanile e altri autori contemporanei, impreziosite dalle melodie inventate e interpretate da Antonello Murgia e da citazioni, rivisitazioni e variazioni sul tema di celebri brani “da ombrellone” se non di veri e propri “tormentoni”.

Un raffinato divertissement teatral musicale per rinfrescare lo spirito e le idee con una intrigante miscellanea di testi fra prosa e poesia: storie frizzanti e allegre, solari e tenere, buffe e malinconiche, con tutte le sfumature e per tutti i gusti, per raccontare dei riflessi scintillanti del sole e del mare, o dell’afa spezzata da una brezza improvvisa, tra l’animazione delle spiagge e la solitudine di un’estate in città, con qualche pennellata di noir.

Un inedito “S-CONCERTO di Mezza Estate” per concludere in bellezza (dopo il successo della “Notte Azzurra” con Massimo Zordan e l’itinerario alla scoperta della commedia dell’arte del suo “Una Notte con i Commedianti” e il fascino della musica brasiliana per la “Notte Bianca” con la cantante Silvia Piras accompagnata dalla chitarra di Giuseppe Baldino nel recital “Lua Branca” ) il programma delle “Notti Colorate” al Museo fra teatro e musica e il fascino degli antichi reperti.

Biglietto unico: 2,50 euro

CONTATTI: Ufficio Stampa CeDAC:
Anna Brotzu: cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com

NOTTI COLORATE
Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Cittadella dei Musei

giovedì 6 agosto 2015 / ore 21.45
NOTTE ARANCIONE
in collaborazione con CeDAC

bestieclassic

Teatro dallarmadio
S-CONCERTO di Mezza Estate
A tinte Arancioni

di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia

Miscellanea di testi di Milena Agus, Giorgio Todde, Raymond Queneau
e altri autori contemporanei

con Musiche e canzoni varie ed originali suonate dal vivo da Antonello Murgia
per un inedito Spettacolo/concerto dedicato alla stagione più calda

Teatro e musica, letteratura e poesia s’intrecciano nell’originale “S-concerto” di Pensieri, Parole e Canzoni ideato e interpretato da Fabio Marceddu, e Antonello Murgia (che firma anche melodie e arrangiamenti): un raffinato e coinvolgente collage di testi di autori classici e contemporanei come Milena Agus, Giorgio Todde, Bruno Tognolini, Raymond Queneau e Achille Campanile (fra testi editi e inediti).

La colonna sonora dello “S-concerto” accosta melodie da “ombrellone” e canzoni originali del Teatro dallarmadio, create da Antonello Murgia, in un delizioso divertissement in cui la spensieratezza delle vacanze – al mare o in città – si tinge di sfumature inedite ma ispirate all’arancione, per un viaggio tra i molti e diversi modi di vivere e immaginare l’estate.

teatro dallarmadio FabioMarceddu teatrodallarmadio Antonello Murgia

La compagnia

Il Teatro dallarmadio è una compagnia teatrale di professionisti del teatro, della musica e della scenografia. I riconoscimenti più importanti che la compagnia ha ottenuto, in contesti nazionali e internazionali, hanno alla base una solida cultura teatrale. Uno sguardo che insegue orizzonti culturali aperti.

L’Associazione culturale Teatro dallarmadio nasce ufficiosamente nel novembre 2005. Il nome stesso dell’Associazione suggerisce l’infinità di segreti, fantasie, leggende che l’armadio non sa, né può sapere, per sua stessa natura, di contenere. Il suo lavoro e la sua storia si fondano sulla ricerca continua. Il percorso artistico del gruppo si snoda su vari livelli: un teatro basato sulle discipline dei grandi maestri del passato ma attento alle nuove forme, permeabile alle contaminazioni. L’individuo è al centro di ogni lavoro.

Elemento fondante della poetica del gruppo è la musica intesa come forza narrante, perfettamente integrata e correlata alle drammaturgie. Il nostro teatro è civile, sociale, si occupa di attualità in termini non cronachistici; parte dall’uomo e dai suoi ‘microcosmi’ senza omologarlo a bandiere partitiche o politiche.

Premi:

2005: Risvegli – Finalista al Premio “Dante Cappelletti Tuttoteatro.com”

2006: Errarum Natura – Primo Premio Teatro In Corto ’06 – Cadadie Teatro – In Media Arte

2007: Rivelazioni – Menzione speciale della giuria al Premio Ustica per il Teatro, seconda edizione

2007: Bestie Feroci – Primo premio della giuria al Festival Internazionale “L’altro teatro” Teatro Pan XVI edizione

2009: Equinozio d’autunno – Semifinalista al Premio “Dante Cappelletti Tuttoteatro.com”

2012: “beep” di Antonello Murgia “Premio B.A. Film Festival” miglior corto dell’Anno Accademico 2011/2012 – Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni

2013: “beep” vince il Premio del pubblico e la menzione della Giuria (capitanata da Paolo Mereghetti) al CONCORSO MUSA Digitale Femminile, Plurale.

2013: Bestie Feroci Revolution vince il Primo Premio del pubblico al XII Palio poetico musicale “Ermo Colle 2013”.

2013: “beep” vince il Premio Speciale della Giuria “del limite e del confine” al Cervignano Film Festival

NOTTI COLORATE
Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Cittadella dei Musei

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giovedì 23 luglio 2015 / ore 21.45
NOTTE AZZURRA
in collaborazione con CeDAC

Massimo Zordan in
Una notte con i Commedianti

giovedì 30 luglio 2015 / ore 21.45
NOTTE BIANCA
in collaborazione con CeDAC
Silvia Piras in
“Lua branca”

giovedì 6 agosto 2015 / ore 21.45
NOTTE ARANCIONE
in collaborazione con CeDAC

Teatro dallarmadio
S-CONCERTO di Mezza Estate
A tinte Arancioni

di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia

JAZZ (R)EVOLUTION ad Alghero – invito per due per una notte all’insegna della musica improvvisata con Baba Sissoko, Antonello Salis e Famoudou Don Moye

Jazz (R)evolution ad Alghero – venerdì 7 agosto alle 21.30 sul palco de Lo Quarter  – con tutta l’energia e l’inventiva del formidabile trio formato da Baba Sissoko (tamani, n’goni, voce), erede della tradizione dei griots del Mali, con il vulcanico Antonello Salis (pianoforte, fisarmonica) e un simbolo della leggendaria stagione dell’Art Ensemble of Chicago come Famoudou Don Moye (batteria, percussioni) per un viaggio sui sentieri della creatività.

In occasione del concerto che chiuderà in bellezza la XXXIII edizione del Festival La Notte dei Poeti – il CeDAC propone uno speciale invito per i musicisti e gli allievi dei Conservatori e le coppie “innamorate” del jazz  con un biglietto LAST MINUTE  che permette di entrare in due al costo di un solo biglietto (una promozione riservata ai primi dieci che invieranno un’e-mail all’indirizzo iousaidaniela@tiscali.it…. affrettatevi!!!)

 

INFO & prezzi

XXXIII Festival La Notte dei Poeti – Alghero / Lo Quarter

Biglietti: Posto unico: € 15

Info e prenotazioni: cell. 349.4127271 – e-mail: iousaidaniela@tiscali.it – www.lanottedeipoeti.it

Prevendite: Ristofever – Largo San Francesco 15, Alghero – tel. 079.982310 – ristofever@gmail.com

Romanticismo per due con Anna Tifu e Gloria Campaner a Lo Quarter di Alghero

Per gli amanti della musica classica un invito speciale per il concerto di ANNA TIFU – GLORIA CAMPANER Duo martedì 4 agosto alle 21.30 a Lo Quarter di ALGHERO : …se venite in coppia potrete acquistare due biglietti scontati al prezzo di uno – (offerta riservata ai primi dieci che prenoteranno inviando una e-mail all’indirizzo: iousaidaniela@tiscali.it)
vi aspettiamo!!!!

 

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Associazione InterMezzo

Anna Tifu – Gloria Campaner Duo

Anna Tifu violino

Gloria Campaner pianoforte

Musiche di César Franck, Robert Schumann, Maurice Ravel e Pablo de Sarasate

L’Italia sta conoscendo un nuovo piccolo Rinascimento in campo esecutivo con l’affacciarsi alla ribalta di nuovi talenti. La violinista Anna Tifu e la pianista Gloria Campaner, assieme ad altri, costituiscono un felice esempio di questo processo che conforta e fa capire quanto la musica classica non sia poi un tabù per le generazioni giovani e quanto, in tal senso, l’Italia non sia da meno di Paesi dove la cultura musicale ha solide radici e ordinamenti sedimentati da tempo.

Il programma del concerto del duo spazia su fronti diversi oscillando tra Ottocento e Novecento, e proponendo accanto a due classici per duo di violino e pianoforte come la Sonata di Franck e la Tzigane di Ravel, pagine di Schumann e de Sarasate, sicuri banchi di prova per andare a scoprire il talento e le capacità di queste due giovani e già affermate musiciste.

Il Festival La Notte dei Poeti ospiterà la performance delle due artiste, dopo il debutto tra Milano e Roma, e la tournée che le ha viste protagoniste nell’Isola sul palco del Teatro Eliseo di Nuoro.

PROGRAMMA:

César Franck (1822 – 1890)

Sonata per violino e pianoforte in La maggiore

Allegretto ben moderato

Allegro

Recitativo-Fantasia: Ben moderato. Largamente con fantasia

Allegretto poco mosso

Robert Schumann (1810 – 1856)

Fantasia per violino e pianoforte in Do maggiore, Op. 131

Maurice Ravel (1875 – 1937)

Tzigane – Rapsodie de concert per violino e pianoforte

Pablo de Sarasate (1844 – 1908)

Carmen Fantasy

LE INTERPRETI

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Anna Tifu

Vincitrice nel 2007 del prestigioso concorso internazionale George Enescu di Bucharest, Anna Tifu è considerata una delle migliori interpreti della sua generazione. Nata a Cagliari, ha iniziato gli studi musicali all’età di sei anni sotto la guida del padre e a suonare in pubblico a 8 anni, vincendo il primo premio con Menzione Speciale di Merito alla Rassegna di VIttorio Veneto. A undici anni ha debuttato come solista con l’orchestra National des Pays de la Loire, a dodici anni debutta alla Scala di Milano con il Concerto n.1 di Max Bruch. All’età di quattordici anni vince il 1° premio al Concorso Internazionale Viotti Valsesia e nello stesso anno vince il 1° premio al Concorso Internazionale M.Abbado di Stresa. Si diploma appena quindicenne al Conservatorio di Cagliari con il massimo dei voti e la Menzione d’Onore. Ha studiato dall’età di otto anni per dieci anni con Salvatore Accardo all’accademia Walter Stauffer di Cremona e successivamente all’Accademia Chigiana di Siena dove nel 2004 ottiene il Diploma d’Onore. Dal 2005 al 2008 studia al Curtis Institute di Philadelphia con Aaron Rosand, Shmuel Ashkenazy e Pamela Frank e a Parigi dove ha ottenuto il diploma superiore di Concertista. Si è esibita come solista con l’Orchestra della RAI di Torino, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra Verdi di Trieste, la Filarmonica George Enescu e l’Orchestra Radio di Bucharest, l’Orchestra da Camera della Lituania, l’Orchestra da Camera di Monaco, KZN Filarmonica di Durban, l’Orchestra Filarmonica del Qatar, LSO di Maastricht, l’Orchestra da Camera della Israel Philarmonic Orchestra, l’Orchestra da Camera di Monaco, l’Orchestra da Camera di Praga e tante altre e al fianco di importanti direttori tra i quali Gustavo Dudamel, Diego Matheuz, Juraj Valcuha, Julian Kovatchev, Sergiu Commissiona, CristophPoppen, Hubert Soudant, Giampaolo Bisanti, Gèrard Korsten, Cristian Mandeal, Aldo Ceccato, GaborÖtvös, Justus Frantz, Lü Jia, Ronald Zollman, David Afkham, Roberto Benzi. Gli impegni del 2013 e 2014 includono la partecipazione con l’Orchestra della Rai di Torino e Juraj Valcuha al Festival George Enescu di Bucharest, il concerto sempre con l’Orchestra Rai e Valcuha in occasione del Prix Italia, concerti al Teatro Filarmonico di Verona, al Teatro Lirico di Cagliari, al Khachaturian Festival di Yerevan, concerto a Tbilisi con l’Orchestra del Teatro dell’Opera e Gianluca Marcianò, il debutto con Gustavo Dudamel e la Simòn Bòlivar, l’Orchestra del Venezuela, il concerto al Teatro Carlo Felice di Genova e l’inaugurazione della stagione sinfonica 2014-2015 del Teatro la Fenice di Venezia con Diego Matheuz. Ha collaborato con musicisti come Maxim Vengerov, Alexander Romanovsky, Boris Andrianov, Giuseppe Andaloro, Pekka Kuusisto. Ha tenuto concerti a rinomati festival come il Tuscan Sun Festival, Menton festival, Ravello festival, Al Bustan di Beirut e il George Enescu festival dove è regolarmente invitata, oltre che presso celebri sale da concerto come la Scala di Milano, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Massimo e Politeama di Palermo, il Palazzo del Quirinale di Roma, il Teatro Arcimboldi di Milano, il Tel Aviv museum of Art, il Konzerthaus di Dortmund, il Konzerthaus di Berlino, la Salle Cortot di Parigi, la Fazioli Concert Hall, il Rudolphinum Dvorak Hall di Praga, l’Ateneo e sala Palatului di Bucharest, il Madison Square Garden di New York, lo Staples Center di Los Angeles, il Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro Olimpico di Vicenza. Suona un violino Carlo Bergonzi Cremona 1739 detto Mischa Piastro e un Giambattista Guadagnini 1783 gentilmente offerto dall’Associazione Pro Canale di Milano.

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Gloria Campaner

A soli quattro anni Gloria si avvicina al pianoforte, grazie alla sua prima insegnante Daniel Vidali, il gioco diventa una passione che la porta prima al diploma e poi al perfezionamento con Bruno Mezzena, rappresentante tra i più autorevoli della scuola di Arturo Benedetti Michelangeli. Gli studi proseguono accostandosi alla scuola russa grazie a Kostantin Bogino e con il perfezionamento per solisti (Konzertexam) alla Hochschule für Musik di Karlsruhe sotto la guida di Fany Solter. Dopo la vittoria dell’International Ibla Grand Prize 2009 – Top Winner e Premio Speciale Prokofiev Gloria debutta nel 2010 negli Stati Uniti con una tournée che la conduce alla Carnegie Hall di New York. Nello stesso anno conquista la Medaglia d’Argento al Concorso Internazionale Paderewsky (Los Angeles) dove vince anche i premi speciali Jan Paderewski e Frédéric Chopin (dalla Fondazione Chopin di Parigi). L’attività pianistica si allarga come solista e con orchestra nei principali Festival d’Europa, Asia, Africa e Sud America. In Italia viene invitata in importanti festival e rassegne come MiTo, Sala Verdi (Milano), I Concerti del Quirinale di Radio3, Ravello Festival, Festival Uto Ughi per Roma, la stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, mentre all’estero suona in prestigiose sale come la Carnegie Hall di New York, la Filarmonica di Varsavia, la Disney Hall di Los Angeles, la Keyaky Hall di Tokyo, l’NCPA di Pechino, la Salle Cortot di Parigi, la Wiener Saal di Salisburgo e altresì ospite di festival come Eilat Music Festival (Israele), l’Oxford International Music Festival (UK), IKIF New York. Grazie anche ai consigli di maestri come Ana Chumachenco, Salvatore Accardo, Gloria continua a dedicarsi alla musica da camera collaborando con i solisti della Stuttgart Radio Symphony Orchestra e della Filarmonica della Scala, Ivri Gitlis, Marcello Abbado e più recentemente con Sergey Krilov. Artista ufficiale Steinway & Sons, nell’ottobre del 2009 viene nominata Ambasciatore Europeo della Cultura per gli anni 2010-2011. Nel 2011 viene invitata al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per celebrare la Giornata Internazionale della Donna. Ottiene il Premio alla Cultura dalla Fondazione Pro Europa di Friburgo e la residenza nel 2009 al Museo – Fondazione Johannes Brahms di Baden-Baden. In Gennaio 2013 è uscito il suo primo CD, “Piano Poems”, per l’etichetta EMI, dedicato a Schumann e Rachmaninov. In autunno 2013 le è stata interamente dedicata una puntata della trasmissione musicale “Petruska” su RAI 5. Si dedica a progetti che uniscono la musica classica e la danza contemporanea, come il trittico Humoresques/ Heroes Quest presentato in prima mondiale nel 2014 all’Auditorium de L’Aquila con la coreografia di Joost Vrouenraets e musiche di W. Rihm, J. Widdmann e M. Illes; il desiderio di ampliare la visione musicale ha dato origine a collaborazioni con Jazzisti quali Franco d’Andrea, Stefano Bollani e Leszek Mozdzer. Nel 2013 Gloria è stata protagonista di rilevanti debutti con molto successo di pubblico e di critica: con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il M° Valcuha nel concerto n.2 di Rachmaninov (trasmesso in diretta Radio e TV), al Festival di Brescia e Bergamo e alla Salle Cortot di Parigi. In Marzo è stata rinvitata in California; l’intero mese di Maggio 2013 è stata Artist in Residence a Parigi presso l’Istituto di Cultura Italiano. Fra gli impegni recenti ricordiamo anche i recital in Brasile e i concerti al Transatlantyk Film & MusikFestival; il tour in Myanmar, la collaborazione con i solisti della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam; un lungo tour italiano con il triplo concerto di Beethoven e Massimo Quarta, un tour con il M° Krylov e la Martinu Philharmonic. Il 2014 ha visto anche l’inizio della collaborazione con in Quartetto di Cremona, nel 2014/15 si ricordano anche la prima mondiale al Teatro Olimpico di Roma con un nuovo progetto per pianoforte solo e danza contemporanea, il Concerto di Schumann con l’Orchestra della Rai, un nuovo tour in Brasile e negli Stati Uniti, il debutto a Londra con la English Chamber Orchestra a Cadogan Hall e il ritorno in Giappone. Nel 2014 Gloria Campaner ha ricevuto una Fellowship da parte del Borletti Buitoni Trust, unica pianista italiana ad aver avuto questo riconoscimento.

INFO & PREZZI

XXXIII Festival La Notte dei Poeti ad Alghero / Lo Quarter

Biglietti: Posto unico: € 15

Info e prenotazioni: cell. 349.4127271 – e-mail: iousaidaniela@tiscali.itwww.lanottedeipoeti.it

Prevendite: Ristofever – Largo San Francesco 15, Alghero – tel. 079.982310 – ristofever@gmail.com

Jazz (R)evolution ad Alghero – venerdì 7 agosto alle 21.30 – con Baba Sissoko, Antonello Salis e Famoudou Don Moye

Suggellerà la XXXIII edizione del Festival La Notte dei Poeti – venerdì 7 agosto alle 21.30 a Lo Quarter di Alghero – la travolgente Jazz (R)evolution del formidabile trio composto dal maliano Baba Sissoko (tamani, n’goni, voce), erede della tradizione dei griots, con il vulcanico Antonello Salis (pianoforte, fisarmonica) e un simbolo della leggendaria stagione dell’Art Ensemble of Chicago come Famoudou Don Moye (batteria, percussioni) per un concerto sui sentieri della creatività e della libertà d’invenzione.

Un esplosivo finale nel segno della musica improvvisata – con le sorprendenti alchimie scaturite dal felice incontro fra tre stelle di prima grandezza del panorama jazzistico, tre maestri nell’arte della composizione estemporanea a ritmo di swing – per una performance in cui si uniscono le sonorità africane del Mali e l’imprevedibilità del free, sostenuta da un vigoroso interplay e dalle metriche incalzanti del pianoforte e delle percussioni.

La magia di un mare di note en plein air e quel piacere di suonare insieme su cui si fonda l’originale Jazz (R)evolution per un evento imperdibile che trasporta sulla Riviera del Corallo l’essenza della black music e tutto il fascino e le contraddizioni dell’anima nera dell’America, affidandosi all’estro e alla fantasia di tre musicisti straordinari, in un ponte ideale tra l’Africa e la East Coast, passando per il cuore del Mediterraneo.

INFO & prezzi

XXXIII Festival La Notte dei Poeti ad Alghero / Lo Quarter

Biglietti: Posto unico: € 15

Info e prenotazioni: cell. 349.4127271 – e-mail: iousaidaniela@tiscali.itwww.lanottedeipoeti.it

Prevendite: Ristofever – Largo San Francesco 15, Alghero – tel. 079.982310 – ristofever@gmail.com

“Rovine” di e con Rossella Dassu in prima nazionale martedì 4 agosto alle 22 all’Ex Municipio di Pula

Il sipario su “Rovine/ Lasciate libero il passato– nuovo progetto teatrale della “Ca’ Rossa” – ideato, diretto e interpretato da Rossella Dassu, con la consulenza musicale di Fabio Fiandrini e Francesco Serra, e il disegno luci di Luca Piga si alza sempre martedì 4 agosto alle 22 nell’Ex Municipio di via Nora a Pula, per il debutto in prima nazionale dello spettacolo ispirato alla “città sommersa”.

Miti e leggende dell’Isola dei nuraghi s’intrecciano in una narrazione sulle origini dei sardi attraverso le testimonianze degli antichi e le scoperte archeologiche, e le suggestioni fantastiche dei racconti di Sergio Atzeni e Giulio Angioni, per comporre un vivido affresco degli antichi abitanti di Ichnusa, inseguendo l’eco delle loro voci e dei loro passi nelle case e nel dedalo delle strade cancellate dal tempo, tra le vestigia di un passato ancora in parte misterioso. Attingendo ai ricordi dell’infanzia e alla letteratura, Rossella Dassu cerca di dare un volto agli antichi Shardana, e di ricostruire le vicende di donne e uomini di un’epoca lontana, i loro sogni, desideri e speranze e il loro destino, tra l’ipotesi di un gigantesco tsunami che avrebbe cancellato un’antica civiltà, e la mareggiata che quasi magicamente ha riportato alla luce i mosaici, le terme, i templi e il teatro della città conosciuta con il nome di Nora.

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Un viaggio attraverso i secoli, a ritroso nel tempo, tra verità e invenzione, per ricostruire una trama fatta di traffici e rotte marinare, di pacifici scambi e guerre, invasioni e (ri)fondazioni, in cui si riflette la storia della terra d’Ichnusa, al centro del Mediterraneo e dell’incontro tra le genti nuragiche e altri popoli, giunti per via d’acqua, fino all’enigmatica scomparsa della città e l’affiorare dei primi reperti duemila anni dopo.

Arti Visive… in mostra all’Ex Municipio di Pula – fino al 7 agosto

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Il debutto di “Rovine” sarà anche l’occasione per visitare le mostre ospitate nelle sale dell’Ex Municipio di Pula – da “Maria Lai al Telaio”/ La fiaba della capretta, l’esposizione dei lavori di tessitura realizzati dalla Cooperativa “Su Marmuri” su disegni dell’artista di Ulassai (in collaborazione con Arteficio) a “Appunti da 70 Solitudini e un Coro” con le miniature di Lea Karen Gramsdorff e Simone Dulcis, ispirate alle partiture di grandi compositori (ingresso libero).

giocattoli-antichi

E sempre all’Ex Municipio di Pula proseguono gli appuntamenti con il Cinema d’Autore a cura di Spazio 2001 e giovedì 6 agosto dalle 18.30 alle 21 si svolgerà il “Baratto dei Giocattoli” dedicato a bambini e ragazzi (in collaborazione con La Scatola Magica).

INFO & prezzi

XXXIII Festival La Notte dei Poeti

EX MUNICIPIO di Pula
Rovine (4 agosto) biglietto unico € 7